3

42 6 7
                                    

Una volta entrato in aula, Taehyung si sedette al solito posto venendo raggiunto da Mark, il quale sembrava al quanto trasandato; sembrava aver appena finito di scopare ed i succhiotti sul suo collo poterono solo confermare l'ipotesi.

-Ah, Taehyung, Taehyung, Taehyung, non sai quanto io mi senta bene oggi! - esclamò sorridendo radioso, ma Taehyung immaginava bene come si sentisse perché anche lui alle volte si lasciava andare a qualche effusione nei bagni del terzo piano con qualche ragazza o ragazzo che l'aveva particolarmente colpito.
A quel pensiero, alla sua mente tornò il viso affranto di Jungkook mentre gli giurava di fare qualsiasi cosa pur di non dire niente alla sua fidanzata sul bacio che gli aveva rubato.

Per tutta la durata delle lezioni seguenti Taehyung non fece altro che pensare a cosa fargli fare ma niente sembrava entusiasmarlo particolarmente. Ci avrebbe dovuto pensare attentamente, avrebbe dovuto portarlo prima all'esaurimento, poi alla tensione sessuale e poi nel suo letto. Aveva a disposizione tre mesi, quindi divise quei tre traguardi per ognuno di essi: entro la fine dell'anno Jungkook si sarebbe rimangiato l'insulto nascosto in quelle parole dette con tanto odio da fargli contorcere le budella.

In ogni caso, una volta rientrato a casa non trovò nessuno, come sempre, e quindi decise di non mangiare, o almeno non da solo.

Quello fu il primo pretesto per far correre Jungkook da lui.

Accese il telefono ma si ricordò di non avere il suo numero ed un senso di frustrazione gli attorcigliò lo stomaco, fino a quando il suo sguardo non si posò sul contatto di Kai. Sorrise beffardo e premendoci sopra fece partire la chiamata, ricevendo risposta dopo qualche squillo.

-Tae! Spera che il motivo per il quale mi hai chiamato sia davvero importante o giuro che domani ti strafaccio!- tuonò con tono leggermente alterato, ma Taehyung sapeva bene che fosse tutta una facciata, perché Kai gli avrebbe risposto anche se fosse stato sul punto di un orgasmo.

Gli spiegò brevemente il motivo della sua chiamata, omettendo ovviamente i particolari, e dopo qualche insulto da parte dell'altro ed una telefonata chiusa in malo modo, ricevette un messaggio contenente un numero a dieci cifre gli fece aprire un grosso sorriso sul volto.

"Cominciano i giochi, piccolo Kookie" disse fra sé e sé prima di memorizzare il contatto e far partire la telefonata.

Era in trepidante attesa. Non vedeva l'ora di vederlo dinnanzi a sé! L'avrebbe fatto penare perché mettersi contro Kim Taehyung era un errore che non avrebbe dovuto fare.

-Pronto?- la sua bella e melodiosa voce lo distrasse dai propri pensieri.

-Ciao Kookie, come stai? Sei libero?- domandò allegramente, ma non gli diede nemmeno il tempo di rispondere perché riprese a parlare di getto - Certo che lo sei, per me sei sempre libero, ricordi? Vieni a casa mia che mi annoio a stare da solo! -

Jungkook sbuffò sonoramente a quelle parole causando nell'altro una risatina divertita, e velocemente chiuse la telefonata. Afferrò il cuscino accanto a sé e lo lanciò contro il muro che aveva di fronte.

-MALEDETTO KIM TAEHYUNG! Ti odio così tanto! - esclamò arruffandosi i capelli e sbuffando ancora più forte di prima. Se Taehyung avesse visto la scena sarebbe sicuramente morto dalle risate.

In ogni caso, non ci voleva andare a casa sua, non aveva per niente voglia di vedere la sua faccia da schiaffi o non avrebbe risposto delle sue azioni...

Eppure prese la cartella insieme al telefono e alle chiavi e si diresse verso il garage. Imboccò la nazionale dirigendosi verso il centro di Seoul, dove sapeva abitasse il biondino.
La suoneria del suo telefono lo distrasse nuovamente e, facendo attenzione alla strada, lo prese dal cruscotto solo per leggere il nome della sua fidanzata che lo stava chiamando.

Bello, stronzo ma soprattutto gayजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें