Epilogo 2

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La notizia della seconda gravidanza è stata accolta proprio come la prima, con entusiasmo. La loro famiglia era felice, questa volta tutti, tranne che il piccolo Roland. Aveva pensato e poi detto a tutti quanti che non voleva un extraterrestre come fratello, questo perché lo stupido amico di Liam, Jacob, aveva detto al piccolo che i bambini da piccoli assomigliavano a degli extraterrestri. Inizialmente tutti rimassero confusi ma poi scoppiarono tutti a ridere e lì Deva capii che doveva fare qualcosa per coinvolge il suo figlio maggiore, insegnandoli ad amare quel fagottino che allora era dentro la sua pancia. Così mese dopo mese tempo di nove mesi Deva e Liam portarono con loro il piccolino ad ogni ecografia, facendoli conoscere quella che adesso è la sua sorellina.

Vittoria è venuta al mondo cinque mesi fa, e se per tutta la gravidanza si è comportata bene, senza dare alcun problema, come invece aveva fatto suo fratello, adesso la piccolina sta recuperando tempo, facendo esaurire il povero Liam che non dorme più la notte. La piccolina sembra come se volessi mettere a dura prova i nervi di suo padre che appena la sera chiude gli occhi per riposare la bambina inizia a piangere per poi svegliarsi, come se fosse sazia di sonno, proprio sta succedendo in questo momento.

Il suo pianto è così acuto che spaventa Liam, che scende dal letto barcollando, andando verso la culla della piccola Vittoria.

<<Piccolina, cosa è successo?>> domanda premuroso mentre prende sua figlia in braccio.

<<Come...come ti sei sporcata di cioccolato? Roland ha nascosto nuovamente i cioccolatini sotto il tuo cuscino?>> domanda Liam molto curioso, ma al tempo stesso con fare di rimprovero verso il figlio maggiore. Roland ha un debole per i dolciumi, proprio come ogni bambino della sua età, e lui per non farsi rimproverare nasconde sempre qualcosa sotto il cuscino della piccola Vittoria, non sapendo che viene sgamato ugualmente.

<<Questa...Dio, che schifo! Questa non è cioccolata!>> urla disgustato dopo che la piccola Vittoria gli ha messo le mani sul viso.

<<Perché diamine stai urlando?>> domanda Deva assonata mentre apre gli occhi, ma quando intravedere suo marito le servono pochi attimi per capire cosa è successo e del perché suo marito aveva urlato in modo disperato. Infondo non era la prima volta che succedeva.

<<Non ridere, stronza>> borbotta lui disgustato, facendo ridere sua moglie ancora più forte, e con se anche la piccolina che ridacchia, facendo sciogliere il cuore di suo padre, che prende a sorridere come un ebete.

<<Tanto alto e grosso e ti sciogli come il gelato sotto il sole davanti a tua figlia>>

<<Se vuoi vedere qualcosa di grosso...>>

<<Liam! Per carità, un po' di contegno>> dice Deva con fare di rimprovero mentre prende la piccola Vittoria in braccio, dirigendosi con lei in bagno.

<<Prima di addormentarci la pensavi diversamente>> borbotta Liam come un vecchio orso mentre segue la moglie in bagno, lavando in seguito il suo viso più di cinque volte, sbuffando di continuo.

Una volta finito di fare il bagnetto a Vittoria, Liam ha preso sua figlia nuovamente in braccio, cercando in qualche modo di farla addormentare, senza speranze però.

<<Amore mio, che ne pensi se ci prendiamo una bella e calda camomilla, eh? Magari ti rilassi e fai dormire il papà>> propone Liam disperato mentre tiene in braccio sua figlia, guardandola, anche se stanco, con gli occhi di chi è perdutamente innamorato. I piccoli occhi della bambina, dello stesso colore dei genitori, si fondano con quelli di Liam, che le sorride dal profondo del cuore. Amava così tanto la sua famiglia. Quella famiglia a cui non aveva mai sognato, almeno non prima di incontrare Deva.

Amami per finta Where stories live. Discover now