Capitolo 6

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Kaeya's POV

"Ci vediamo domani alle 22 all'indirizzo della scorsa lettera. Non fare tardi."

Questa era l'unica frase scritta sul quel pezzo di carta che tanto avevo aspettato.

Dopo una prima lettura veloce sul pianerottolo di casa, mi ero diretto rapidamente verso la mia camera. Una volta chiusa la porta avevo letto con più attenzione le parole, che risaltavano sulla carta bianca. Poi mi ero messo a letto, ma dopo poco la sensazione che mi fossi immaginato tutto mi spingeva al alzarmi dal letto e rileggere quella singola riga, così attesa. E così la notte era andata avanti, e io avevo continuato ad avere gli stessi timori e a rileggere centinaia di volte quelle poche parole, fino a che il giorno non è arrivato, e la sveglia di Axel mi ha riscosso dal loop in cui ero entrato.

La mia giornata si è svolta come tutte le altre, scorrendo lentamente, facendomi attendere con ansia la sera. Dopo la cena, trascorsa tranquillamente con Axel e Dain, mi preparo velocemente, indossando indumenti comodi e poco appariscenti, non esattamente il mio stile, e mi avvio verso la porta.

"Axel io esco con un amico. Torno tardi, non mi aspettare!" grido a mio fratello che è in salotto a riposarsi.

"Stai attento." è l'unica cosa che mi risponde.

Oltrepassata la soglia, mi dirigo verso la palazzina che ho studiato così tante volte, e mi perdo nei miei pensieri, sicuro della strada da percorrere.

Fortunatamente la mia meta è vicina a casa e riesco ad arrivare a piedi in appena venti minuti; guardo l'ora sullo schermo del telefono.

21:58, giusto in tempo.

Alzo lo sguardo per osservare la palazzina che avevo visto tante volte in foto: un edificio di due piani, apparentemente abbandonato, le finestre del secondo piano chiuse da delle travi di legno.

Busso all'unico portone che mi trovo di fronte e, dopo alcuni secondi sento lo scatto di una serratura. Faccio un grosso respiro e, data una lieve spinta alla porta, mi dirigo dentro.

Subito mi trovo davanti una rampa di scale e istintivamente la percorro, ritrovandomi al secondo piano. Lo spazio che mi si apre davanti è chiaramente abbandonato ma intravedo alla mia sinistra una luce debole. Mi volto in quella direzione è noto l'unica porta quasi intatta, dalla quale si propaga una luce tenue. Mi avvicino alla porta e, trovandola socchiusa, la spingo con cura in avanti e mi addentro nella stanza illuminata.

"Sei in perfetto orario, Kaeya Alberich" sento dire da una voce più bassa di quella dell'ultima volta, con uno stampo più metallico, quasi fosse stata alterata. Il proprietario della voce, il Darknight Hero, è al centro della stanza, chino su un tavolo, su cui è rappresentata la mappa della città, dal quale non alza la testa nemmeno per salutarmi.

"Salve signor Hero!" dico, con voce emozionata. "Sono davvero contento di aver ricevuto la tua lettera, posso darti del tu vero?"

"Chiamami come vuoi, non mi interessa." mi risponde lui, non dimostrando alcuna emozione nella voce.

Mi guardo attorno e noto come la stanza sia molto vuota, fatta eccezione per il tavolo presso il quale si trova il mio nuovo amico e una piccola scrivania, appoggiata la muro, con sopra un computer, nuovo di zecca.

"Hai una nuova base eh?" dico, e lo vedo alzare leggermente la testa e guardarmi stupito "Questa è la mia postazione giusto?" domando ancora, non dandogli tempo di rispondere, avvicinandomi alla scrivania.

"Come hai fatto a capire queste cose?" mi chiede di rimando, mostrandosi sorpreso e insospettito.

"Per prima cosa la stanza è molto ordinata. Vai a caccia di cattivi ed hai un'identità segreta, non penso tu abbia tempo di mettere a posto o una domestica che lo faccia per te. Poi la cartina è quasi nuova, quindi o fai questa cosa da poco tempo, ma dalla sicurezza che avevi durante il nostro primo incontro lo escluderei, oppure è la cartina ad essere nuova. Per quanto riguarda la mia postazione, beh se tu la usassi non avresti una cartina cartacea, ma useresti una mappa virtuale, più comoda da usare e più utile per quello che devi fare tu." gli spiego, con un sorriso compiaciuto.

