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Per piacere segnalatemi gli errori se doveste trovarne, così li correggo immediatamente. Grazie.
💜💛

Erano passate già due settimane dal patto e per qualsiasi stupidaggine Taehyung chiamava Jungkook: una volta perché gli stirasse i panni, una perché lo accompagnasse al cinema, un'altra volta perché gli facesse compagnia su un set fotografico, e dire che il più piccolo ne era estremamente esasperato era poco. Il giorno precedente l'aveva chiamato nel cuore della notte solo perché non riusciva a dormire e senza rendersene conto si era addormentato con lui sul divano mentre guardavano un film scadente.
Taehyung si era svegliato verso le sette e mezza, come di routine, per dedicarsi al suo solito momento di cure personali ma non era riuscito a muoversi dato che il corpo di Jungkook era completamente steso sul suo.
Lo aveva osservato con attenzione, si era perso nei particolari del suo viso come le ciglia folte, le guance candide, le labbra sottili ma piene e poi, l'aveva notato, un piccolo puntino nero sotto il labbro inferiore. Un neo, come lui l'aveva sul naso, quasi nascosto e coperto dalla bellezza delle sue labbra ma quel particolare colpì decisamente Taehyung, che rimase ad osservare il viso quasi angelico di Jungkook spiaccicato sulla sua spalla, e sorrise, perché aveva un'aria completamente diversa da quella a cui era abituato.

Ripensò alla sera precedente, a quando Jungkook fumante di rabbia gli aveva sputato addosso quell'orribile frase che l'aveva ferito.

"Mi fai schifo!"

Gli aveva urlato in faccia con tutto il disgusto che covava nei suoi confronti e più lui diceva quelle  cose più Taehyung decideva di infastidirmi con le sue chiamate.

Senza che se ne rendesse conto, si erano fatte le otto e lui doveva andare a lezione alle 9 e mezza, per cui si scollò in malo modo Jungkook di dosso e si alzò lasciandolo borbottare bestemmie confuse. Si diresse nella sua camera senza degnarlo di uno sguardo ed iniziò a prepararsi; si lavò con calma sperando che nel frattempo Jungkook se ne andasse ma quando uscì dalla sua camera se lo ritrovò ancora mezzo addormentato.

-Che ci fai ancora qui? Vattene a casa, non mi pare ti abbia chiesto di dormire qui! - gli fece cenno di andarsene con la mano ed entrò nella sua cabina armadio per scegliere quello che avrebbe dovuto indossare.
Non voleva guardarlo in faccia e vedere il disgusto della sera prima. Era furioso! Per quale motivo lo odiava così profondamente? Era consapevole che fosse colpa sua ma era stato davvero in grado di scatenare tutto quello?

Quando sentì la porta di casa sua sbattere tirò un sospiro di sollievo, constatando che fosse rimasto da solo. Si preparò dedicando ogni minima attenzione al suo corpo: applicò la crema sul viso, si mise un leggero filo di fondotinta e truccò leggermente gli occhi per valorizzare il loro colore. Quando era furioso era solito prepararsi in modo così accurato ed attraente da farsi distrarre dagli sguardi della gente, in modo da dimenticare il motivo della sua ira.

Quando varcò i cancelli dell'università, come già previsto da egli stesso, gli occhi di tutti erano puntati su di lui e questo non fece altro che accrescere il suo ego.

-Oh si, sono favoloso, volete una foto? - a quella domanda una decina di persone lo circondarono ed iniziarono a scattare foto a destra e a manca mentre lui sorrideva soddisfatto.

-Oh, amico, a che dobbiamo la tua furia? - Jackson era quello che lo conosceva meglio di tutti e sapeva bene che il suo mettersi in mostra era dovuto ad una delusione.

-Jeon Jungkook! - e come se questo fosse bastato a richiamarlo, Jungkook fece ingresso nel cortile dell'università con un cipiglio nervoso in volto accompagnato dalla sua fedelissima fidanzata. A quel punto Taehyung sorrise malignamente; sapeva che l'avrebbe fatto innervosire ancora di più ma in quel momento non gliene importò nulla.

Bello, stronzo ma soprattutto gayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora