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Come ogni giorno, entrai in università ancora assonnato, e andai a fatica verso la classe in cui avevo lezione a quell'ora.
Essendo arrivato in ritardo, era rimasto l'unico posto libero ed era..
Era proprio accanto a lui. Hyunjin.
Sbuffai e lui dovette accorgersene, poiché si mise a ridacchiare, mi fece innervosire e la giornata era appena iniziata.
Mi accomodai nella sedia sotto il banco e poggiai la schiena nello schienale.

"Buongiorno"

disse una voce cupa proveniente dalla mia destra, intuii che fosse lui.

"Buongiorno"
Ricambiai, freddo come il ghiaccio, intento a non dargli corda.

Verso metà lezione il mio sguardo cadde erroneamente su Hyunjin al mio fianco, e mi presi qualche attimo per squadrare la sua figura con la coda nell'occhio: se ne stava ben seduto sulla sedia con le gambe aperte, le mani lunghe le quali vene erano ben visibili erano ricoperte di anelli, ed erano posate nel suo interno coscia, poco dopo il bacino.
Alzai lo sguardo nella sua camicia che era forse fin troppo piccola per lui, gli circondava perfettamente i muscoli delle braccia, mettendoli così ancora più in evidenza.
Teneva i primi due bottoni della camicia slacciati, mettendo in mostra il suo collo che..
Il suo collo era ricoperto da segni violacei leggermente sbiaditi, ed effettivamente mi ricordai che era stato proprio il sottoscritto a procurarglieli.
Mi morsi il labbro dalla vergogna e distolsi rapidamente lo sguardo dalla figura imponente che avevo al mio fianco, nonostante fossi già arrossito abbastanza.
Dopo essermi calmato mi domandai perché fosse così fiero di metterli in mostra, insomma, le ragazze vedendolo così non ci avrebbero provato con lui.
Perché il playboy della scuola non voleva avere altre prede se non.. me?

Non appena suonò la campana sistemai le cose nella mia borsa e mi alzai, cercando di andarmene il più rapidamente possibile, ma in poco tempo mi ritrovai Hyunjin nel suo metro e 80 circa davanti, e ormai la classe si era totalmente svuotata.
Era dannatamente furbo.
Evitai di incrociare il suo sguardo, sapendo che avrebbe potuto giocarmi brutti scherzi.

"Non hai fatto altro che fissarmi"

Disse, accennando uno dei suoi soliti ghigni compiaciuti.
Deglutii alle sue parole, non pensavo mi avesse notato.
Lui era dannatamente furbo e io dannatamente stupido.
Maledizione!
Lo detestavo in quei momenti, ma tentai di non far notare il mio imbarazzo e alzai lo sguardo, incrociandolo con il suo.

"Sai com'è, sentendo qualcuno che mi
fissa tutto il tempo viene spontaneo capire che cazzo abbia da guardare"

Dissi.
Per una volta ero fiero della mia risposta, tanto che accennai un sorrisetto simile a uno dei suoi, infondo infondo potevo anche io essere stronzo.
Nonostante mi fossi creato una corazza, lui aveva ragione: non avevo fatto altro che fissarlo, mi ero incantato nel vederlo seduto beatamente in quella sedia, sembrava un vero e proprio dio.
Si può essere gelosi di una sedia?

Lui ridacchiò alla mia affermazione e fece qualche passo verso di me, dovetti alzare il volto per poterlo guardare negli occhi, avrei potuto abituarmici.
Avvicinò la sua mano alla mia guancia, sfiorandomela con le dita, rabbrividì sentendo il metallo freddo che circondava le sue lunghe dita a contatto con la mia pelle.
Fece scendere lentamente la mano e portò il pollice sul mio labbro inferiore, giocandoci per qualche attimo.

"Come potrei non fissarti, hai delle labbra che morderei fino a farle sanguinare.."

Sussurrò tutto ciò vicino al mio orecchio.
Le sue parole mi congelarono, rimasi immobile anche in quella situazione, non sapendo cosa fare o cosa dire, ma in qualche modo avrei pur dovuto reagire.
Portai una mano nel suo polso e la staccai dalle mie labbra e dalla mia pelle, riportandogliela al suo posto.
Mi avvicinai io a quel punto, incrociai le braccia al petto e inclinai il volto, scrutandolo per bene.

"Mi sembri fin troppo in calore, Hwang, sei in astinenza da tanto e sono stato l'unico di cui hai potuto approfittare?"

Dissi con un tono fastidioso e presi la mia borsa dal tavolo, per poi uscire dalla classe dandogli una spallata, lasciandolo lì, proprio come aveva fatto lui con me il giorno prima.

Ero dannatamente fiero di me per essere riuscito a zittire quel montato.
Non appena uscì dalla classe mi misi a saltare ed esultare, avrei voluto condividere il mio stupore con il mio migliore amico ma.. non sapeva nulla a riguardo, e non so se avrei mai avuto il coraggio di raccontargli ciò, era un tantino imbarazzante.

"Lix!"

Udì qualcuno chiamarmi e mi girai, ed era proprio Jisung che dal fondo del corridoio aumentò il passo per raggiungermi, lo salutai e continuammo a camminare insieme per uscire dall'università.

"Come mai eri così allegro?"

Disse.
Probabilmente aveva notato la mia felicità che non seppi contenere.
Mi mordicchiai il labbro leggermente in ansia, avrei dovuto trovare una scusa anche per questo motivo, e nonostante non mi piacesse inventare bugie, dovetti farlo nuovamente.

"Oh, ho preso un buon voto"

Dissi girando il volto verso il suo, accennandogli un sorriso, e lui mi credette, tanto che si complimentò con me.
L'avevo scampata, anche questa volta.

𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐁𝐎𝐘 -hyunlixWhere stories live. Discover now