Capitolo Ventisette

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Questo capitolo contiene dialoghi provenienti dall'opera originale. Ovviamente, NON ne posseggo i diritti.
OGNI DIRITTO VA A J.K ROWLING

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“Niente è più ingannevole dell’apparenza di umiltà.”

(Orgoglio e Pregiudizio– J. Auten)

 

 

 

Il fumo grigio del treno avvolgeva i vagoni come una voluminosa coperta grigia. Il fischio che si propagò per il Binario 9 ¾ ne annunciò l’imminente partenza.

Goyle era alcune carrozze distante da me sulla banchina; i suoi non erano presenti per accompagnarlo e sembrava solo. Salutai papà, che si chinò permettendomi di baciargli la guancia tempestata della barba curata e mi voltai per raggiungerlo.

Ero stata dura con lui. Forse non c’entrava nulla per davvero nella faccenda degli articoli e la decisione di inviare quella lettera era stato solo il piano sadico architettato da Malfoy. Anche Gregory sembrò individuarmi, ma si voltò verso Crabbe appena lo raggiunse insieme a Malfoy.

Beh, se le cose stavano così…

Gli occhi del biondo furono su di me appena mi scorse dietro le ampie spalle dei suoi mastini. Sembrava come se si aspettasse qualcosa. Pretendeva che lo ringraziassi? Sorrisi con sdegno e salii sul vagone.

Non avevo incontrato né Luna, né Rolf, ma dato l’imbarazzante scontro avvenuto il giorno di Pasqua, forse era meglio così. Trovai una cabina vuota e sistemai i bauli, poi estrassi il Settimanale e lo sfogliai con impazienza.

Giunta alla fine, corrugai le sopracciglia. Non c’era traccia dell’articolo di me e Zabini. Nemmeno un insignificante trafiletto. Che Goyle avesse rivelato il piano a Malfoy per vendicarsi? Avrebbe potuto non tramare contro di me prima, ma forse era rimasto ferito dopo l’accusa e aveva preferito ripagarmi con un assaggio della stessa medicina che avevo somministrato a lui.

Forse me lo meritavo.

A cena trovai posto nell’angolino che avevo occupato per tutti gli anni della permanenza a Hogwarts e mi servii del succo di zucca con il roastbeef. Goyle era tornato a sedere al posto che gli era sempre appartenuto: circondato da purosangue pregiudizievoli e viziosi al lato di Malfoy.

Non avevo avuto modo di parlare con il purista; il viaggio era stato frettoloso e la preparazione per scendere a cena ancora di più. Aveva permesso alla rabbia scottante di affievolirsi un po’, ma ero certa che, appena lo avessi rivisto durante la ronda, tutti i buoni propositi che avevo praticato nel non schiantarlo sarebbero venuti meno.

Le urla provenienti dal corridoio destarono l’attenzione degli studenti dalla cena. I più curiosi si affacciarono dalle porte che davano sulla Sala d’ingresso, invitando anche gli altri a fare lo stesso. Parkinson e la Greengrass furono le prime tra i Serpeverde a lasciare il tavolo. Una serie di risatine simili a gridolini abbandonarono anche le labbra fine di Bulstrode.

Corrugai la fronte e mi alzai di conseguenza. Se stessero accadendo di nuovo episodi di bullismo sarei dovuta intervenire; ero certa che Malfoy non lo avrebbe fatto nonostante il suo ruolo di Prefetto. Ma non era Paciock quello che stava dando spettacolo o Cormac McLaggen che si divertiva a disturbare le matricole.

Al centro della Sala c’era invece la professoressa Cooman, con la bacchetta in una mano e una bottiglia di cherry vuota nell'altra. I capelli erano diritti sulla testa e gli occhiali storti facevano sembrare un occhio più dilatato dell'altro. Due grossi bauli giacevano sul pavimento: uno dei quali era rovesciato, come se fosse stato gettato dalle scale.

Blood Traitor- Orgoglio e Pregiudizio || Draco X ReaderWhere stories live. Discover now