Lui mi guarda per alcuni secondi, poi si avvicina a me.

"Devo dire che hai un buono spirito di osservazione, tutte le tue ipotesi sono giuste. Ora passiamo ai fatti. Ti ho già detto che non verrai con me, sarebbe troppo rischioso. Però mi sarebbe utile qualcuno che, da qui, mi segnali i piccoli crimini." mi spiega, mostrandomi due auricolari "Useremo questi per comunicare. Spero solo che tu sia bravo con i computer."

"Me la cavo." gli rispondo, sorridendo sfacciatamente e prendendo uno dei due auricolari. "Ah già, prima che mi dimentichi. Non posso venire tutti i gior-"

"Lo so, lavori part-time in un bar. Non sarà un problema. Vieni quando non devi lavorare, o se finisci presto una serata. Le altre volte farò come ho fatto finora, da solo."

Questa volta è il mio turno di rimanere scioccato. Sa che lavoro in un bar, e per lo più che sono part-time. E ora che ci penso sa anche il mio cognome, anche se non gliel'ho mai detto.

"Come sai così tante cose su di me?" gli domando incuriosito.

"So come ottenere le informazioni che mi servono, ti basti sapere questo. Ora mettiamoci a lavoro." e detto questo, esce dalla stanza, lasciandomi senza parole.

Subito mi riscuoto e, infilato l'auricolare, accendo il computer e, con alcune manovre, riesco ad entrare nella rete delle telecamere di sorveglianza della città.

Passato un po' di tempo, durante il quale la città sembra essere addormentata completamente, noto dei movimenti sospetti nella zona dei locali notturni.

"Hero mi senti?" chiedo, rivolgendomi all'auricolare.

"Si." è la risposta lapidaria che ricevo.

"Vedo dei movimenti sospetti nella zona dei locali notturni."

"Vado a controllare."

Poco dopo intravedo, grazie alle telecamere, una figura vestita di nero muoversi velocemente e prendere alle spalle un uomo che non capisco bene cosa stia facendo.

La notte va avanti così, con i miei avvistamenti e il mio amico che fa piazza pulita di criminali, mentre non perdo nessuna occasione per infastidirlo, tenendogli compagnia tra un avvistamento e l'altro

Passate da poco le due sento l'Hero dirmi

"Per oggi va bene così, sto rientrando."

Pochi minuti dopo la porta si apre alle mie spalle e l'uomo vestito di nero entra nella stanza, senza sembrare minimamente stanco, come se non avesse corso per tutta la città nelle ultime ore.

"Ottimo lavoro." gli dico, mentre mi stiro, portando le braccia sopra la testa. Spengo il computer e, dopo essermi alzato, mi avvio verso la porta.

"A presto allora." lo saluto allegramente.

"Kaeya"mi dice, facendomi fermare sulla soglia "tutto questo rimane tra di noi, mi raccomando. Non dire a nessuno che mi stai aiutando, per nessun motivo."

"Lo so, lo so. Fidati di me, sarò muto come una tomba." e detto questo, lo saluto con un cenno della mano e mi avvio verso casa.

Cammino stando sovrappensiero e in poco tempo mi ritrovo davanti alla porta della mia camera, non ricordandomi nemmeno di essere entrato per il portone e aver salito le scale.

Entro in camera e, dopo essermi preparato per la notte, mi stendo sul letto, addormentandomi quasi all'istante, sentendomi contento di questa notte così stana, che sarà succeduta da molte altre notti, strane allo stesso modo.





CONTINUA... 



***********ANGOLO AUTRICE*********
Eccoci qua con un nuovo capitolo!

Ci stiamo addentrando sempre di più nella storia, ma l'avventura è appena iniziata.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Se è così, e se vi va, lasciate una stellina e/o un commento e fatemi sapere cosa vi è piaciuto di più.

A presto con un nuovo aggiornamento

La vostra Kaeya__main💜

Symphony of love~A Luckae storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora