5.1 Segno del destino - seconda parte

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Il lunedì trascorse tranquillo. Si ritrovarono tutti in spiaggia nel pomeriggio e decisero di organizzarsi per il giorno seguente. La serata alla quale avrebbero partecipato era un White party.

Mirko sarebbe partito il mercoledì mattina, per cui quella serata sarebbe stata la loro ultima insieme e Viola non vedeva l'ora arrivasse.

Il lunedì sera Mirko aveva avuto un impegno, per cui non era uscito con il gruppo. Viola aveva deciso di fare altrettanto e tenersi libera per martedì. D'altra parte, lei usciva con quelli della comitiva solo per stare con lui. A quel punto, destare dei sospetti, dando buca agli altri, aveva smesso di essere un problema.

L'ultima giornata in spiaggia trascorse come sempre: Mirko che stuzzicava Viola al gazebo, Mirko che stuzzicava Viola in acqua, Mirko che stuzzicava Viola al bar.

Quando arrivò il pomeriggio, Viola cominciò a sentirsi agitata. Aveva capito che Mirko era sul punto di volerla smettere di scherzare con lei e lei aveva capito che era sul punto di volerla smettere di scappare da lui.

Salì a casa, si fece la doccia e cenò.
Quando fu il momento di prepararsi per uscire, andò in camera e aprì l'armadio. Scelse un completo in Sangallo bianco, con pantaloni a vita bassa e top con scollo a barca, a cui abbinò dei sandali con tacco a spillo, in vernice nera, che le lasciavano scoperto tutto il piede.
Una volta vestita, si truccò. L'ambrato dei suoi occhi marroni era stato incorniciato dalla matita cioccolato e bronzo e dal mascara nero. Le labbra lasciate naturali, con un lip balm trasparente. La delicata pioggia di efelidi era fissa sul viso e lo illuminava, come polvere d'oro sulla pelle.
Il citofono suonò, quando aveva appena finito di sistemare le forcine sui suoi lunghi capelli biondo cenere, asciugati con spuma e diffusore.

Salutò i genitori e scese le scale.
Mirko indossava una camicia bianca di lino, dei jeans avana e un paio di New Balance avion. I capelli mossi erano tirati indietro, lasciando il viso scoperto.

"Wow!" le disse, vedendola.
"Dovrò stare attento stasera a non perderti d'occhio..." aggiunse sorridendo e facendo intuire a Viola il fatto che la trovasse bella.

Lei rispose increspando timidamente le labbra, mentre il suo cuore, come sempre, le stava esplodendo nel petto.

Arrivarono al Twentyfour alle 23.00 circa e lasciarono le chiavi della macchina al tizio del parcheggio del locale.

Durante il tragitto, Mirko si era spesso girato a guardarla, senza dire niente, solo sorridendole.

Si sentiva in fibrillazione, ma non voleva che Mirko se ne accorgesse, perché detestava l'idea di sembrare una ragazzina con gli ormoni sottosopra, anche se quello era l'effetto che lui aveva su di lei.
L'effetto che aveva sempre avuto.

"Lista Accorsi" disse Mirko, indicando il cognome di Lorenzo, che era già dentro con Giulia.
Si fecero spazio tra la folla, arrivando al privè a loro riservato.
"Eccoli!" disse Lorenzo, vendendo spuntare Mirko e Viola tra la gente. Li salutarono con un abbraccio e si accomodarono sul divanetto libero.

"Che gradite?" disse il cameriere poco dopo, rivolgendosi a Mirko e Viola e posando sul tavolino i cocktail già ordinati da Giulia e Lorenzo.

"Iniziate con un paio di shottini tequila sale e limone come noi" proposero, mostrando i due bicchierini vuoti, "dopo ci facciamo un altro giro tutti e quattro."

"Li reggi un paio di shottini sì, o poi mi tocca portarti a letto di peso?" disse Mirko, sarcastico.

"Sì, tranquillo che li reggo" rispose Viola, facendo sorridere tutti.

"Vada per due shottini di tequila allora, grazie" disse Mirko rivolgendosi al cameriere, che si allontanò con l'ordinazione portando via anche i bicchierini, ormai vuoti, di Giulia e Lorenzo.

"Allora, Viola... che ci racconti?" chiese Giulia, elegantissima nel suo tubino bianco con scollo all'americana.

"Ma... tutto bene, sto facendo gli ultimi esami e iniziando a pensare alla tesi. L'anno prossimo dovrei finire."

"In che ti stai laureando?" domandò Lorenzo.

"Lettere" rispose Viola, sorridendo.

"Wow! Abbiamo una futura professoressa, allora!" esclamò Lorenzo, mimando un piccolo inchino con il capo, che fece sorridere Viola.

"Se avessi avuto una professoressa bella come te, non avrei fatto così tanti giorni di sega a scuola..." commentò Mirko, guardando Viola negli occhi e facendola arrossire.

"Oh oh! Senti senti che dichiarazione!" disse Giulia, dando una spallata a Viola, che le era seduta accanto.

"Secondo me avresti avuto bisogno di molto di più, per non fare sega a scuola!" disse Viola, cercando di togliersi in maniera ironica da quella situazione imbarazzante.

Per fortuna, arrivò il cameriere con gli shottini a tagliare la tensione sessuale che si stava creando tra di loro.

"Sai come si fa?" chiese Mirko, sorridendo.

"Il fatto che io sia una brava ragazza non vuol dire non sappia come si beva tequila, sale e limone" asserì lei, pungente.

"Touche... Pronta?!" chiese Mirko prendendo il sale e posizionandolo tra pollice e indice.

"Pronta!" rispose Viola, facendo altrettanto.

Il liquido caldo e ambrato passò nell'esofago di Viola, dandole una sensazione di calore immediato. Non era la prima volta che beveva tequila, ma sicuramente quella sera era diversa. Era già su di giri senza l'effetto dell'alcool. Il limone succhiato dopo non fece che accentuare quel fuoco.

Viola fece una smorfia e si mise a ridere. E gli altri dietro a lei.

Mirko la guardava in un modo tale che Viola non poteva non capire quanto lui la trovasse sexy in quel momento.

Continuarono a parlare e ridere. L'alcool aveva iniziato a far vedere i suoi effetti, ma Viola non voleva esagerare. Aveva deciso di lasciarsi andare, ma non così tanto da perdere la cognizione di quello che succedeva.
Fecero poi un secondo giro di shottini tutti e quattro.

Ad un certo punto Giulia, un po' su di giri, avendo in corpo un bel po' di alcool tra shottini e cocktail, si alzò in piedi.
"Adoro questo pezzo! Dai Lore, andiamo a ballare!!!" disse, sentendo che il dj aveva appena messo "Naughty girl" di Beyoncè.
Lui fece una smorfia di disappunto ma la accompagnò comunque, pensando che Mirko volesse restare solo con Viola.

E fece bene. Perché aveva ragione.

🗒️Note di Costanza🗒️

Ciao a tutti!
Allora, siamo andati avanti veloce!
Che ne pensate di questo salto temporale?
Ve lo aspettavate?
La costante su cui la storia si costruisce resta Sabaudia. È intorno a "Lei" (la personifico) che ruota tutto.
I personaggi crescono e cambiano, ma il luogo dove vivono le loro vite rimane invariato.
Come davvero fosse una capsula per il viaggio nel tempo!
Come avete ritrovato Viola? Cambiata? Che ne dite?

Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui e aver dedicato un po' di tempo alla mia storia!
Buona lettura, sempre.
Costanza

La prima estate - Viola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora