Day Sixteen & Seventeen: Mistakes & Bait

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Errori & Esca

«Marinette, ti devi fidare di me» disse Chat Noir.

«Io.. Io non so se sia il caso. Perché non posso chiamare Ladybug, così io mi nascondo?» disse Marinette impaurita e cercando di convincere il supereroe a non fare una tale sciocchezza.

Purtroppo la battaglia contro Monarch sarebbe iniziata a breve, ma solo per Chat Noir. La ragazza non aveva idea su come fare l'esca e diventare la supereroina.

I due supereroi avevano capito, tempo addietro, che Marinette era un bersaglio facile per Monarch visto che Chat Noir la amava.

Marinette, poco dopo due settimane di relazione con Adrien, non sentiva più le stesse cose perché, dopo il bacio avvenuto con Chat Noir, i suoi sentimenti erano in confusione, fino al giorno in cui lei capì di non poter essere se stessa con il suo primo amore. Adrien lo accettò, anche se ci rimase male, ma quando venne a sapere che lei voleva stare con la sua forma da supereroe, decise di correre dei rischi.

Però Chat Noir, facendo diventare un'esca Marinette, non pensò ai rischi suoi. Era concentrato a salvare Parigi e nonostante amasse da impazzire Marinette, non si rendeva conto di ciò che potesse succedere.

Entrambi, sia Marinette che Chat Noir, erano concentrati sui loro pensieri per parlarsi tra di loro.

Marinette doveva per forza trovare una via di fuga e trasformarsi in Ladybug per poter affrontare Monarch oppure doveva trasformarsi davanti alla persona che più amava al mondo e alla persona che odiava di più al mondo.

Anche se la corvina non riusciva ad odiare le persone, con Monarch era diverso. Aveva distrutto un sacco di famiglie, aveva distrutto lei e non si sapeva perché lo faceva.

«Marinette?» la chiamò Chat Noir «Marinette? Ascoltami, ti prego» implorò il supereroe vedendola avvolta nei pensieri.

Quando Marinette realizzò che Chat la stava chiamando, scosse la testa e si mise a guardarlo negli occhi. Lui mise le sue mani sopra le spalle della ragazza e la osservò attentamente.

«Ok, Principessa. È quasi ora. So che tu darai una mano enorme a me e a Ladybug, però ti prego di stare attenta» disse il supereroe.

Alla fine Marinette aveva accettato di aiutarlo, ma prima gli avrebbe dovuto dire una cosa.

«Chat Noir. Io ti devo dire una cosa importante» Chat la guardò confuso «Io sono..».

Chat Noir, sentendo un rumore improvviso si girò di colpo «Devo andare, mon amour. Ricordati ciò che abbiamo detto e dopo mi dirai tutto. Va bene?» il gatto le diede un veloce bacio sulla guancia e scappò via sul suo bastone.

«Va bene..» disse Marinette con tono basso.

Iniziò a pensare ad un piano.
Se l'akumizzato in quel momento era lì nei paraggi, significa che anche Chat Noir lo era, perciò non si sarebbe potuta trasformare. Chiamare Alya e darle il Miraculous era fuori questione: non c'era tempo. L'unica cosa che poteva fare e aspettare lì, vicino a Places Des Vosges e lasciar combattere il suo ragazzo da solo. A meno che non avrebbe fatto capire in un modo o nell'altro che lei era Ladybug. Ma come faceva se doveva essere pure Marinette?

Quando si stava per trasformare per fare il doppio gioco, Monarch arrivò da lei, come previsto da Chat Noir.

«Ciao, Ladybug!» disse il supercattivo.

«Cosa?» Marinette non riusciva a credere a quello che le era appena stato detto.

«Chi lo avrebbe mai detto che Marinette Dupain-Cheng è Ladybug..» disse Monarch con una risata da supercattivo.

"Questo non era assolutamente nei piani!", pensò Marinette.

«C-Cosa stai dicendo? Non sono Ladybug» disse con tutto il coraggio che aveva nel corpo e poi continuò «Sì, lo ammetto. Ladybug mi ha dato un Miraculous e mi ha anche dato quella chiave che poi ti ho dato. Ma io non sono Ladybug, Monarch» il coraggio stava pian pian uscendo.

«Ah no? Cosa succede se rubo la tua borsa?» disse il cattivo «Di certo troverò Tikki, il kwami della creazione» disse con un ghigno «Riporta!» esclamò poi.

"Quando ha avuto il tempo di lanciare quella palla sulla mia borsa? Spero che Tikki se ne sia andata!", pensò la corvina.

Ma Marinette non si accorse che Monarch aveva multiplicato la palla e che aveva preso pure i suoi orecchini. Quindi si mise le mani alle orecchie e esclamò un fortissimo «No!!».

Chat Noir, che era lì vicino a combattere contro l'akumizzato sentì l'urla della sua fidanzata e corse da lei. Ciò che vide, lo fece tremare.

«Monarch avrai pure preso gli orecchini di Ladybug, ma non prenderai mai il mio anello!» urlò Chat Noir nella sua direzione.

Nonostante ciò si avvicinò a Marinette e la strinse forte, non rendendosi conto dell'errore che aveva appena fatto non combattendo e andando da lei. Monarch prese anche il suo anello, ma non vide che era suo figlio, pensò solo ad esprimere il suo desiderio.

Chat Noir si accorse di essere tornato nella sua forma civile, ovvero Adrien, ma non disse niente. Continuò ad abbracciare la sua ragazza.

Sia Marinette che Adrien avevano gli occhi chiusi e entrambi dissero «Ti amo, mon Chaton».
«Ti amo, ma Princesse».

Ed il mondo si ricreò.

Spazio Autrice
Bonjour à tout le monde! Questa oneshot è la più triste, ma anche quella meno Marichat della raccolta. Ho comunque voluto dare il, diciamo, senso Marichat nella fine della oneshot, non facendo aprire a Marinette gli occhi, così da non rendersi conto che in quel momento stava abbracciando Adrien e non Chat Noir (nonostante siano le stesse persone, ma non per lei). Insomma, spero che la oneshot vi sia piaciuta nonostante tutto e scusate per gli errori che avrò fatto, ma purtroppo questi giorni non sono bellissimi per me. Grazie e ci si vede con un'altra one shot!!

Marichat May (2023)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora