Capitolo 13

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Angelique's Pov.

La luna era spettatrice di quel confusionario caos.
Era una mischia di ulza e azione e lo scenario non era una vasta pianura, ma un ammasso di fango e sangue in un impasto denso e instabile.
E c'erano demoni, demoni ovunque.
Disgustoso pensò Angie, non vi è nemmeno uno schieramento ordinato.
D'un tratto sentì un leggero sibilo e con una velocità innaturale, facendo una ruota, schivò un coltello che era indirizzato proprio verso di lei.
Prestò poca attenzione alle acclamazioni ed ai fischi stupefatti dei Nephilim spettatori.
Angie si voltò.
Dinazi a lei, in tutta la sua grandezza, c'era un Dimenticato.
L'ex mondano si scagliò su di lei con gli artigli neri protesi.
Angie saltò e colpì il fianco imponente della cosa con un calcio.
Il Dimenticato barcollò appena e mostrò i denti guasti, in una sorta di ghigno.
La Cacciatrice annoiata, si sfilò un pugnale dalla lama accumulata e caricando il braccio lo scagliò con tutta la sua forza nella fronte del bestione.
Fu soddisfatta appena sentì le ossa del cranio fracassarsi.
Gli occhi del Demone rotearono all'indietro mostrando il bianco e infine, con un banale tonfo, cadde a terra, morto.
In lontananza una chioma rosso fuoco attirò la sua attenzione: Jocelyn.

Jocelyn's Pov.

Jocelyn stava cercando con lo sguardo Luke, quando si sentì tirare a terra da qualcuno.
Era certa che fosse un demone, ma quando i raggi della luna illuminarono il viso del suo aggressore, le sfuggì il suo nome:
-Seraphina-
-Oh, intuivo che sapessi qualcosa su di me, ma non immaginavo fino a che punto. Anche se i miei sospetti sono aumentati l'altra sera, nella Sala degli Accordi- rispose la ragazza con un sorriso forzato.
-Immaginavo che mi avessi sentito- confessò la donna.
-In quanti lo sanno- chiese improvvisamente seria Angelique estraendo un pugnale, con il manico in osso, da una fondina.
-Solo io e Madeleine- mentì Jocelyn.
-Ma Madeleine è morta. In un attacco, all'Istituto di New York- rispose la ragazza inclinando la testa di lato.
Cosa che Jocelyn aveva visto fare varie volte Valentine.
-Tu come lo sai- domandò stupefatta Jocelyn.
-Semplice- rispose Angie con un sorriso al quanto inquietante -Perché l'ho uccisa io-
-Cosa?-
No, non è possibile, pensò la donna. Non può averlo fatto.
-Si, hai capito bene. Sono stata io a uccidere Madeleine, quella maledetta ficcanasso sapeva troppo sul mio conto. Aveva iniziato a fare delle ricerche sul mio passato e sulle origini del mio sangue.-
Il viso di Angelique era deformato da un diabolico ghigno e gli occhi erano mossi da una luce di pazzia, mentre, con la lama affilata del pugnale, spostava i capelli rosso fuoco dalla fronte di Jochelyn.
-Era un pericolo, capisci? Andava eliminata.
Proprio come farò con te-
Non posso morire, pensò la Nephilim disperata, la mia bambina ha ancora bisogno di sua madre.
-Credi che Valentine ti considererà ancora come una figlia quando saprà che hai ucciso sua moglie- domandò.
Angie si limitò a sorridere e rispose
-Tu non sei sua moglie e poi credi davvero che mi importi cosa pensa di me?-
-Io credo di si, ti è sempre importato. Ma il tuo bisogno di orgoglio da parte sua non ti ha mai mostrato cosa tu sei realmente per lui: un esperimento, forse riuscito male e una cosa senza un minimo di umanità-
Angelique buttò la testa all'indietro e una risata da far gelare il sangue nelle vene scaturì dalla sua bocca.
-Oh Jochelyn, Jochelyn. Tu non sai niente- le sussurrò all'orecchio con voce melodica.
Si ritrasse e in un attimo la mano con stretto il pugnale si alzò e calò, con tutta la forza che possedeva, nelle carni della donna.
Jochelyn inarcò la sciena e si morse il labbro a sangue pur di non urlare.
-Proprio come non sai dell'amore che quel pulcioso e rozzo cane prova per te- disse Angelique con un profondo odio nella voce e afferrò, di nuovo, il manico in osso del coltello e lo estrasse.
Ma quando stava per ricalare la mano un boato improvviso seguito da uno scroscio d'acqua, un vento freddo e una forte luce argentea fece alzare di scatto la testa di Angie.
Con gli occhi neri e dilatati lanciò un ultimo sguardo a Jochelyn e disse:
-Ave Atque Vale Jocelyn Farichild- Poi, veloce come una pantera, corse nella notte lasciando la Cacciatrice al suo triste destino.

• • •

Le nuvole si stavando rincorrendo nel cielo quando Angelique arrivò al lago Lyn.
Ma con sua sorpresa non era sola: c'erano anche Valentine e Clary, anche se quest'ultima era stesa a terra con la lama del padre a pochi cendimetri dal volto.
La ragazza vide le labbra sottili di Valentine muoversi, ma non riuscì nè a sentire né a comprendere le parole.
D'un tratto il Nephilim sollevò la stada contro sua figlia.
Ma cosa sta facendo?, pensò stupefatta Angie. Metallartach ormai ha bevuto abbastanza sangue...
Ma certo non è solo sangue che vuole, ma morte.
Gli occhi della Cacciatrice seguirono la luce nera della lama che calava su Clary...
... e volava via.
Sfuggita alla presa di Valentine, la spada roteò nel buio.
Angelique sollevò lo sguardo dalla mano sanguinante del padre e lì in mezzo alla sabbia vide Jace.
Ma non fu lui a colpira maggiormente, fu la spada che teneva nella mano sinistra perché era... era di Jonathan.
Senza fare rumore si avvicinò ancora di più allo spettacolo che stava assistendo.
E finalmente riuscì a cogliere un pezzo di discorso:
-...Mettila giù, possiamo parlare- srava dicendo Valentine prima di interrompersi.
-Quella non è la tua spada. È la spada dei Morgenstern.
Vide Jace fare un sorriso cupo, ma dolce
-Era di Jonathan. Ora è morto-
Lo shock fu tale che Angie non sentì alcuno shock: non sentì nulla, se non il battito accellerato nel punto, in cui un tempo, vi era stato un cuore.

ANGOLO AUTRICE:
Salve bella gente!
Intanto scusate per il ritardo, ma mi ero completamente dimenticata di aggiornare... oops :)
Comunque cosa ne pensate del capitolo?
Se vi va lasciate una stellina o un commento.
Siete grandi!
Un bacio,
Viola :*

Shadowhunters Città delle vite rubateWhere stories live. Discover now