36. Vita - James

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"Hazel!" urlo molto forte, eppure tra tutto il casino che c'è qui non si sente nulla.

Vedo solo la principessa a terra e la donna contro cui ho scagliato la lancia dissanguata che cerca di scappare.

Non so dove io possa avere trovato la forza e la mira per tirare così lontano, so solo che grazie al cielo ce l'ho fatta.

Scanso le ultime persone che ostruiscono il passaggio e mi avvicino alla ragazza che mi fa stare in pensiero da quando mi ha detto addio: io il mio arrivederci non glielo voglio dare.

"Hazel, Hazel, piccola, mi senti?" le sposto una ciocca di capelli dal viso e asciugo con una mano tremante una goccia di sangue che le scende sotto all'occhio.

"Non mi puoi lasciare, non mi puoi lasciare!" appoggio la sua testa sulle mie gambe piegate e passo il tempo guardandola, sperando che respiri di nuovo.

Una lacrima mi scende dalla guancia e questa cosa mi sorprende molto.

"Non puoi lasciarmi, non puoi! Ti ho promesso che avremmo risolto le cose insieme, ma non so come assisterti ora, Hazel! Apri gli occhi, guardami con quello sguardo che hai solo tu, fammi sentire una persona migliore, sorridi e cambia le mie giornate! Ma non abbandonarmi, ti prego!" appoggio la fronte sulla sua e inizio a piangere come un bambino che si è appena sbucciato le ginocchia: non posso perderla, non posso permettermi di lasciarla andare di nuovo.

"Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto: sono andato a prendere tuo fratello e Briella e ho detto loro di andare via di qui, ma io non potevo andarmene senza di te, io... io dovevo assicurarmi che la mia rosa fosse stata innaffiata perfettamente. E mi sono accorto che non è stato così." Quanto vorrei che comparisse un innaffiatoio e iniziasse a bagnare quelle radici così fragili, quanto vorrei che riaprisse gli occhi.

"Ho iniziato ad apprezzarti davvero quando te ne sei andata da casa, quando abbiamo litigato. Ho apprezzato il tuo sorriso e la tua semplicità quando non c'erano più."

Una lacrima cade dalla mia mandibola per finirle dritta sullo zigomo destro del viso.

La lacrima salata si mischia al sangue e ne esce una goccia più chiara, come se la rosa rossa stesse diventando bianca.

"Aveva proprio ragione mia figlia." Alzo lo sguardo e noto la regina seduta ancora al trono con il viso pallido. Faccio per inchinarmi ma mi ferma.

"No. Stai lì a sorreggere Hazel: mia figlia non è mai stata amata e tu stai facendo una cosa molto giusta."

"Perché avete detto che Hazel aveva ragione?"

"Perché io e suo padre non abbiamo mai trovato l'amore: non ci amavamo come tu ami lei e come sono sicura che lei ami te. Io... non ho mai visto tanto amore tra due persone, non sapevo nemmeno che esistesse un amore così."

"Tanto amore per niente, guardate, vostra figlia se ne sta andando e..." Hazel inizia a tossire, io torno a guardarla, incapace di dire nulla.

Apre gli occhi e con uno sguardo ci scambiamo mille emozioni e mille parole, dimenticando del chiasso dei sudditi, della madre di Hazel, della strega che ha perso momentaneamente i sensi. Vorrei urlarle tutto quello che provo, ma appena schiudo le labbra per parlare, una voce autorevole le fa spostare lo sguardo.

"Avete poco tempo: la guerra non è ancora finita e dovete scappare."

"Ma se chiedessimo la pace..."

"No Hazel. Per una volta la vita è più importante dell'onore: voi due scapperete e ve ne andrete da qui."

"Ma madre, non ti posso lasciare qui..."

"Hazel, vai via. Lascia il regno, tanto sei già stata brava una volta a farlo, non è così?" nonostante la sgridata da sua mamma, Hazel si alza titubante appoggiandosi ad una mia spalla e va ad abbracciare la donna così fredda che le tira un piccolo schiaffo sulla guancia già impregnata di sangue, riaprendo la ferita.

"C'è il cavallo nella scuderia, tu, Jam-Jamu o come ti chiami, prenditi cura di lei. E se volete chiedermi di morire di nuovo, cercate una bella rosa selvatica."

Uno sparo ci costringe ad andare. Prendo Hazel in braccio e ci avviamo verso la scuderia.

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"Dove sono Madden e Briella? Stanno bene?" mi chiede Hazel mentre galoppiamo velocemente scappando dagli urli della gente e dallo sparo dei cannoni.

"Madden ha detto che sarebbero andati in una grotta distante un po' di minuti da qui: hanno preso un cavallo e sono partiti, aveva fretta di mettere al sicuro la sua fidanzata..." sorride all'ultima affermazione che faccio e mi sento subito meglio. Mi stringe al petto mentre io prendo le redini con decisione e rimango dritto in sella per non far cadere né me né lei.

"Non dovevi rimanere."

"Ne abbiamo già parlato, non ce l'avrei fatta ad andarmene senza di te."

"Io ti avevo detto di andartene e tu..."

"Ma la smetti? Non ti salta per nulla in mente che magari anche io provo dei sentimenti come tutti i comuni mortali? Secondo te mi sarebbe andato bene lasciarti lì a morire?" cerco di guardarla in faccia, ma il cappuccio che indossa non mi permette di vedere la sua espressione.

Proseguo in silenzio, un silenzio che nemmeno lei tenta di rompere.



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Scusa Se Ho Scelto TeWhere stories live. Discover now