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La mattina dopo mi svegliai intorno alle 10:30.
Ci misi un po' ad alzarmi, poiché mi presi del tempo a pensare a ciò che era successo il giorno prima.
Il bacio che ci eravamo dati io e Hyunjin era stato magico, diverso da quelli che ci eravamo dati, che erano tutti stati dati con superficialità.
Quel bacio era dolce, ma c'era anche passione, e potetti percepire anche tutte le scuse che lui voleva pormi ma era troppo orgoglioso per farlo.
Mi era piaciuto, dovevo ammetterlo.
Ma adesso avevo un'altra pretesa per essere arrabbiato, dopo tutto aveva lui la mia agenda ma l'ha usato a suo favore per passare del tempo insieme.
Come potevo mai essere arrabbiato?
Nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere per me; in quel momento era stato capace di farmi sentire speciale.

Non mi resi nemmeno conto di star sorridendo come un ebete al solo pensiero di Hyunjin e delle sue labbra paradisiache.
Mi diedi due colpetti in volto e mi alzai dai letto, dirigendomi in soggiorno.
Trovai Han e Minho seduti a tavola che facevano colazione insieme, decisi dunque di unirmi a loro.

"Buongiorno ragazzi"

Dissi ed entrambi ricambiarono, mi feci un cappuccino e lo portai a tavola, sedendomi davanti a loro.
Formai un pugno con la mano e lo poggiai alla guancia, come se stessi ancora dormendo.

"Ti ricordi della cena di oggi, vero?"

Disse Jisung.
Io spalancai gli occhi, essendomene totalmente dimenticato.
In quel momento non mi andava di conoscere nessuno, ero troppo impegnato con Hyunjin che non faceva altro che incasinarmi la mente.
Ma infondo non sapevo se lui volesse continuare a giocare oppure avere qualcosa di serio, conoscere qualcuno non mi avrebbe fatto male, anzi, mal che vada avrei fatto amicizia, e mi serviva per la mia ansia sociale.
Inoltre non potevo più dire di no, e non avrei lasciato il mio amico da solo.

"Oh, ehm, sì, a che ora?"

"Alle 19, io e Minho usciamo a fare un giro e poi ti veniamo a prendere, d'accordo?"

Annuii con il capo e finimmo di fare colazione, dopo ciò salutai entrambi e andai a chiudermi nuovamente nella mia stanza,dovevo studiare, ero troppo indietro a causa del tempo perso a cercare l'agenda e a recuperare gli appunti.
Stavo per mettermi a studiare quando il mio cellulare vibrò: era Hyunjin.

"Ragazzino, domani hai impegni?"

Mi scrisse.

"Mh, non credo. Vuoi chiedermi di uscire, Hwang?"

"Forse, Lee. Vengo a prenderti prima di pranzo. Non accetto un no come risposta"

Sorrisi alla sua affermazione e, beh, non potetti rifiutare.
Sospirai; in questi due giorni sarebbero successe fin troppe cose, ma decisi di smettere di pensarci e mi misi a studiare, usando gli appunti copiati da Hyunjin..

Intorno alle 18 andai a prepararmi, mi feci rapidamente una doccia in preda al nervosismo, non sapevo cosa mi aspettasse e sinceramente ero sul punto di disdire tutto, ma non potevo.
Indossai felpa Celine bianca con un giubbotto di jeans e dei jeans neri, infine delle dunk del medesimo colore.
Spruzzai il mio solito profumo di Dior e dopo essermi sistemato i capelli il mio telefono squillò, facendomi venire un colpo.

"Pronto?"

Risposi.

"Siamo qua giù, scendi"

Disse, annuii per poi riattaccare.
Mi guardai per qualche attimo allo specchio.
Non volevo conoscere nessun'altro attualmente, e avevo la sensazione che mi sarei sentito terribilmente a disagio.
Feci quattro respiri profondi tentando di calmarmi e uscii di casa, chiudendo la porta alle mie spalle.

Salii in macchina con i due piccioncini e mi misi nei sedili posteriori.

"Ma quindi mi dite almeno come si chiama?"

"No!"

Risposero allo stesso tempo entrambi, e ne rimasero sorpresi, tanto che si scambiarono un leggero bacio a stampo.

"Non cominciate"

Dissi e roteai gli occhi, loro ghignarono e Minho mise in moto.
Arrivammo al ristorante dopo poco e ci sedemmo in un tavolo, al mio fianco c'era Jisung e davanti a lui Minho.
Il posto davanti al mio era vuoto, ciò stava a significare che quella misteriosa persona doveva ancora arrivare.

Aspettammo circa 10 minuti e dopo poco tempo una figura alta si stava incamminando verso il nostro tavolo.
Aveva i capelli neri lunghi raccolti in un codino, e due ciocche che gli scendevano lungo il volto.
Gli occhi scuri e penetranti, le labbra rosee e carnose..
Lo riconoscetti subito: era lui.
Rimasi pietrificato nella mia sedia per qualche attimo, totalmente sconcertato.
Vidi anche lui sorpreso, non se lo aspettava; adesso non sapevo minimamente come comportami.
Minho si alzò e si abbracciarono dandosi una pacca sulla spalla, porse la mano a Jisung presentandosi, e alla fine i suoi occhi si posarono su di me, aveva quel suo solito ghigno in volto, ma io non riuscivo a smettere di guardarlo negli occhi.
Mi porse la mano e io gli porsi la mia.

"Piacere, Hyunjin"

Aprii la bocca ma per qualche secondo non riuscii ad emettere nessun suono.

"F..Felix"

Fu tutto quello che riuscii a dire.
Una vampata di calore si presentò sulle mie guance, e dovettero notarlo tutti.

"Felix è rimasto ammaliato"

Commentò Jisung, Minho ridacchiò e Hyunjin si limitò a sorridere.

"Smettila"

Dissi e gli diedi un calcio nella gamba da sotto il tavolo.
Hyunjin si sedette di fronte a me;
Indossava una camicia nera con i primi bottoni lasciati aperti, un cappotto beige e dei jeans di pelle che gli contornavano le gambe: era assolutamente mozzafiato.
Notai che neanche lui riusciva a distogliere lo sguardo da me, e in un certo senso mi sentivo soddisfatto, sentire il suo sguardo su di me mi faceva battere il cuore a mille.

Ordinammo e conversammo tutti insieme, lo stesso io e Hyunjin, come se non ci fossimo mai conosciuti, ed effettivamente dovevamo fingere che fosse così, nonostante la tensione nell'aria fosse palpabile.

"E dimmi, Felix, sei impegnato?"

Mi chiese Hyunjin, nascondendo un sorrisetto.
Lo odiavo!

"Uh, è diretto"
Sussurrò Minho a Jisung, che si misero a fissarci, forse sperando che fra di noi potesse scattare qualcosa, ma non sapevano che noi eravamo già andati oltre.

"...no, tu?"

Gli chiesi; non mi andava di passare per quello timido, e lasciare che lui potesse fare il suo gioco per mettermi a disagio.
Mi misi comodo nella sedia e un sorriso malizioso apparve nel mio volto, incrociai le braccia al petto e lentamente sfiorai la gamba di Hyunjin con il piede, mettendolo poi fra entrambe le sue gambe.
Lo vidi irrigidirsi, non se lo aspettava.
Bingo!

"No, io..nemmeno"

Disse per poi zittirsi subito, annuii e continuai a far lentamente salire il piede, arrivando alle sue cosce;
Lui sospirò due volte, tentando di mantenere il controllo, e non appena Jisung e Minho furono distratti mi lanciò uno sguardo pieno di lussuria, ma che mi fece anche intuire che si sarebbe vendicato.
Avevo tralasciato questo dettaglio.

Dopo poco finimmo di mangiare e ci alzammo da tavola, in preda a salutarci; Vidi Minho fare un gesto strano a Hyunjin, e capii solo dopo cosa intendessero dalla domanda che mi fece in seguito.

"Ti accompagno a casa, Felix?"

Mi chiese; spalancai gli occhi e non seppi cosa dire.

"Ehm, io non.."

"Sì! Anzi, perché non vai a casa sua? Passate una serata insieme e io con Minho"

Disse Jisung, che aveva già la vita contornata dal braccio di Minho.
Roteai gli occhi e vidi Hyunjin ridacchiare, come se tutto questa sera stesse andando a suo favore.
Infine, dovetti accettare, e andammo insieme alla macchina..

𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐁𝐎𝐘 -hyunlixWhere stories live. Discover now