Chapter thirteen

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Un giorno Izuku e Katsuki stavano uscendo dalla mensa per dirigersi a lezione, quando, nel bel mezzo del corridoio, Midoriya venne urtato da qualcuno con abbastanza forza da fargli quasi perdere l'equilibrio (se non ci fosse stato il suo ragazzo a sostenerlo) e con abbastanza precisione da far intendere che fosse intenzionale.

- Guarda dove vai, checca di merda.- sibilò il ragazzo che gli era andato addosso, era Monoma della prima B, lo riconobbero dalle esercitazioni passate. Izuku stava per andarsene, facendo finta di niente, ma l'istinto irascibile di Katsuki non aveva le stesse intenzioni.

- Che stracazzo hai detto?

- La verità, peccato che quelli come lei non li mandano più nei manicomi. Il mondo sta andando a rotoli se permettono anche a loro di diventare Hero.

- Ti conviene ritirare tutto quello che hai detto se non vuoi passare un brutto quarto d'ora.

- Perché te la prendi tanto? Chi sei? Il suo ragazzo?

- Sì, e se provi a ridire cose del genere un'altra volta ti ammazzo.

- E cosa sei quindi? Gay o etero?

- Sono bi in realtà, e quindi?

- Bi? Non riesci nemmeno a scegliere per non ferire i sentimenti di una checca.- disse ridacchiando ed alludendo ad Izuku.

Da lì fu un attimo e si ritrovarono per terra a darsele di santa ragione, anche se prevalentemente era Katsuki che le dava a Monoma. Izuku fece del suo meglio per provare a fermarli, ma non fu molto facile, con tutte quelle esplosioni e le rispettive onde d'urto. Per fortuna dopo poco arrivò il professor Aizawa a separarli, per poi richiamarli tutti e tre nel suo ufficio a chiedere spiegazioni.

- Okay.- sospirò l'uomo una volta che ognuno riportò la propria versione dei fatti (inutile dire che quella di Monoma era leggermente alterata)- Monoma, non posso darti una punizione, non essendo il tuo responsabile, ma riferirò tutto al professor Vlad; quanto a te Bakugo, ti aspetta una sospensione di una settimana, durante la quale mi aspetto che tu rifletta a fondo su quello che è successo oggi- Katsuki stava per ribattere, ma si fermò sentendo la mano ferma del proprio ragazzo stringere la propria, nell'intento di farlo calmare- e Midoriya...

- Sì?- anche se non aveva fatto niente il ragazzo si aspettava una punizione, per quanto non fosse giusto, ma dopotutto quello era lo stesso professore che aveva minacciato di espellere colui che fosse stato il peggiore nei test fisici all'inizio dell'anno.

- La prossima volta che succede qualcosa del genere cerca di trattenere il tuo ragazzo. E ora andate, sono in ritardo per il mio caffè pomeridiano.

In silenzio tornarono ai dormitori. Si divertirono quella sera, giocarono, guardarono qualche film e parlarono. Parlarono un sacco. E di tante cose: del futuro, di loro e soprattutto di come lo avrebbero detto ai rispettivi genitori. E si amarono, quella sera si amarono tantissimo e tantissime volte. Godendosi quella complicità che sempre li aveva uniti, anche in quei momenti intimi e solamente loro.

A seguire ci saranno momenti felici e tristi, divertenti e seri. L'unica cosa che non sarebbe cambiata sarebbe stato il loro amore. Unico. Irreplicabile. Insaziabile. Ma soprattutto loro. Fino alla fine.

THE END

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⏰ Last updated: Mar 21 ⏰

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