Capitolo 5

512 36 2
                                    

Un anno dopo

Corpi accaldadi che si strusciavano l'uno sull'altro, musica assondante da perforare le orecchie, odore di alcol, fumo e sudore.
Furono queste le cose che colpirono Seraphina appena entrò nella discoteca "Afterlife club", in Francia.
Le luci e i laser colorati correvano da una parte all'altra del locale, si inseguivano sulla pista trasformandola in un paese incantato di blu, verde acido, rosa shocking e oro.
-Vuoi bere qualcosa?- domandò d'un tratto Jonathan.
-Si, vengo con te-
Si fecero largo tra la folla, mertre il DJ riproduceva un altro brano:
"Calling From Above".
Quando giunsero al bancone la commessa lanciò uno sguardo poco casto a Jonathan, il quale la ignorò completamente.
-Due vodka alla menta- ordinò infine.
Mentre la barista con riluttanza e dispiacere preparava i drink, una fata fece l'occhiolino a Seraphina e, a differenza di Jonathan, gli rivolse un sorriso.
-Sai Jonathan, sono convinta che sia stata un'idea geniale venire qui, è pieno di demoni- ammise la ragazza, metre passava un dito sul bordo del bicchierino di vetro.
-Uhm, sei sveglia per essere una ragazzina quindicenne- ridacchiò Jonathan.
-Woh, a chi hai dato della ragazzina?- domandò Seraphina, facendo la finta offesa.
Jonathan rise di nuovo.
-Okay allora, facciamo una sfida- propose il ragazzo.
-Sentiamo-
-Ti sfido a uccidere il ragazzo con i capelli viola, è un demone: il colore dei sui occhi è innaturale-
Seraphina fece vagare il suo sguardo nero sulla pista e finalmente lo vide: ha un aspetto abbastanza normale, pensò, per essere in questa discoteca.
Aveva i capelli viola elettrico che schizzavano su come i tentacoli di polipo impaurito, ma niente strani tatuaggi sulla faccia né pezzi di ferro infilati nelle orecchie o nelle labbra. Gli occhioni del ragazzo, però erano di un verde troppo intenso come il colore dell'antigelo.
-Okay a fare fatto-

Stava fissando tutti quei ragazzi e ragazze che si dimenavano, mentre ondate di vitalità sgorgavano fuori dai loro corpi, avvolti in brandelli di seta e pelle nera, tutta quella energia gli fece girare la testa, come se fosse ubriaco.
Gli si arriciarono le labbra e iniziò ad incamminarsi verso la pista da ballo, sentendo già il sapore di morte sulle labbra, quando una ragazza si staccò dalla massa delle persone che ballavano e gli venne incontro.
Era troppo bella per essere un umana: statura e corpo minuti, capelli bianchi, come la spuma del mare e occhi neri, come inchiostro.
Indossava un abito lungo di pizzo nero, come se non volesse mostrare la sua lattea pelle.
Lei gli passò davanti, sorrise e con un cenno del capo lo invitò.
Lui ,senza pensarci due volte, la seguì.
La ragazza raggiunse un sgabuzzino con su scritto: VIETATO L'INGRESSO.
Lei gli fece l'occhiolino e un sguardo malizioso le si dipinse sul volto, mentre apriva la porta.
La stanza era avvolta nell'ombra, l'unica fonte di luce era data da una lampadina, una di quelle a basso consumo. Era pieno di scatoloni, cavi elettrici, secchi con vernice avanzata, mensole con vecchi dischi adagiati sopra e polverosi amplificatori rotti.
Il ragazzo la raggiunse e, dopo aver chiuso la porta, la mise all'angolo e disse:
-Beccata-
Lei ridacchiò.
-Come ti chiami?- domandò il giovane.
-Seraphina- rispose lei.
-Che nome grazioso- disse mentre avvicinava la sua bocca lussuriosa al collo nudo della ragazza.
Dopo averle afferrato i fianchi con le mani, iniziò a baciarle il collo e ad aprirle lentamente il vestito, quando un segno nero sulla pelle della ragazza, attirò la sua attenzione.
Ora capiva, il perché del suo vestito così lungo: serviva a coprire i Marchi
Si staccò immediatamente.
-Tu... tu sei...-
Il sorriso dolce di Seraphina si trasformò in un ghigno spietato, mentre estraeva una spada angelica da una fondina.
Ne sussurrò il nome e questa avampò.
Il demone, dopo aver capito le sue intenzioni, cercò di spingerla e allontanarla da sé, ma era come tentare di spostare un muro. Ci rinunciò.
Così corse verso la porta sfruttando il fattore velocità. Si sbagliava.
Seraphina in un attimo gli si piazzò davanti, bloccandogli la strada.
Poi con un calcio al ventre, spinse il ragazzo contro degli scatoloni e, quando lui tentò di rialzarsi, senza troppe cerimonie, gli piantò la spada angelica in un punto indefinito del petto.
Il demone emise un urlo e si dissolse, ritornando nel Vuoto, con l'immagine di Serahina troneggiante sopra di sé.

È stato facile, pensò.
Si rialzò la zip, del vestito, che poco prima il demone aveva abbassato, rivelandone le lavorate rune nere sulla sua pallida pelle.
Dopo aver riposto e nascosto la spada angelica nella fondina, stava per ritornare da Jonathan e finire il suo drink, quando un ragazzo irrupe nello squallido stanzino.
Era abbastanza alto, più o meno dell'altezza del fratello, aveva i capelli neri, viso spigoloso, occhi color caramello e bocca rossa.
Un particolare però non sfuggì a Seraphina: era un vampiro.
Valentine le aveva insegnato più di cinque modi per uccidere un vampiro, ma non le aveva mai detto di quanto potessero essere belli.
-Hei, tutto bene?- domandò con un leggero accento americano.
-E perché dovrebbe andare altrimenti?- domandò fredda Seraphina.
Odiava gli impiccioni, ficcanaso.
Il ragazzo colto alla sprovvista disse:
-Beh.. ho sentito un urlo e prima ti ho visto entrare qui con quel demone e...-
-Quindi mi stavi spiando- lo interruppe la ragazza con un mezzo sorriso.
-Cosa? No, no certo che no!-
-Uhm, si certo-
-Comunque, hai ucciso quel demone tutta da sola?- domandò visibilmente sorpreso.
-Si, ovvio. Perché me lo domandi?- rispose Seraphina, non riuscendo a capire dove volesse parare.
-Si, insomma non sembri una tipa così forte soprattutto per la tua taglia minuta- ammise ridacchiando.
-Cosa?!-
Seraphina era sconvolta.
-Bhe sei un po' bassetta-
Lei estrasse la spada angelica e gliela punto alla gola, poi con un sorriso sgembo disse: 
-Se vuoi insultare un Nephilm, assicurati che non abbia con se una spada, Nascosto- 
Il vampiro, preso alla sprovvista era arretrato fino a scontrarsi contro il muro di calcestruzzo dello sgabuzzino.
Seraphina intanto aveva abbassato la spada e gli si era avvicinata con passo felino. Gli prese il mento tra le dita e con voce raffinata, ma gelida allo stesso tempo gli disse: 
-E riguardo la mia statura e la mia forza... non sai chi hai davanti-
Si allontanò, ma dopo avergli lanciato un ultimo sguardo ammise:
-Sei sexy, però-
Mentre ridacchiava, con una mano davanti alla bocca, lasciò il lurido sgabuzzino come se nulla fosse.
-Aspetta!- gridò il ragazzo, correndo suori dalla stanza, precipitandosi in mezzo alla pista e riuscendo ad afferrarla prima che scomparisse, come uno spettro in mezzo alla folla.
-Dimmi almeno come ti chiami-
Dovette urlare, per contrastare la musica ipnotica.
Lei lo guardò e facendogli l'occhiolino rispose: 
-Seraphina-

ANGOLO AUTRICE:
Ehi, buongiorno a tutti!
In anzi tutto, grazie per le stelline e i commenti siete fantastici *-*
Poi come avrete notato, Seraphina fa una conoscenza, ma non dimenticatevi di lui sarà abbastanza importante, quasi decisivo... (non vi dico per che cosa XD)
Se non vi dispiace, andate in "Prologo" e l'immagune nei media è la tenuta dei Morgernstern.
Detto questo grazie a tutti e buon lunedì.
Viola :*

Shadowhunters Città delle vite rubateWhere stories live. Discover now