Easter Egg

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Alex
2024

Era un Mercoledì: lo ricordo perfettamente perché il via vai nel corridoio non mi permetteva di concentrarmi. Quel giorno non fu diverso.

Cercai di focalizzarmi sul fruscio dei fogli sotto i polpastrelli, ma il mal di testa mi premeva sulle tempie e mi sconnettevo sempre di più.

Mi stavo sfiorando le tempie quando la porta dell'ufficio si aprì: Lily, con un'espressione felice sul volto, si avvicinò per lasciare l'involucro aperto di una lettera sulla mia scrivania.

"Dovresti essere a casa da un paio d'ore. Che ci fai ancora qui?" Le rivolsi un sorriso stanco prima di guardare quello che mi sembrò un invito.

"Ho aiutato Edoardo a sbrigare delle cose." Scosse la testa come se non volesse dare importanza alla cosa. Ma lo era, invece.
Tendeva sempre a dare una mano a coloro che ne avevano bisogno, ma non riusciva mai ad allungare quella stessa mano per farsi aiutare.

Odiava dipendere dagli altri, ma odiava ancora di più chi provava a ricordarle che non fosse forte. Decisi di lasciar perdere, facendo un cenno sulla scrivania.

"Di che cosa si tratta?" E a quel punto il sorriso le divampò sul viso, mentre si sistemava sulla sedia.

"Una festa in maschera." Gli occhi le brillarono.
"Amore non credo sia una buona idea."

L'espressione cambiò in un battito di ciglia: le sopracciglia calarono insieme agli angoli degli occhi, mentre la bocca si distendeva. Mi apprestai a continuare.

"Non amo questo genere di feste."
"Quale genere di feste?"
"Quelle dove ci si traveste, non mi sento a mio agio quando fingo di essere qualcun altro."
"Che male c'è a fingere di essere qualcun'altro per una sera?"
"Non è da me." Dissi senza guardarla, tornando con gli occhi sui fascicoli. Quando non la sentii parlare, la guardai di nuovo mentre si mordeva l'interno guancia. Annuì.

"Sono stati i miei genitori a invitarci, pensavano fosse divertente." Ahi. "Ma dirò che non ci andremo." Mi sorrise sbrigativamente prima di alzarsi dalla sedia.

Avrei dovuto dirle qualsiasi cosa, ma la voce mi si bloccò in gola. Se mi avesse urlato contro, sarebbe stato più semplice ma vederla rinunciare a una cosa importante per lei...
Quella si che era un'altra forma di agonia.

Non dissi niente nemmeno quando uscì dalla porta, lasciandomi quell'invito davanti. Le mie mani affondarono tra i capelli poco prima che la testa trovasse la superficie dura del vetro.

Potevo spingerla ad andare da sola, ma già sapevo che non avrebbe accettato e che avrebbe finito con il pentirsene. Oppure avrei potuto accontentarla e darle ciò che voleva: indossare i panni di qualcun'altro soltanto per una sera.

Provai a immaginarla più piccola, con un vestito da principessa dalla gonna ampia con un sorriso vistoso sul viso. Mi si strinse il cuore a ripensare a quanto fosse felice prima che rifiutassi il suo invito. Meritava meglio di quello che le avessi detto.

"Alex?" la porta si aprì mostrando Edoardo Mancini, uno dei pochi lì dentro con cui scambiarsi più che un buongiorno. "Ah, sei qui. Ho bussato, ma non-" Puntò il pollice dietro di sè.

"Non ti ho sentito, ero un po' distratto." Gli feci un sorriso, sistemandomi la giacca.

"Immagino. Lo sono anche io." Scosse la testa. "A proposito, sarai alla cena?"

"Ho già un impegno, tu?"

"Lo credo bene, spero di ottenere quella promozione." Poi disse qualcos'altro, ma non sembrò rivolto a me. "Samantha ha bisogno che sia più presente, voglio essere più presente."

Edoardo aspirava alla promozione da prima del suo matrimonio, me lo ricordavo bene. Voleva essere un buon partito, ma Samantha si lamentava spesso dei suoi straordinari e del tempo passato insieme alla sua assistente.

Edoardo, d'altra parte, avrebbe voluto stare vicino a lei e tornare a casa prima di trovarla addormentata sul divano, ma tante cose non andavano mai come previsto. E fu in quel momento che mi resi conto quanto fossi fortunato a lavorare con Lily e averla vicina.

"Ci vuole pazienza. Il presidente saprà cos'è meglio fare." Lo rincuorai con un sorriso e lui annuì prima di voltarsi per andare via.
"Ah, Edo?" Si voltò. "Cosa indosseresti a una festa in maschera?" Alzò lo sguardo, come a pensarci.

"Questa si che è una domanda." Scoppiò a ridere. "Probabilmente mi procurerei un mantello."
"Dracula?" Azzardai.
"Doctor Strange." Spinse la porta, ma prima di uscire parlò di nuovo.

"Buona festa in maschera."
"Buona promozione."
Me lo lasciai scappare, ma per fortuna era già fuori dalla porta.


Nota autrice

Ciao a tuttë!
Vi chiedo scusa per il ritardo, sono stati giorni frenetici ma tutto è bene quel che finisce bene e.. eccovi i due capitoli settimanali❤️‍🩹

Avete visto che sorpresina?
Un'easter egg che ha fatto impazzire le mie beta reader. L'easter egg di cui tutti gli amanti di Edo di Teriyaki avevano bisogno.

Un piccolo regalo per voi.
Un omaggio per lui.
Grazie di continuare a leggere questa storia, davvero davvero.

S

Lilies & OTICH• Ben BarnesWhere stories live. Discover now