Capitolo Diciassette

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“Un'antipatia così forte stimola l'intelletto, invita a far sfoggio del proprio umorismo. Si può trattare male qualcuno senza cogliere mai nel giusto, ma quando si ride di un uomo si finisce sempre per trovare qualche uscita spiritosa.”

(Orgoglio e Pregiudizio– J. Austen)

 

 

 

“Ho letto sul giornale che avete venduto i diritti di ‘Animali Fantastici’ alla Sapworthy Books… come mai?” Rolf camminava con disinvoltura al mio fianco, come se avesse sempre percorso le strade acciottolate della stazione di King Cross. I fumi che sbuffavano dalla canna del lungo treno impregnavano la giacca di ricercata manifattura e i capelli ribelli del ragazzo.

“Mamma crede che l’insegnamento sia un diritto di chiunque, preferisce che il libro sia economicamente accessibile alla maggior parte degli studenti.” Alzò la voce per superare il frastuono generale. “E poi gestire i ricavi stava diventando troppo faticoso.”

Vendendo i diritti a una sola casa editrice, il costo sarebbe stato inferiore del triplo. A guadagnarne il maggior ricavato sarebbe stata solo Sapworthy Books e i piccoli negozi di paese come il Ghirigoro avrebbero maggiorato il prezzo solo di pochi galeoni.

Rolf maneggiò la bacchetta e i bauli, rimasti qualche metro dietro, lo raggiunsero volteggiandogli alle spalle.

“Ártemis è sempre stata altruista.” Sorrisi. Rolf annuì e mi porse un sacchetto con l’insegna di Honey Ducks. “Per me?”

Sorrise. “Ho pensato che avrebbe addolcito il rientro.”

“Per Merlino, non sai quanto ne avevo bisogno!” Aprii il sacchetto; la gioia che aveva adornato le guance e impreziosito gli occhi si assopì un po’. Findimenta interdentali. I preferiti di mia cugina. Rolf non poteva saperlo, ma ogni gesto era un tedioso promemoria di aver ferito la sua anima pura.

“Sono i tuoi preferiti, no?” Aggrottò le sopracciglia e mi rivolse uno sguardo preoccupato.

“Preferisco le Cioccorane…” forzai un sorriso. “Ma li adoro. Grazie, Rolf.”

“Non mi hai più detto in che Casa sei stata smistata, è un peccato che non siamo insieme a Corvonero.” Sospirò. “Per caso sei stata smistata con Harry Potter? La notizia di un Prescelto ha viaggiato fino a noi. Che tipo è? Sono curioso…”

“Oh, veramente io…”

“McLaird!” Strinsi gli occhi. Merda. L’ultima cosa di cui avevo bisogno era farmi disprezzare già il primo giorno.

“Ciao, Goyle…”

Il ragazzo ci raggiunse trafelato, piegandosi sulle ginocchia poco dopo la sua corsetta. Per mia fortuna, non aveva ancora indossato la divisa, nonostante lui e i suoi adoravano distinguersi appuntando una spilla con lo stemma di Serpeverde sui vestiti. Sperai che Rolf fosse troppo distratto per notarlo.

“Salazar, sono esausto. Potresti anche andare un po’ più piano.” Riprese tra un sospiro e l’altro.

“Non eri tu il giocatore di Quidditch?” Inarcai un sopracciglio.

“Davvero giochi a Quidditch?” Rolf si intromise nella conversazione, sembrando entusiasta di dialogare su qualcosa che apparentemente conosceva bene. “In quale squadra sei?”

Gregory si concentrò sui gesti che gli rivolgevo al di là delle spalle di Rolf. Piegai le dita e mimai gli artigli di un leone. Poi unii i pollici e simulai le ali di un corvo con il resto delle dita.

Blood Traitor- Orgoglio e Pregiudizio || Draco X ReaderWhere stories live. Discover now