Ringraziamenti

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Scrivere i ringraziamenti per la seconda volta é ancora più difficile che per la prima.

Questo perché non mi sarei mai immaginata, a un anno dalla stesura di Teriyaki, di tornare a scrivere una storia tanto intensa quanto breve, come la primavera che ci sfiora prima di andarsene. 

Le storie di Alex e Lily si sono intrecciate nella mia mente molto prima che io fossi pronta a tirarle fuori.

Non avrei mai creduto di dover ringraziare Sam e Jun, ma partirò proprio da loro; da due personaggi che ho creato io, che ho amato a punto tale da smettere di scrivere seriamente «perché niente sarebbe stato alla loro altezza.»

É stato proprio Jun, quel Lunedì sera, a spingermi ad accendere quel computer e scrivere fin quando le idee non si sarebbero esaurite e raccontare la storia di Alex e Lily, breve, ma intensa e profonda.

Sam mi ha permesso di abbracciare il mio stile di scrittura per raccontare al meglio le loro emozioni: ecco perché questa storia ha avuto modo di vedere la luce.

Mi auguro che tu abbia sorriso per il piccolo easter egg riguardante Edoardo, personaggio secondario amato e odiato in Teriyaki: un'altra dimostrazione di quanto la mia prima storia abbia avuto un forte impatto su di me.

Voglio ringraziare chi ha creduto nelle mie parole, nei miei errori di ortografia e nei pensieri sconnessi di questi giovani adulti.

Grazie a chi ha creduto nella mia tecnica di narrazione e a chi l'ha odiata.

Porre la lente di ingrandimento su alcune parti della vita dei personaggi in un determinato periodo di tempo, mi permette di spiare le loro vite rendendoli più umani.

Grazie a chi ha sognato insieme a me, facendomi credere che quanto hai appena letto fosse un libro a tutti gli effetti.

Ringrazio anche me stessa e la costanza che impiego ogni volta che mi metto in testa di voler finire qualcosa.

Mi tocca anche ringraziare l'ansia perché se sono riuscita a scrivere questa storia, é grazie a lei e al modo in cui mi fa credere di non fare mai abbastanza.

Grazie ad Alex e Lily sono tornata a fare quello che amo fare, grazie a Lou e le sue copertine mi sono convinta di essere una scrittrice vera, anche senza aver mai pubblicato niente.

Solo perché una canzone non passerà mai in radio, non significa che chi la canta sia meno "cantante".

Perdona l'analogia senza senso, un po' come me.

Ringrazio mamma e papà per avermi dato spazio, accogliendo la mia vena artistica e Giada per avermi ascoltata blaterare per ore. Devo alla mia famiglia tantissimo.

Dedicato a mamma, papà e giada che hanno creduto che fossi una scrittrice da quando copiavo da internet gli appunti sulle galassie.

Grazie alle fanfiction sui Jonas Brothers, scritte sui quaderni dalla copertina in cartoncino a dodici anni, ho capito cosa amassi fare.

A Lou che porta in vita i miei personaggi con i colori dei suoi pennelli e la magia dei suoi disegni, come solo un'artista sa fare.

All'Oriente, alle sue fantastiche usanze e la sua gente meravigliosa.

Alla scrittura: per lei cambierei pure universo perché vale più di tutti i mondi che sarò mai in grado di conoscere.

All'amore e all'amicizia che mi merito.
Alla paura di fallire e a quella di crescere.

Al mio 520, che sono certa si stia nascondendo da qualche parte.


Grazie di essere arrivatæ fin qui. Il mio cuore non più è solo mio da un pezzo, è vostro.

S

Lilies & OTICH• Ben BarnesWhere stories live. Discover now