6. Incastro perfetto

255 33 143
                                    

"Allora, Signorina Viola e futura Prof.ssa Viola..." la canzonò Mirko, alzandosi dalla sua poltroncina e andandosi a sedere accanto a lei, occupando il posto lasciato libero da Giulia.

"Dimmi Sig. Mirko e futuro manager Mirko..." gli fece il verso Viola, sapendo che lui si era laureato in Economia.

"Questa canzone mi fa cagare! Ti va se andiamo fuori?" chiese lui, indicando la terrazza panoramica sulla spiaggia.

"Ok" rispose Viola "... e comunque non è così male Beyoncé" aggiunse, con tono volutamente provocatorio.

"Ma ti prego! Faccio finta di non aver sentito!" esclamò Mirko, porgendole la mano, di nuovo, per condurla tra la folla fino alla terrazza.

Una volta usciti, Viola sentì l'aria fresca pizzicarle la pelle ed ebbe un brivido.
Lui lo notò.
"Hai freddo?" le chiese, premuroso.

"No no, tranquillo" rispose, imputando più all'emozione di stare di nuovo sola con lui, che alla brezza marina, la sua pelle d'oca.

Andarono verso la ringhiera della terrazza, facendosi spazio tra le persone. Si affacciarono per guardare il mare.

"Ti proporrei di fare un bagno adesso, solo per vedere la tua faccia scandalizzata" la provocò lui, ridendo e indugiando sui suoi occhi.

"Vedo che non riesci proprio a trattenerti dallo stuzzicarmi!" rispose Viola ridendo, ma incrociando i suoi occhi solo per pochi secondi, senza sostenere il suo sguardo come invece stava facendo lui.

Mirko iniziò a spingere sull'acceleratore, dando poco gas alla volta, ma dandone sempre di più.

"Sì. Mi è sempre piaciuto vederti imbarazzata. Sei ancora più bella quando arrossisci..."

Secondo complimento della serata. Pensava in quel momento Viola, che aveva capito che lui voleva spingersi oltre. Ed era tanto emozionata quanto terrorizzata.

"Sì, immagino..." rispose, abbassando lo sguardo e mettendosi i capelli dietro l'orecchio.

"Ti ricordi la prima volta che sei uscita con noi?" disse all'improvviso Mirko, affacciato alla terrazza.

"Certo che mi ricordo. Non hai fatto altro che prendermi in giro davanti a tutti!" rispose Viola, alzando le sopracciglia e storcendo la bocca.

"Scusami, sono stato veramente uno stronzo. Ero solo un ragazzino... un ragazzino che aveva preso una cotta colossale per una che non se lo filava di striscio" disse, girandosi verso di lei, per vedere la sua reazione a quell'ammissione.

Viola sentiva quelle parole per la prima volta.
Quante volte le aveva immaginate.
Quante volte si era immaginata quel momento.
E adesso stava succedendo.

Non rispose subito.

Lo guardava mentre lui la fissava, aspettando che dicesse qualcosa. Finalmente fece un bel respiro e gli parlò, tenendo ben strette le mani sulla balaustra.

"Io ero cotta di te, ma mi vergognavo" poi proseguì, "ero sicura di non poterti interessare, visto che eri stato con una come Tiziana."

Mirko fece un sospiro e scosse la testa sorridendo.

"Certo che mi interessavi! Tu eri diversa da tutte le altre, per quello mi piacevi. La tua ingenuità mi faceva impazzire" disse Mirko, in tono serio.

Poi fece una pausa e cambiò tono.

"Quindi eri cotta di me, eh?" aggiunse beffardo, solo per metterla ancora più in imbarazzo.

"Sì. Ero cotta di te..." confermò Viola, guardandolo mentre sorrideva.

La prima estate - Viola Where stories live. Discover now