6 Ottobre

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Le riunioni che duravano fino a notte fonda tiravano fuori il peggio dei Mangiamorte. Lentamente, la stanchezza lasciava venire a galla tutte le loro patetiche debolezze. Nel corso degli anni, Bellatrix aveva imparato a ignorare le occhiate lascive e i sorrisi viscidi, aveva iniziato a mettere al proprio posto chi osava superare il confine prendendosi delle libertà che non gli spettavano.

Sua madre avrebbe detto che se le cercava, considerato il modo in cui andava in giro, così poco consono a una lady. Tuttavia, il solo pensiero di vestirsi come Narcissa le provocava un moto di nausea. Spostò lo sguardo poco oltre, sulla figura di Alecto Carrow che, inspiegabilmente, era riuscita a sedurre un mago tutto d'un pezzo come Antonin Dolohov. Probabilmente, era segno che le streghe Mangiamorte erano troppo poche. Eppure, gli sguardi che Dolohov le rivolgeva sembravano lasciar intendere altro, come se non fosse solo una storia di sesso. In quella guerra, dopo tutto, la solitudine era una compagna costante con ciascuno di loro.

Sul fondo del tavolo, nascosta tra i ministeriali, si intravedeva un'altra Mangiamorte, Alexandra, la moglie di Barty che continuava a rimanere composta nonostante la stanchezza che trapelava dal suo viso. Bellatrix non sapeva decifrarla. La conosceva da quando era una bambina e ai suoi occhi era sempre stata l'amichetta di Regulus. Adesso, però era cresciuta ed era diventata una strega all'apparenza molto simile a Narcissa con le sue buone maniere, eppure aveva qualcosa che ardeva sotto la superficie e che traspariva nei rari momenti in cui la si vedeva parlare di politica o che le illuminava il viso quando quel beota di Travers riportava qualche aneddoto noioso sul Ministero della Magia. La dedizione che metteva nella Causa, sia come infiltrata al Ministero sia come Guaritrice, la rendevano una Mangiamorte fedele ma per nulla smaniosa di apparire. Secondo Crouch, aveva una storia con Rodolphus. Bellatrix non faticava a credere che un genere di strega così controllabile fosse nelle corde di Rod.

Spostò lo sguardo verso Malfoy che, con il suo tono strascicato, continuava con il suo rapporto sulla caccia al Babbano a cui, a quanto pareva, nessuno l'aveva invitata.

"Tenete tutto il divertimento per voi," commentò.

Una serie di risatine corse lungo il tavolo. Avery, il solito idiota, diede voce ai pensieri di tutti. "A quanto pare, trovi anche tu dei modi interessanti per divertirti..."

"Non sono affari di questa riunione i modi di divertirsi di Bellatrix."

Bellatrix apprezzò l'intervento del suo Padrone e, più di tutto, il silenzio carico di paura che cadde sul tavolo, interrotto solo dal cigolio della sedia di Malfoy e dal tamburellare annoiato delle dita di Rodolphus. Gli sguardi dei Mangiamorte si posarono su di lui, tra lo scherno e la compassione. Bellatrix, però, non aveva nulla di cui vergognarsi, raddrizzò la schiena e scostò i capelli dietro le spalle, lasciando che vedessero i segni che il suo Padrone le aveva provocato. Sistemò lo scollo della sua veste, dando enfasi al corpetto strappato che mostrava i morsi sul petto. A chi sorprendeva intento ad osservarla, rivolgeva uno sguardo sarcastico. Nessuno di loro sarebbe stato in grado di darle quel piacere. Nessuno di loro era all'altezza del Signore Oscuro.

Fu quando la riunione si sciolse che quel viscido di Avery, con la baldanza che possono avere solo i ventenni, si avvicinò guardandola dritta negli occhi. "La prossima volta, posso farti vedere come divertirti..." le sussurrò allungando la mano verso la sua scollatura. Bellatrix immobilizzò la presa e lo guardò divertita: "Facciamolo adesso..."

Barty e Rabastan l'avevano raggiunta, ma se pensavano che lei avesse bisogno di aiuto, si sbagliavano di grosso. "Avery, tu non sei in grado di far divertire nessuno," disse Barty, "men che meno Bellatrix che non è alla tua portata..."

"Perché invece è alla tua portata... Guardala, non vede l'ora di divertirsi con me..."

Il primo a capire fu Rabastan che ridacchiò. "Se Bella vuole, a noi piace guardare..." Bellatrix rivolse un sorriso al suo migliore amico e strinse le spalle, "chi sono io per giudicare le perversioni altrui? Venite, andiamo a divertirci..." Quell'idiota non aveva capito nulla, continuava a fraintendere il senso del suo divertimento. Bellatrix, però, aveva realmente voglia di divertirsi.

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