3. Uscita di gruppo

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Sara era arrivata sotto casa di Viola in anticipo. Erano sole, perché la mamma aveva portato il fratello a fare la spesa e non era ancora rientrata.

"Che ansia, Sara... ma perché t'ho dato retta?!" disse Viola, in preda all'agitazione.

"Viò, devi stare calma. Te l'ho detto! Ho un sesto senso che mi dice che qualcosa succederà con Mirko" le disse l'amica, ammiccandole.

"Sì, come no! Ma se sta con Tiziana?! L'hai vista?!Sono il suo opposto! È impossibile che io gli possa piacere!" sentenziò Viola, nel tentativo di non illudersi.

Sara le sorrise, scuotendo la testa.

"Si vede che non hai nessuna esperienza con i ragazzi!" le sussurrò, avvicinandosi al suo viso.

"Quando piaci a un ragazzo, all'inizio ti stuzzica, ti provoca, ti fa i dispetti, perché cerca una reazione da te. E Mirko lo fa sempre... o non lo hai notato?" concluse, con una sicurezza degna di una donna fatta e finita.

"Certo che l'ho notato! Pare che il suo sport preferito sia quello di sfottermi!" disse, rassegnata.

Sara rise con tale trasporto che contagiò anche Viola.

Amava quel modo di fare dell'amica così rassicurante, perché sapeva sempre cosa dire e come dirle le cose per tranquillizzarla.

Le loro risate furono interrotte dal suono del citofono. Essendo al secondo piano, Viola aveva l'abitudine di affacciarsi al balcone per vedere chi fosse, anziché rispondere.

Gran parte del gruppo era schierato davanti al suo cancello. C'era, per la gioia di Sara, Gabriele; Giulia e le Laura&Gloria a braccetto con Andrea e Lorenzo. E ovviamente c'era lui, Mirko con il restante terzo de Le Tre Grazie: Tiziana.

"Scendiamo subito!" disse Viola, facendo un cenno con la mano dal balcone.
Prese borsa e chiavi e uscì con l'amica.

"Sara, non è che potresti andare avanti tu?" chiese, indicando la scalinata, in tono supplicante.

"Giusto! Così Mirko vedrà te per ultima scendere le scale... Fa molto sfilata!"

"Certo. Soprattutto se te sfragni sui gradini! No, Sara! Non per quello..." disse Viola alzando gli occhi al cielo.
"Vai tu intanto, che io arrivo tra due ore co' 'ste scarpe che m'hai fatto mettere!" sbuffò, sentendo che oltre all'ansia dell'uscita di gruppo, si stava sommando quella dello scendere due rampe di scale con delle zeppe di corda alte quasi otto centimetri.

Ottimo. Doveva in ordine:
1) arrivare incolume al cancello di ingresso;
2) arrivare incolume alla fine della serata.

Fece un bel respiro, facendo pensieri zen e si avviò.

Scese con molta calma i gradini delle scalinate interne e percorse poi il corridoio fino al cancello principale con il batticuore.

Piano, Viola. Piano. Pensa che figura di merda se ti sfracelli davanti a lui...

Andò tutto liscio. Le expadrillas non l'avevano tradita. Il punto uno era andato a buon fine. Restava il due.

Cazzo. Erano meglio le scale!

"Ecco le mie amiche!" disse Mirko, dando un bacio sulla guancia a entrambe. Cosa che mandò subito in combustione Viola.

Le due ragazze fecero un saluto generale agli altri.
Gli occhi di Viola andarono, da soli, su Tiziana.

Aveva un jeans aderente e un top a fiori arricciato sui toni coloniali, che le lasciava scoperta pancia e spalle. Quella scelta, purtroppo, le rendeva giustizia, perché faceva spiccare ancora di più i suoi colori scuri. Portava delle expadrillas anche lei, ma più alte di quelle di Viola. I capelli neri, lisciati alla perfezione. Come stessero così perfetti nonostante l'umidità tipica del mare, rimaneva un'incognita.

La prima estate - Viola Where stories live. Discover now