Capitolo Ventuno

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"Chi non cambia mai la propria opinione ha il dovere di essere sicuro di aver giudicato bene sin da principio."

(Orgoglio e Pregiudizio- J. Austen)

Attraversai il porticato e varcai le ampie portefinestre dell'atrio. "MALFOY!" quello si voltò, seguito da Parkinson, Crabbe e il gruppetto di ragazze popolari accerchiate attorno a lui. Alcuni studenti di passaggio si fermarono per assistere alla conversazione, incuranti di provare discrezione. "Lurido, spocchioso purista... come hai osato?"

Alzai il Settimanale e alcuni sussurri si levarono per la sala quando Malfoy sgranò gli occhi. Tutti avevano letto quell'articolo. Ovviamente.

"COME HAI OSATO!" Lo spintonai per le spalle larghe quando gli fui abbastanza vicina, le stesse alle quali quella sera mi ero aggrappata con fervore.

"Che cazzo-" Malfoy indietreggiò, la sua imponente statura torreggiava su di me e fui costretta a sollevare le punte per sbattergli in faccia il giornale.

"Sei stato tu, so che sei stato tu!" Ribadii, spingendo ancora una volta la rivista tra le sue mani. "Tutti voi!" Mi voltai verso il gruppetto. Parkinson, Crabbe e Greengrass erano radunati in disparte, commentando con sussurri malevoli l'intera scena.

"Smettila di sputare sentenze, mezzosangue." Parkinson si voltò con il labbro superiore arricciato. "Noi non siamo stati. Abbiamo ben di meglio a cui pensare che inventare storie su di te e quel traditore di Goyle."

Risi senza umorismo. "Certo. Tanto prima o poi lo scopro, sai?" Incrociai le braccia al petto e la imitai. "Vedrai come ti mancherà il coraggio di insultare, una volta che vi avrò denunciato agli Auror." Parkinson sembrò indignata, mentre Crabbe e Greengrass si guardarono come se stessero compiacendo una povera pazza.

"Vi piace dimenticare troppo spesso che mio padre è Ministro, ora. Staremo a vedere chi avrà l'ultima parola quando ripulirà il Ministero della feccia che sono i favoritismi alle vostre famiglie benestanti." Sorrisi. "Anche tuo padre è affiliato al Ministero, vero Malfoy? L'ha scampata per un pelo con l'accusa di Caramell..."

Malfoy assottigliò lo sguardo, le dita rimaste inerti fino a quel momento si arricciarono in segno della malcelata rabbia che lo ricopriva come neve. Mi strattonò il braccio e mi trascinò in un angolo appartato sotto gli occhi sgomenti dei presenti. "Lasciami, mi fai male!" Tirai, ma lui abandonò la presa solo quando raggiungemmo un corridoio secondario.

Mi gettò in un angolo. "Adesso ascoltami bene," sibilò, "Non mi piace che mi si accusi davanti a tutta la dannata scuola..."

Risi. "Certo che non ti piace. L'articolo è servito a questo, dopotutto." Massaggiai il braccio e gli rivolsi uno sguardo truce. "Quanto pensi che ci avrebbero messo a pensare a te? Siamo entrambi Prefetti, facciamo la ronda insieme ogni notte... sarebbe stato disastroso se qualcuno avesse collegato a te quei lividi. Quindi, perché non gettare i sospetti su qualcun altro per uscirne pulito?"

Malfoy si passò una mano sui capelli perfettamente pettinati e sbuffò.

"Volevi farla pagare a mio padre per aver quasi arrestato il tuo, così hai colpito me." Gesticolai con la mano e incurvai la schiena. L'innaturale compostezza che avevo impiegato anni per padroneggiare era sfumata come nebbia al sole.

La vista di Malfoy aveva riacceso l'ira opprimente che avevo tentato di soffocare nel breve percorso tra il cortile e il castello. Se papà mi avesse visto in quel momento, si sarebbe vergognato. Non era così che lui risolveva i problemi. Non era così che mi aveva insegnato a fare.

Blood Traitor- Orgoglio e Pregiudizio || Draco X ReaderWhere stories live. Discover now