Chapter seven

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I giorni seguenti passarono in fretta, ed arrivò il momento per Izuku di ritornare in ospedale per un check-up, durante il quale gli dissero che si era ripreso del tutto e che poteva ritornare tranquillamente a scuola. A scuola tutti gli chiesero cosa gli fosse successo per assentarsi così tanto, ma Izuku cercò di evitare il discorso e accampò qualche scusa. In tutto questo era già stata fissata una data per il processo. Izuku aveva paura, il solo pensiero di vedere di nuovo la faccia di quell'uomo lo metteva in ansia, l'unico lato positivo era che, a detta del loro avvocato, avevano la vittoria in tasca fin dall'inizio, dato quel video. A parte la pressione psicologica dell'incontrare di nuovo quell'individuo il processo andò abbastanza bene: a Hisashi vennero dati quindici anni di galera senza possibilità di appello o sconto della pena.

O almeno fu così per la durata del processo, strano a dirsi, ma le cose per Izuku dopo la condanna del padre peggiorarono. Gli incubi sembravano non voler smettere, era sempre più instabile psicologicamente, ritrovandosi a piangere o arrabbiarsi molto più spesso del dovuto, inoltre il suo ritmo sonno-veglia e la quantità di cibo che mangiava ne risentivano molto. E sicuramente la scelta della scuola di inserire i dormitori non aveva influito in modo positivo sulla sua situazione. Nel frattempo aveva iniziato a parlare un po' di più con i suoi compagni di classe, che si stavano iniziando a preoccupare per lui, da quando avevano saputo di suo padre (non che lui glielo avesse voluto far sapere ma diciamo che il nome Hisashi Midoriya su tutti i giornali non era passato inosservato, specialmente dato che nell'articolo erano presenti anche i nomi del figlio e della moglie), tra quelli che erano diventati i suoi migliori amici una menzione particolare va fatta a Shoto Todoroki. Per Izuku era difficile ammetterlo, ma era cotto di lui, ogni cosa di Shoto lo faceva impazzire, dal modo in cui gli arruffava gli indomabili ricci ai suoi bellissimi addominali che si intravedevano da quelle magliette attillate che di tanto in tanto indossava nei dormitori.

- Oi, Izuku. Ti devo parlare.-gli disse Katsuki un giorno, trascinandolo nei bagni senza nemmeno lasciargli il tempo di rispondere.

- C'è qualcosa che non va, Kacchan?- era abituato al carattere irruento dell'altro, ma stavolta era diverso, anche se non sapeva il perché.

- Questo lo dovrei chiedere io a te. Sei strano negli ultimi tempi.- Katsuki era davvero preoccupato, tanto valeva dirgli la verità.

- Non sto bene nell'ultimo periodo... ho incubi la notte e non riesco a dormire...

Un momento di silenzio.

Until the end - Trans!AUWhere stories live. Discover now