11 Ottobre

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"Bonjour..."

Ogni fibra del corpo di Rodolphus faceva male. Doveva essere piuttosto confuso se la voce che aveva appena sentito era quella di Bellatrix, eppure la mano che gli stava accarezzando il braccio era quella di sua moglie. Si voltò cercando di aprire del tutto gli occhi e si sorprese nel trovare Bellatrix stesa sul letto accanto a lui. Sorrideva teneramente mentre lo osservava. "Ben svegliato, mio caro, come ti senti oggi?" Subito dopo, Bellatrix si alzò velocemente, il corpo era avvolto in una vestaglia di seta nera che lasciava intravedere le lunghe gambe bianche e i seni che si muovevano ad ogni suo passo. Rodolphus alzò lo sguardo al cielo, non credeva di avere le forze per resistere a lungo.

"Alex si è raccomandata di farti bere questa pozione al risveglio, e io voglio che tu sia in forze quanto prima," disse passandogli un calice pieno. Rodolphus obbedì. Il naso riconobbe l'odore della pozione Ricostituente. Quantomeno, Bellatrix non stava cercando di avvelenarlo.

"Che programmi hai?" le domandò quasi temendo la risposta mentre tornava a stendersi al suo fianco. Era davvero rinsavita? Si stava prendendo cura di lui sul serio? Dopo dieci anni in cui lo aveva ignorato? Se aveva deciso di tornare ad essere una moglie, aveva un tempismo ridicolo. Lo sguardo cadde nella scollatura della vestaglia, sui seni che tanto aveva amato da ragazzo e che non toccava da prima del matrimonio. Si maledì per l'erezione che sentiva premere sotto il pigiama. Bellatrix sorrideva e si mordeva un labbro, sensuale come sapeva essere quando voleva. "Sai che giorno è oggi?"

"L'undici ottobre?"

"È il primo giorno in cui il nome del Signore Oscuro è tabù," annunciò divertita. "Avremo un sacco di missioni da svolgere, il Marchio Nero brucerà in continuazione. Devi essere in forze, io vado a prepararmi." La vide uscire dalla stanza, in parte sollevato al pensiero che, dopotutto, non era cambiata poi così tanto. La pozione, nel frattempo, aveva fatto effetto. Si trascinò in bagno per calmarsi e rendersi presentabile. Con la testa contro il bordo della vasca da bagno, si disse: "Non ci cascare. Non rovinare tutto con Alex perchè sai che è il trucco più vecchio del mondo... Bellatrix vuole solo rovinarti la vita."

La ritrovò nel pieno delle sue attività mentre dava ordini a tutti i Mangiamorte che andavano e venivano con i rapporti sulle prime vittime. Sul fondo della sala, il Signore Oscuro osservava il movimento. A Rodolphus non sfuggì che era seduto sulla poltrona di cuoio di suo padre. Decise di cercare Rabastan e avere informazioni su cosa stesse realmente accadendo in casa, quando vide Alex uscire dalle scale che portavano al laboratorio. Rimasero ad osservarsi per qualche istante. Tra le sue gambe, riemerse l'insoddisfazione di una mezz'ora fa. Non seppe se era la voglia di avere informazioni, il desiderio di stare un po' con lei, o il bisogno fisico di toccarla, ma la raggiunse.

"Chi c'è nel laboratorio?" le domandò sperando in una risposta incoraggiante. Erano trascorsi due giorni, dalla mattina dopo la festa a casa di Alex che non riusciva a star con lei e gli mancava moltissimo. Svegliarsi nel letto da solo, o con Bellatrix non era la stessa cosa.

"Nessuno. Severus è a Hogwarts," disse lei che non aveva ancora intuito le sue intenzioni. "Vieni," la prese per mano e la condusse al piano di sotto. Sigillò con la magia la porta del laboratorio mentre si avventava contro la sua bocca e la prendeva in braccio. Alexandra sorrise sorpresa, ricambiò i suoi baci, il corpo sottile di lei si tendeva verso di lui, si aggrappò alle sue spalle non appena lui la prese in braccio, le gambe di lei circondarono i suoi fianchi. Questo era essere desiderato, si disse, gli ammiccamenti di Bellatrix erano solo una sciocca recita, il trucco di un'illusionista.

L'aiutò a sedersi sul bordo del tavolo e le mani corsero sotto la sua gonna, lo sguardo di lei era ancora incredulo, ma sembrava non volesse interrompere quel momento. Rodolphus le spiegò: "Approfitto della prima occasione utile. Non voglio più aspettare un attimo. E poi, devo ringraziare chi mi ha salvato la vita." Le strappò un gemito di piacere mentre l'accarezzava tra le cosce. Infilò un dito al di sotto dello slip, diretto a stimolarla e si sorprese nel sentirla già eccitata. Ogni volta dimenticava come si era a diciotto anni.

Rise and FallTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon