2. Risveglio degli ormoni

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Sara aveva presentato Mirko solo da pochi giorni, eppure lui era già diventato l'anima del gruppo.

Le Tre Grazie erano euforiche della nuova conoscenza.

Quella mattina si erano allontanate dal gazebo, per accomodarsi sotto l'ombrellone di Viola.
Sara non era scesa in spiaggia, per cui avevano deciso di supplire alla sua assenza, chiedendo alla malcapitata amica quante più informazioni possibili su Mirko.

Le avevano già iniziato a snocciolare una serie di commenti sul nuovo ragazzo del gruppo, manco fosse stato una figurina da collezionare.

"Hai visto che sguardo sicuro?!" domandò L.
"Sì, ha quel modo di guardarti... Wow!" rispose T.
"Ha un sorriso pazzesco" aggiunse G.

Viola le guardava con aria imbarazzata, mentre si mordicchiava il labbro e giocava con i braccialetti della fortuna che aveva al polso.

Avevano iniziato a rivolgerle una serie di domande a raffica, a cui Viola stava rispondendo con poca sicurezza.
Per fortuna, dopo appena un paio di minuti, l'interrogatorio era finito. Le Tre Grazie avevano messo gli occhi su qualcosa di più interessante.

"Lorenzo!" urlò all'improvviso Laura, facendo cenno con la mano di raggiungerla. Si era accorta che lui e Andrea stavano tornando dal bar, ma senza più Mirko.

Si alzò in piedi di scatto, mettendo le tette in bella mostra, mentre Viola si assicurava di non avere il costume in mezzo al sedere.
"Mirko è andato via?"

"Sì, oggi era solo passato per un bagno perché aveva da fare. Come mai, ti interessa?!" chiese Lorenzo divertito, facendo un mezzo sorriso e assottigliando gli occhi celesti. Sapeva già che risposta avrebbe ottenuto.

"Sì, è carino... Cosa ti ha detto di noi ragazze in questi giorni?" chiese, maliziosamente.

"Che siete tutte e quattro molto carine" rispose Lorenzo, guardando le ragazze, da capo e piedi, una dopo l'altra.

"Tutte e quattro? Ah..." ribattè lei, quasi fosse stato impossibile che un ragazzo trovasse Viola interessante solo perché non era una barbie in serie come loro.
Viola sembrò comunque stupita quanto Laura. Non si aspettava certo di essere notata in mezzo a quel trio di belle ragazzine. Al pensiero, una punta di imbarazzo la colpì, facendole serrare le labbra e giocare con una ciocca di capelli che il vento aveva fatto sfuggire dalla sua coda bassa.

"Beh, era chiaro che gli piacevamo da come ci fissava" sentenziò lei, alzando le spalle come per dire qualcosa che fosse scontato ed evidente a tutti.

Gli piacessimo la corresse mentalmente Viola.
Fai tanto la splendida e manco sai parlare in italiano. Nella relativa il "che" vuole il congiuntivo.

E certo.

Era impossibile che un ragazzo non fosse interessato al trio delle "Miss So Tutto Io".

Impossibile e impensabile.

Viola sgranò gli occhi, senza aprire bocca, e abbassò subito lo sguardo, per evitare che la sua espressione parlasse per lei.

È veramente spudorata. E per la cronaca... ci sarei anche io

Non che le interessasse, ma dare per scontato che lei non potesse neanche esser presa in considerazione, le dava parecchio sui nervi.
In quel momento, se avesse rialzato gli occhi su Laura l'avrebbe incenerita con lo sguardo.

Ma chi si crede di essere questa!?

Questa smania di piacere a tutti i costi e di gareggiare su chi fosse più carina, più alla moda o più estroversa, le faceva tanto assomigliare a una brutta versione delle cattive di Perrault.
Viola si sentiva come Cenerentola e vedeva bene le sorelle Laura e Gloria nei panni di Anastasia e Genoveffa.

La prima estate - Viola Where stories live. Discover now