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Il mattino dopo mi svegliai verso le 10, ci misi un po' per alzarmi ma infine ci riuscii.
Mi stiracchiai e mi alzai dal letto per poi uscire silenziosamente dalla stanza, non sapendo se Jisung fosse ancora in compagnia.
Sbirciai dal corridoio e lo vidi insieme a quest'altra figura maschile girata di spalle:
era un ragazzo non troppo alto con i capelli castani.
Teneva le mani sui fianchi di Jisung, e nonostante non vedessi bene intuii che stavano continuando a darsi da fare dallo schiocco delle loro lingue, che mi ricordò parecchio la scena della sera antecedente...
Tornai alla realtà e varcai la soglia del corridoio, leggermente imbarazzato mi schiarii la gola e finalmente si staccarono, mi sentivo leggermente di troppo.

"Scusate, non volevo ammosciare il cazzo a nessuno"

Dissi con la mia solita ironia e accennai un ghigno, per poi presentarmi.

"Comunque, piacere Felix, tu sei..?"

Chiesi al ragazzo che finalmente potetti guardare negli occhi, teneva la sua mano stretta in quella del mio amico, sembrava apposto e non qualcuno che volesse soltanto una storia di una notte, al contrario di qualcun'altro...

"Oh, piacere mio, Lee know, ma puoi chiamarmi Minho"

Disse accennandomi un sorriso e annuì, li lasciai in pace e me ne andai in cucina, avevo bisogno di un caffè.
Accesi la macchinetta e mi appoggiai al bancone mentre aspettavo che si preparasse, quasi non mi addormentavo.
Mi sedetti in una delle sedie e sorseggiai il mio caffè, rigorosamente zuccherato.
Ripresi a pensare alla sera prima, la figura di quel ragazzo, purtroppo, mi invadeva i pensieri, ma speravo sinceramente di non vederlo mai più, non immagino che vergogna se avessi incrociato un'altra volta il suo sguardo..

Smisi di pensare e me ne tornai in camera, troppo esausto per fare qualcos'altro.
Passai davanti Minho e Jisung che erano accoccolati sul divano, speravo davvero che lui fosse una brava persona, mi incazzerei se ferisse il mio amico.
Jisung dovette sentirmi, poiché si giro verso di me, chiamandomi.

"Felix! Ti andrebbe un uscita questa settimana? Magari sabato"

Disse le ultime due parole girandosi verso Minho, come per capire se lui fosse d'accordo, e lui annuì con il capo.
Ci pensai un po' su prima di rispondere.

"Ehm, non vorrei esservi d'intralcio ragazzi"
dissi.

"Tranquillo, Minho porterà un suo amico, così magari potrai conoscere anche tu qualcuno"
Disse il mio amico facendomi un l'occhiolino.

"Si cazzo!" pensai.
Soltanto lui sapeva la mia omosessualità, ma tanto non era un segreto.
Un sorriso mi comparve in volto e allora accettai.
Entusiasta tornai nella mia camera e mi gettai nel letto, in preda alla felicità, ero davvero curioso di scoprire chi fosse questo nuovo ragazzo, avevo decisamente bisogno di cambiare aria.
Non mi avrebbe fatto male conoscere qualcuno, no?

Il giorno dopo...

Il lunedì per me era il giorno più terribile di tutti, dovrebbero eliminarlo.
Non solo per la scuola, ma anche perché adesso avrei potuto vedere la faccia di quel pervertito da un momento all'altro, pregai che non accadesse.
Entrai all'università parlando con Jisung.

"Voglio sapere tutti i dettagli"
risi col mio amico, parlando per il suo nuovo ipotetico ragazzo.

"Va bene va bene...approposito, tu che fine hai fatto dopo?"

Quasi non mi fermai, non sapevo cosa inventare, di certo non potevo raccontargli...ehm, quello.

"Oh..ehm io non ti ho più visto quindi mi sono fatto un giro"

Per fortuna se la bevve, non ero bravo a mentire e ne ero consapevole.
Entrai in classe e mi sedetti in uno dei banchi infondo, intento a non farmi riconoscere da nessuno.
Per fortuna, di lui, non ci fu nemmeno l'ombra.
Al suono della campana mi alzai e andai in bagno, intento a dovermi riprendere: quella stanza era fin troppo piena di persone e occhi pronti a scrutarmi.
Mi chinai sul lavandino e mi sciacquai il volto, poggiando poi i palmi delle mani sul bordo in marmo.
Dopo essermi ripreso, presi la mia borsa da terra e feci dei passi così per uscire dal bagno, ma una figura slanciata si presentò davanti alla mia bassa statura.
Alzai lo sguardo leggermente, riconoscendo subito a chi appartenesse quel corpo perfettamente scolpito: era lui.
Incrociai per dei secondi che sembrarono anni il mio sguardo con il suo, penetrante, misterioso e assolutamente eccitante.
Chiunque avrebbe fantasticato su quell'uomo.
Feci per andarmene ma, naturalmente, mi bloccò con la sua mano grande il doppio della mia.

"Chi si rivede"

mugolò.
Io roteai gli occhi e sbuffai, per poi guardarlo nuovamente.

"Non ci tenevo a rivederti"

dissi.

"L'altra sera mentre gemevi come una puttana non sembravi così contrario a vedermi"

disse, nascondendo un ghigno compiaciuto.

Spalancai gli occhi e posai una mano sulle sue labbra, sperando che nessuno l'avesse sentito.

"Smettila"

dissi arrossendo in maniera evidente, e incrociai le braccia al petto. Era terribilmente odioso.
Avrei voluto prendere a schiaffi quel suo sorrisino da bastardo, ma anche divorare le sue labbra carnose.
Mi maledissi per avere tali pensieri.

"La smetto solo se mi dici il tuo nome"

affermò.

Sospirai e alla fine decisi di dirglielo, tanto avrebbe chiesto a qualcuno e l'avrebbe scoperto ugualmente.

"Felix, Lee Felix. E tu?"

gli chiesi.

"Hwang Hyunjin, è un piacere conoscerti, Felix"

Disse con il suo tono profondo e mi prese la mano, posando un bacio umido sul dorso di essa.
Rimasi paralizzato, avrei dovuto spostarmi, e invece lo lasciai fare.
Se ne andò lasciandomi lì, immobile, non mi mossi per almeno 10 minuti cercando di metabolizzare.
Per fortuna il suono della campana riuscì a farmi smuovere, e scappai da quel bagno.
Che cazzo mi stava succedendo.

𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐁𝐎𝐘 -hyunlixTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang