Capitolo Ventitré

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"È felice per te che tu possieda il talento di adulare con delicatezza. Posso chiederti se queste gradite attenzioni procedono dall'impulso del momento, oppure sono il risultato di uno studio precedente?"

(Orgoglio e Pregiudizio- J. Austen)



I tetti di paglia spioventi e i cottage si stagliavano contro una moltitudine di negozi in uno spettacolo pittoresco. All'imbrunire del giorno, gli ultimi raggi del sole disegnavano i cappelli a punta delle streghe e la loro luce suggestiva traspariva attraversi i vetri piombati di Madama Piediburro.

Allontanai la tazzina dalle labbra e la posai sul piattino. Il tintinnio riempì il silenzio tra me e Rolf.

"Lo sai che non è reale, vero?" Corrugai la fronte. Quella di Rolf era liscia e priva di rughe, mentre un ricciolo scuro ne carezzava la superficie. "Io e Gregory siamo solo amici."

"È solo che passi molto tempo con lui, tutto qui..." agguantò uno dei biscotti dalla cesta al centro. "Sarebbe normale se... sì, beh... ti piacesse." Sollevò le spalle. Era geloso?

"È per questo che non mi hai parlato per un intero giorno? A causa di quello stupido articolo?" Alzai la voce. Il brusio all'interno del locale era così fitto che nascose il tono accusatorio a orecchi indiscreti.

Come poteva essere così ingenuo? La sua fiducia in me è così scarsa? Ero una Serpeverde, ma ciò non significava che non ero fedele. Per Rolf, sembrava che quello fosse l'unico aspetto che definisse la mia vita.

"Ero confuso."

"Avresti potuto chiedermi spiegazioni." Puntualizzai. "Una relazione solida non si costruisce con i silenzi e vorrei che la nostra fosse una relazione solida, Rolf." Allungai la mano verso la sua e ne sfiorai il dorso. Lui sussultò. Fu un movimento lieve, appena percettibile, ma lo avevo notato lo stesso. Indurii lo sguardo e mi allontanai.

"Mi dispiace non averlo fatto subito, va bene?" Rolf intrecciò le dita con le mie. Spostò lo sguardo dall'anello che portavo all'anulare, fino a incrociare i miei occhi. "È ancora tutto nuovo, per me. Rivedere te e tua cugina è stato... wow! Immagino che avessi paura di sapere cosa avrei potuto trovare dall'altra parte."

"Non ci vediamo da anni, Rolf." Mi lasciai sfuggire un sorriso e l'angolo delle labbra carnose del ragazzo si sollevò. "Ma non sono cambiata. Sono sempre la stessa bambina che adorava rincorrere gli gnomi in giardino e sporcarsi le scarpe griffate di fango."

"Sei cambiata molto, invece. Lo siamo entrambi." Disse, ricordando con nostalgia quei momenti spensierati.

Allontanai la mano con uno scatto. Il movimento fu troppo rapido, quindi afferrai il manico e finsi di bere il thè al limone ormai freddo. Rolf non sembrava averlo notato e, se lo aveva fatto, non si era premurato di dimostrarlo.

"Sono ancora una persona onesta, però." Rubare fiale di Veritaserum per versarle nel bicchiere del proprio compagno potrebbe definirsi onesto? In fondo, era per una buona causa. "Fedele." Rettificai.

"Hai ragione. Sono stato uno sciocco a non capirlo subito." Quasi mi sorprese quanto poco ci era voluto per convincerlo.

Il Rolf che conoscevo era testardo e men che meno indulgente. A casa si arrabbiava sempre con sua madre, insinuando come si interessasse più del denaro, invece che di suo figlio. A poco erano servite le spiegazioni di papà e di Ártemis stessa, che ribadiva come dovesse lavorare per mantenere entrambi. Rolf faceva sempre i capricci, quando sua madre gli rifilava quella spiegazione fin troppo da adulti.

Forse aveva ragione. Eravamo cambiati entrambi.

"Va bene. Ricordati solo di parlarne la prossima volta, se qualcosa non va. Sono qui a posta." Mi offrì il suo palmo e io ci lasciai ricadere la mano. Era caldo e accogliente. Gli anelli che entrambi portavamo all'anulare si abbinavano come gocce di pioggia nell'oceano.

Blood Traitor- Orgoglio e Pregiudizio || Draco X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora