Un piano quasi perfetto.

10 2 3
                                    

 Capitolo 14

Un piano quasi perfetto.

I due continuano il giro, dove incontrano altri pazienti del manicomio, sempre rinchiusi nelle loro celle, chi più violento che meno; oppure sono in una sala enorme dove possono camminare, vedere la tv, giocare e stare nelle loro malattie mentali. Almeno quelli non rinchiusi nelle stanze imbottite o in quelle di massima sicurezza. La donna è sconvolta da quello che e dalle loro condizioni, ma non apre bocca; invece Nygma no, perché ha vissuto lì per molto tempo.

E in questo posto squallido e tenuto male, dove la porta principale è sempre sorvegliata da dei secondini, indica alla donna qualcosa che si trova appesa ad una parete e più di preciso sopra la tv:

- La mia maschera! Perché l'hanno messa lì?

Chiede sottovoce lei in inbariano, giusto per non farsi capire dagli altri; dove l'uomo le risponde nella stessa lingua:

- Forse perché è raffigurato il Dio dei morti per eccellenza e quindi, motivo per poter spaventare questi poveri disgraziati.

Lei giustamente fa una smorfia e replica:

- Io non uccido nessuno... .

- No, ma loro non lo sanno.

Lei allora solo un'altra smorfia e lui:

- Dobbiamo trovare il modo per recuperarla, anche se mi aspettavo invece di vederla sulla parete del lo studio del direttore, che delusione.

Di più voleva una sfida più ardua.

- E' un sadico bastardo... .

- Oh si, questo è sicuro.

- Ti hanno trattato alla stessa maniera, quando eri qui?

Lui prima la fissa e poi:

- Qui no, ma in una cella di massima sicurezza e con la camicia di forza, si.

E una tristezza si fa largo sul suo volto, ricordando quei giorni tristi e pieni di torture mentali e fisiche.

- Mi dispiace tantissimo... .

Lui fa un respiro profondo e :

- Su, andiamo in un posto più isolato.

E le fa segno di seguirlo e arrivano nella mensa per i dipendenti, che per adesso è vuota , dove appunto ci sono i tavoli, il bar e la macchina del caffè. I due si siedono per parlare ancora e sempre in inbariano e sottovoce. Sono uno di fronte all'altro e il tavolino è piccolo, quindi non hanno bisogno di alzare troppo la voce. Nygma si è studiato ogni minimo punto del posto e sopratutto, si è studiato tutti gli orari e si è informato su tutti i dipendenti che entrano ed escono. Arkham non ha più segreti per lui; anche le torture e i trattamenti che fanno agli ospiti sono ormai allo scoperto.

- Ora mia cara dobbiamo semplicemente trovare un espediente che ci permetterà di recuperarla, senza che nessuno se ne accorga, perché come avrai visto è pieno di telecamere e di guardie. Ma sono facili da superare, visto che ho proprio un apparecchio adatto... .

Ma non termina il discorso, perché la vede distratta e dunque pensandoci:

- Ah giusto... lui.. .

Lei niente e poi:

- Lo vuoi liberare?

- Eh? Cosa?

Si riprende la donna e lui di nuovo:

- Tu vuoi liberare l'uomo della cella imbottita numero 189, non e così?

Lei ora è in imbarazzo, perché l'ha scoperta:

Riscatto o ricaduta?Onde histórias criam vida. Descubra agora