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SMUT

Il ragazzo del quale ancora non conoscevo il nome mi portò in un lussuoso appartamento, entrai scrutandolo rapidamente, mi domandai quante altre persone avesse già portato qui, ma non ebbi il tempo di finire poiché mi ritrovai con la schiena contro la porta che egli aveva appena chiuso.
Scontrò le sue labbra rosee e carnose contro le mie, baciandomi con foga, e subito giocò con la mia lingua.
Fece scivolare le mani in tutto il mio petto, e le portò poi sulle mie mani, che alzò leggermente tenendomi le braccia ferme.
Si staccò per qualche secondo dal nostro passionevole bacio e mi guardò con gli occhi pieni di lussuria;
Iniziò a baciarmi la mascella per poi scendere nel mio collo, dove avvertì un certo bruciore, intuendo che stesse lasciando dei segni.
Tentai di non emettere suoni, ma fu tutto inutile, in poco tempo iniziai ad ansimare a causa di un tipo di cui non conoscevo nemmeno il nome.
Decisi di prendere il controllo della situazione, portai le mani nel colletto della sua camicia e lo attaccai al mio petto, riprendendo a far echeggiare suoni osceni in tutta la stanza con lo schiocco delle nostre lingue, e iniziai fare dei passi in avanti alla ricerca di un ipotetico letto, ma tutto ciò che trovai fu un grande tavolo.
"che cazzo.." pensai.
Il moro poggiò la base della schiena e i palmi delle mani nel bordo del tavolo, e iniziai a baciargli il collo, ricambiando i segni che lui aveva lasciato nel mio; gli sbottonai la camicia e cominciai a scendere, baciando e leccando i suoi addominali ben scolpiti, lasciando che la mia dignità andasse in fumo.
Gli slacciai la cintura e poi se la tolse autonomamente, poggiandola accanto a se.

"Questa ci servirà dopo"

Mi disse accennando un ghigno malizioso e portò una mano fra i miei capelli, spingendomi volontariamente il volto verso la sua intimità.
Gli abbassai la cerniera e in seguito rivelai la sua erezione prosperosa, e senza pensarci due volte la presi in mano, iniziando a baciarla e in seguito a succhiarla.
Il ragazzo iniziò a muovere i fianchi, scopando la mia bocca, ma in poco tempo scambiò le nostre posizioni, facendomi ritrovare con la pancia in giù, a novanta sul tavolo.
Mi tolse i pantaloni e i boxer ma prima mi legò i polsi dietro la schiena con la sua cintura, successivamente si abbassò mettendo due dita fra le mie natiche, e poi mise le labbra fra di esse, lubrificando la mia entrata, mi penetrò subito con due dita, e non potetti fare a meno di spalancare gli occhi e gemere, provavo un misto di dolore che si trasformò rapidamente in piacere.
Sentì la sua punta calda poggiarsi sulla mia stretta entrata, ed entrò in me subito dopo, continuando a farmi genere come non mai.

"Sei stretto, ragazzino"

Ridacchiò e mi posò uno schiaffo sulla natica così pesante che mi fece sobbalzare, mentre l'altra mano la mise sul mio collo, e continuò a scoparmi senza sosta, finche non venne fra le mie pareti, e io sul tavolo.

Fui sotto le grinfie di quel pervertito ma terribilmente sexy per circa due ore, dopo di che presi i miei vestiti e li indossai a fatica, a causa del dolore che provavo dalla base della schiena in giù, me ne andai senza neanche riferirgli il mio nome, nonostante avesse insistito per saperlo.
L'obiettivo adesso era soltanto uno: evitarlo, da oggi in poi.
Tornai a casa per le 04:30 totalmente sfinito, aprì la porta e la chiusi evitando di fare troppo silenzio, non sapendo se Jisung fosse già tornato o meno.
Percorsi il corridoio per dirigermi nella sua stanza, poggiai la mano nella maniglia ma mi fermai di scatto non appena udii dei suoni bruschi provenire proprio da...lì.
Non appena realizzai che fossero gemiti del mio amico spalancai gli occhi, e non potetti fare a meno di scoppiare a ridere, ma tentai di non farmi udire poggiando entrambe le mani sulla mia bocca.
Decisi di non intromettermi e andai nella mia stanza, chiusi la porta alle mie spalle sperando di non sentire ulteriormente quei due gemere, avevo già avuto un nuovo trauma.
Mi spogliai rimanendo in boxer e mi misi rapidamente sotto le coperte, abbracciando il mio cuscino.
In quel momento, tutto il corso della serata mi si presentò davanti agli occhi: il respiro di quel puttaniere sul mio collo, il rumore che provocavano i suoi fianchi quando si incrociavano con le mie natiche, la sua presa stretta nel mio collo e nei miei polsi, le sue labbra e la sua lingua agile che vagavano nel mio collo...
Rimasi imbambolato a pensare a ciò, ma appena realizzai mi diedi due colpi nelle guance.
"Ma che cazzo!" pensai.
Non potevo di certo essermi preso una cotta per uno stronzo come lui, mi ripugnano le persone che ricattano in tale modo..ma in lui, c'era qualcosa di strano, qualcosa di diverso...

𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐁𝐎𝐘 -hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora