Heric.
Cinque anni dopo..
Faccio un respiro profondo. Oggi comincia un nuovo capitolo della mia vita. Sembra solo ieri quando a scuola la preside disse " Hayama" e io mi alzai dalla sedia per afferrare il mio diploma. Assurdo.
Da oggi comincerò a lavorare nell'azienda dove lavorava mio padre. Per lui è ormai giunto il momento di ritirarsi. Non ce la faceva più. Troppo stress, troppo lavoro, troppo poco tempo per badare a me e Nelly. Adesso è il mio turno, ora tocca a me. Chi l'avrebbe detto che Heric, il teppista della scuola elementare, sarebbe diventato capo di una delle aziende più importanti di Tokyo? E lo devo solamente a Fanny, la mia migliore amica, che mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che con il mio atteggiamento da ragazzino arrogante non sarei andato da nessuna parte. Non che a me la cosa interessasse, anzi, volevo porre fine alla mia esistenza.
E adesso eccomi qui, in bagno, che mi metto a litigare con il sapone perché mi scivola continuamente dalle mani. Che rabbia. Finisco di farmi la doccia e mi cambio: camicia, giacca e cravatta ben stirate sono messe con cura sul mio letto. Sollevo gli occhi e incrocio quelli di mia sorella che mi guarda con un grande sorriso.
<< Ho preparato la colazione. Sbrigati, sennò si fredda.>>
Sbuffo. Ora fa la mamma. Tolgo l'accappatoio e mi vesto. Sistemo la cravatta e osservo il mio riflesso allo specchio. Ancora non riesco a crederci. Poi, il mio pensiero va a Rossana. Purtroppo le cose tra noi non vanno come ci aspettavamo. Sono due mesi che lei è partita per Boston e ci sentiamo pochissime volte. E quelle volte nella quale ci sentiamo, invece di parlare tranquillamente, finiamo per discutere o riattaccare dopo sì e no dieci minuti. È dura mantenere un rapporto a distanza, più di quanto pensassi, ma la amo e non riesco a troncare. Spero che vale lo stesso per lei. Osservo la foto che è poggiata al comodino di fronte al letto. Ritrae io e Rossana che ci teniamo abbracciati il giorno del diploma. Con un braccio mi cinge un fianco mentre con l'altro il collo. Le sue labbra morbide sono attaccate alla mia guancia e tieni gli occhi chiusi. Quel gesto mi fece scappare un sorriso spontaneo che Nelly di tutta fretta riuscì a riprendere.
<< Siete il mio orgoglio.>> Disse mio padre con gli occhi lucidi. E dopo neanche un minuto se li coprì con un braccio.
L'altra foto, posta vicino a quella di me e Sana, è stata scattata proprio da quest'ultima e ritraeva me, papà e Nelly. Sembrano essere passati più di tre mesi, un anno, o forse di più.
Controllo l'orologio. Si sta facendo tardi e Nelly mi tirerà per le orecchie se faccio ancora aspettare. Scendo di sotto dove mia sorella mi indica con il capo il tavolo dove sta il piatto fumante.
<< Hai sentito Rossana di recente?>> Domanda mentre lava i piatti.
Mi schiarisco la voce. << No.>>
<< Avrà avuto da fare.>> Dice, ma si vedeva che non era convinta delle sue parole.
<< È probabile.>> Dico.
Mi è già passato l'appetito.
Papà entra in cucina sbadigliando. I capelli ormai bianchi, qualche ruga in più, la barba e l'accappatoio.
<< Buongiorno.>> Accenna un sorriso.
<< Giorno papà.>> Diciamo io e Nelly in coro.
<< Heric, non dovresti essere già in macchina?>> Chiede mentre mia sorella gli porge un piatto colmo di riso.
Guardo l'orologio. Ha ragione. << Oh no.>>
Scatto in piedi, afferro la giacca, prendo la borsa, infilo le scarpe ed esco. Poi riapro la porta e dico. << A più tardi.>>
Nelly si avvicina. << Aspetta.>>
Mi pulisce il muso con un fazzoletto. Ma davvero? Davanti ai vicini poi.
<< Sei tutto sporco.>> Mi prende il viso con una mano.
<< Nelly.>> Dico a denti stretti. << Posso farlo da solo!>>
<< Okay, okay.>> Alza le mani in segno di resa. << Come sei anticipato. Tieni, ti sei scordato questa.>> Mi porge una carpetta e mi schiocca un bacio sulla guancia.
<< Buona giornata.>> Mi sistema la giacca e chiude la porta.
Sospiro. Donne!
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Tornerà l'amore~♥️ ~ (I Love You, I Hate You)
RomanceOgni notte Sana fa sempre lo stesso sogno: rischia di morire annegata e poi un ragazzo dallo sguardo tenebroso si butta in acqua per salvarla. Ogni giorno, Rossana spera di incontrarlo. Sì, perché quello non era solo un sogno, ma un fatto che accadd...