4. I segnali ci sono

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Era il 14 agosto. Mirko e Tiziana si erano lasciati a fine luglio e, il giorno dopo, lui era partito con i genitori e il fratello per trascorrere una decina di giorni a New York. I nonni materni erano del New Jersey, per cui spesso Mirko andava in America a trovare i suoi parenti.

Erano tornati per trascorrere il ferragosto a Sabaudia, nella villa che avevano affittato luglio e agosto. Avevano pagato anche per le due settimane in cui non c'erano stati, ma erano benestanti e i soldi non rappresentavano un problema. I genitori di Mirko erano entrambi avvocati. Si erano conosciuti a Yale, dove la mamma, americana, aveva studiato legge e il papà, italiano, aveva seguito un master dopo essersi laureato alla Bocconi.

Era un grande evento quello che li attendeva la sera. Il gruppo dei quattordicenni avrebbe organizzato il suo primo falò di Ferragosto sulla spiaggia ed erano tutti in fibrillazione. Viola in primis.

La notizia che Mirko avesse lasciato Tiziana prima di partire era stata all'inizio una bomba per Viola, al pensiero di quando lo avrebbe rivisto.

Quella mattina era allo stabilimento insieme ai genitori e aveva, come sempre, trovato Sara ad aspettarla all'ombrellone. Sprizzava gioia da tutti i pori: lei e Gabriele si erano messi insieme qualche giorno prima.

"Allora, grande serata oggi... falò di ferragosto! Ed è tornato Mirko!" cantilenò a bassa voce, dandole una spallata ammiccante.

"Non ricordarmelo, Sa'! Ho lo stomaco sottosopra e la tachicardia già da adesso... Guarda se non me vie' un infarto prima di stasera!" esclamò Viola, torturandosi con i denti il labbro inferiore e tenendosi una mano sul petto per scongiurare che il cuore non le saltasse via, tanto batteva veloce.

"Ti fa sempre questo effetto, eh?!" chiese Sara, sorridendole e facendo la boccuccia a cuore.

"Sempre. Quando stava con Tiziana, io facevo di tutto per non calcolarlo. Avevo la scusa che fosse impegnato... ma ora è solo e deve recuperare due settimane di assenza dalla sua attività preferita, cioè prendermi in giro... E io sono una frana a dissimulare!" piagnucolò.

"Ah! E poi c'è il biglietto che mi ha dato Andrea da parte di Mirko! Vuoi ridere?!" chiese Viola, sbellicandosi.

"Che biglietto, scusa?!" la incalzò Sara, curiosa.

"Un biglietto dove c'era scritto: Ti vuoi mettere con me? Sì o No."

"Ma dai! Perché cavolo non me lo hai raccontato prima!? Ma quando è successo poi, che stiamo sempre appiccicate io e te?!" domandò Sara confusa.

"Il pomeriggio che aveva mollato Tiziana. Ma che te dovevo di', scusa?! Ero certa che fosse l'ennesima presa per il culo e ho dato al pezzo di carta la fine che credevo meritasse: il secchio della spazzatura!"

"Ma sei proprio tutta scema, Viola!" esclamò Sara, alzando gli occhi al cielo e sospirando, in segno di disapprovazione.

"Guarda che i segnali ci sono! Non gli sei indifferente! Mirko non ha mai frequentato ragazze come te, è sempre stato circondato da tipe che gli morivano dietro e questa cosa è nuova per lui. Lo sai che mi ha fatto domande su tutte quelle del gruppo a eccezione di te? Non ti dice niente questa cosa?!"

"Certo. Mi dice che manco me vede!"

"Oddio, Viò! Che testa dura!" ribatté Sara esausta.

La mattina trascorse tranquilla. Mirko non sarebbe sceso. Viola lo avrebbe visto la sera al falò e questo le avrebbe dato il tempo di tranquillizzarsi.

Certo, come no. L'attesa di rivederlo era pari alla sensazione di essere sull'ottovolante in prossimità della discesa più ripida. Da mozzare il fiato.

La prima estate - Viola Where stories live. Discover now