Capitolo 7

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La dolce Deva apre gli occhi sotto i forti raggi del sole e lì in quel momento capi di aver dormito fin troppo, come non succedeva da tanto.
Deva sbadiglia soddisfatta, voltandosi, allungando le braccia sopra la testa e inarcando il corpo come un gatto, lamentandosi in seguito. Chiaramente aveva dormito molto, visto che aveva mal di testa, o forse era per via dell'alcol che aveva bevuto ieri, ma prima che si ricordasse gli avvenimenti della sera precedente un ombra attira la sua attenzione e in men che non si dica estrae da sotto il cuscino la sua pistola, mettendosi seduta, puntandola contro la persona che ha invaso il suo territorio.

<<Cosa diavolo stai facendo qui?>> sbotta la ragazza, spalancando gli occhi quando si ricorda di essere nuda sotto il lenzuolo mentre Liam, come un intruso sta  seduto con disinvoltura sulla poltrona vicino alla finestra, per pochi attimi però, dato che alla vista di quella arma scatta all'impiedi.

<<Tu...tu, quella è un arma?>> chiede balbettando facendo strabuzzare gli occhi alla ragazza ancora di più se possibile quando si rende conto del casino in cui si è cacciata da sola.

E ora, quale scusa si sarebbe inventata per aver tirato fuori una pistola di cui nessuno ne sa l'esistenza?

<<Questa? No, certo che no. È...un giocatolo. Sai, no? Uno di quelli per i bambini>> mente in modo frettoloso mentre abbassa la pistola, nascondendola sotto il cucino mentre con l'altra mano solleva il lenzuola che fortunatamente la copriva, alzandolo fino al mento, strappando a Liam un sorriso beffardo. Uno di quelli che feci capire a Deva che lui aveva già visto cosa si nascondeva sotto quel panno bianco.

<<Liam!>> urla con rabbia, con tutto che dovrebbe averlo con se stessa visto che a volte le piaceva sgarrare, dormendo completamente nuda.

<<Perché tieni una pistola finta? A proposito,
pensavo che fossi mattutina. Sto aspettando qui che ti svegli da circa venti minuti. E sono arrivato alle dieci>>

<<Mi piace spaventare gli idioti come te. Che Dio stai facendo qui? Come sei entrato?>>

<<Esmeralda mi ha fatto entrare>> sorride con noncuranza alzando le spalle.

<<Immagino che non conosca il modo delizioso in cui dormi, altrimenti non mi avrebbe fatto entrare>> Il suo sorriso inevitabile fa sciogliere le guance di Deva per l'imbarazzo, ma anche per la rabbia.

<<Idiota!>> gli urla contro, prendendo un cuscino per poi lanciarglielo, assicurandosi che tenga bene il lenzuolo con l'altra mano.

<<Mi piace sempre di più questo nostro accordo. Prima cosa perché dormi nuda, cosa che adoro di già. In secondo luogo, adoro come un matto il tuo corpo nudo>>

Deva in questo momento si vergogna così tanto che era un miracolo che il lenzuolo non prendesse fuoco, ma al tempo stesso si sentiva bruciare di rabbia. Sicuramente lui la stava prendendo il giro. Insomma, il suo corpo era coperto dal lenzuolo, quindi lui non aveva avuto modo di vederla.

<<Menti, non mi hai visto! Ero, sono coperta!>> puntualizza alterosa.

<<Pensi che non ti abbia visto?>> sorride malizioso.

<<Cosa stai facendo qui?>> cambia argomento, ma senza successo, Liam era assorbito dalla discussione in corso.

<<Prima di tutto quando sono entrato qui quello non ce l'avevi addosso. Eri sdraiata sulla pancia con il costume di Eva e sono stato io a coprirti, perché mi sono reso conto che non posso sedermi qui e aspettare che ti sveglia mentre eri in una tale posizione. E credimi, è stato abbastanza difficile anche dopo averti coperta. E se non mi credi che ti abbia visto, che ne dici di quel adorabile neo che hai sul sedere, proprio sulla natica sinistra?>>

Amami per finta Where stories live. Discover now