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Erano ore che Taehyung provava e riprovava dei completi, ma nessuno gli sembrava all'altezza della serata alla quale era stato invitato.
Sua sorella, ormai fidanzata, stava festeggiando il suo quarto anniversario e quella sera avrebbe dato una festa alla quale appunto sarebbe dovuto andare. Ovviamente doveva essere perfetto e prima di tutto per la sorella, poi per il nome della sua famiglia, ma non che fosse un  peso per lui, anzi, gli migliorava decisamente l'umore.

-Aahhh! - esclamò passandosi le mani nei capelli con fare nervoso - Ok Taehyung, sei favoloso qualsiasi cosa indossi quindi non farti problemi e indossa quel che cazzo ti pare! - si disse, ma purtroppo non servì a nulla, peggiorò soltanto la situazione, quindi  alla fine prese il telefono e selezionò il contatto di Jungkook, facendo partire la chiamata.

-Kim! Che cazzo vuoi a quest'ora?! - ringhiò il più piccolo. Taehyung avrebbe voluto tanto divertirsi a farlo innervosire maggiormente, ma si ricordò che quello più nervoso in quel momento doveva essere lui, quindi mise per un momento da parte il divertimento e spiegò brevemente il suo problema, intimandogli anche di raggiungerlo entro dieci minuti.
Quando si rese conto che mancava un'ora e mezza all'inizio della serata, e lui era fottutamente in ritardo, spense la telefonata senza aspettare una risposta e tornò in bagno per truccarsi, almeno così avrebbe guadagnato tempo.

Esattamente quindici minuti dopo la porta della sua camera venne spalancata da Jungkook, che sembrava essere furioso. Entrò a passo spedito ma inciampò nella maglia che Taehyung aveva buttato per terra nella fretta e, come se non bastasse, calpestò un suo anello facendosi male ad un piede.

-Kim fottutissimo Taehyung! Io giuro che ti ammazzo! - urlò rendendo chiara la sua presenza all'altro, che era ancora in bagno.

-Dopo dopo... Ora aiutami che non so che cazzo mettere -

"Ok! Fermi tutti! Che cazzo é successo a Taehyung?" pensò Jungkook, perché per quale motivo non gli aveva ancora riservato una battuta squallida o un rimprovero per il ritardo?
"Meglio cosi" pensò mentre si dirigeva verso la cabina armadio del maggiore.

-Ho così tanti vestiti che non so quale mettere. Sembrano tutti bellissimi ma non perfetti per l'anniversario di mia sorella! - parlò senza fermarsi, senza prendere una boccata d'aria e Jungkook in un primo momento ghignò, ma appena sentì l'ultima parte per poco non gli tirò una ciabatta in testa.
Con tutta la calma che non aveva lo prese per le spalle e lo fece sedere sul letto.

-Calmati - gli ordinò, poi entrò nella sua cabina e dopo aver rovistato un po' trovo l'outfit perfetto: era un completo nero firmato Armani, ma al posto della camicia classica ne prese una, firmata Versace, con delle frange sul petto che richiamava lo stile imperiale; scelse un paio di scarpe nere lucide tra quelle che pensava potessero starci meglio e degli orecchini pendenti a forma di goccia.

-Credo che così possa andare. Ora se non ti dispiace io vado che ho da fare - disse frettolosamente, ma Taehyung non lo lasciò uscire; al contrario lo bloccò per le spalle e, quasi implorando, gli chiese di accompagnarlo.

-Non se ne parla! Io non c'entro niente con la tua famiglia - disse scuotendo la testa.

-Tu vieni e basta, non si discute. Non puoi rifiutare caro Kookie - gli ricordò con tono canzonatorio, e Jungkook capì immediatamente a cosa si riferisse.

-Che cazzo mi metto, coglione, non posso venire con la tuta della palestra! - gli fece presente indicando i propri vestiti in maniera teatrale, e infatti aveva ragione, Taehyung non ci aveva minimamente pensato, ma questo non gli fece cambiare idea.

-Semplice! Ti lavi qui e prima di andare alla festa passiamo per casa tua così ti cambi - spiegò tranquillamente, e gli sembrò logico, all'inizio, ma poi si rese conto che Jungkook non aveva altro da indossare con sé e di certo lavarsi per poi indossare i vestiti sporchi non strada conveniente - Tu ora vai a lavarti, senza storie, ed io ti trovo qualcosa da mettere - spiegò - Ah e sbrigati che siamo in ritardo! -

Bello, stronzo ma soprattutto gayWhere stories live. Discover now