Capitolo 11

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Angelique's Pov.

- Mi prendo cinque minuti. Ho bisogno di un po' d'aria fresca- disse Luke, appena gli applausi si azzittirono, alzandosi in piedi.
Lo sguardo di tutti, anche quello di Amatis, era puntato su di lui, mentre usciva dalla Sala degli Accordi.
Probabilmente, pensò Angie, deve solo di correre in cerchio e ululare alla luna.

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Clary's Pov.

Clary era distesa sull'erba in cima alla collina che costeggiava la Guardia e guardava imbronciata la città di Alicante.
La vista era spettacolare, doveva ammetterlo.
-Posso sedermi?-
Clary sobbalzò sorpresa, rotolò su un fianco e guardò su.
C'era Anguelique in piedi accanto a lei, con le mani in tasca.
-Non ti ho sentito arrivare- disse.
-Evidentemente non sono granché, come Cacciatrice.-
-Oh non dire assurdità- rispose Angie con voce melodiosa e incredibilmente... comprensiva.
-Sei la figlia di Valentine, dopo tutto-
Clary distolse lo sguardo e lo puntò sui fili d'erba che aveva strappato, per sbollire la rabbia scatenata dal ritorno di sua madre, mentre Anguelique si sedeva in modo aggrazziato, come una ballerina, a gambe incrociate.
Rimasero in silenzio per un lungo istante, ma non era un silenzio imbarazzante, più che altro, era dovuto ai pensieri che affollavano le teste delle due ragazze.
-Sai ti conviene tornare prima del tramonto. Nella Sala degli Accordi stanno succedendo cose importanti- le confessò Angie rompendo quell'attimo di pace.
-Che tipo di cose? Ho sentito che hai fatto un discorso degno di una Regina e hai, quasi certamente, convinto il Conclave ad allearsi con i Nascosti-
Angelique ridacchiò e il suo sorriso sembrava composto da tante piccolole pietre lucenti.
-Si, beh, mi sono fatta prendere la mano-
Prese un filo d'erba e lo stropicciò tra le dita.
-Tu amavi Jace?- chiese a prucia pelo Clary.
Angie si bloccò per un istante, non aspettandosi quella domanda, ma si riprese in fretta e disse semplicemente:
-No, non lo amavo. O almeno non come lo ami tu-
Clary non si scompose.
-Ormai è inutile fingere il contrario. Forse non è importante. Probabilmente non lo rivedrò più comunque-
Si sentì uno scalpiccio di passi in lontananza e d'un tratto la figura di Simon fece capolino.
-Hei- sussurrò.
Angie gli sorrise.
-Tu devi essere il Daylighter, Simon, dico bene?- disse con palese interesse, come se stesse studiando una nuova forma di vita al microscopio.
-Sono io- rispose prontamente Simon.
-Piacere, Angelique Thrushcross- disse porgendogli la mano, che lui accettò molto volentieri, visto che raramente un Nephilim voleva fare la sua conoscenza.
-Angie va bene- rispose.
La ragazza gli fece l'occhiolino.
-Beh, ora vi lascio- annunciò, mentre si rimetteva in piedi e si scrollava l'erba e la terra dai jeans strappati.
Prima di andare, si voltò un'ultima volta.
-Si dice che il sangue sia più denso dell'acqua. È quello che ci definisce, ci lega, ci maledice. A te, Clary, è stato fatto un dono, abbine cura e usalo con saggezza.- disse, infine incamminandosi verso la città e lasciando, dentro Clary, una terribile certezza: Lei sapeva.

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Angelique's Pov.

-Avete ragione, io sono la figlia di Valentine-
La voce di Clary arrivò forte e chiara alle orecchie di Angie.
La ragazza si voltò sbigottita, non credeva che avesse seguito così alla lettera il suo consiglio.
Ma ora non le importava granché.
Riprese in mano la cartina, che aveva abbandonato sul tavolo pochi istanti prima, di Idris e la studiò attentamente, in cerca di un nascondiglio che Valentine avrebbe potuto adoperare.
Prima nella Sala mormorii aleggiavano imperterriti, ma ora un silenzio tombale si era fatto strada.
Angie sbuffò.
Ma cosa prende a tutti quanti?! Pensò stizzita.
Si voltò verso il centro della sala e quello che vide per poco non la fece cadere per terra.
Arretrò di pochi passi ed andò a sbattere contro l'angolo del tavolo di legno, mandandole una fitta di dolore su per la schiena, ma non vi badò minimamente perché là, in mezzo a tutti c'era Jack.
Il suo Jack.
-Jack- sussurrò talmente piano che nemmeno lei lo avrebbe sentito.
Non essere stupida, Sheraphina. Pensò, chiudendo gli occhi e lasciando che il buio la sottraesse a quella vista così straziante. Jack è morto.
Quando li riaprì le sembrò di vedere Jack come un mosaico, a cui staccavano, pezzo per pezzo, le tessere, perché un minuto dopo quello che era stato del vampiro sparì e Clary comparve in mezzo alla Sala.
Le ci volle un secondo a capire: aveva creato una runa in grado di mostrare alla gente la persona più importante per loro.
Aveva bisogno d'aria.
Uscì dalla Sala mentre Clary stava pregando il Conclave di lasciarsi fare il marchio Vincolante.

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Clary's Pov.

-Quando ero a Renwick, Valentine mi parlava del nostro passato, del nostro matrimonio, di quanto lui mi amasse e di come io l'avessi tradito.-
Clary e Jocelyn erano sedute, l'una accanto all'altra, sulla scalinata che conduceva alla Sala degli Accordi.
La luna, ora, aveva fatto capolino da dietro una spessa coltre di nuvole e sembrava che stesse facendo un occhiolino in modo beffardo.
-Valentine mi disse anche che Jonathan, tuo fratello, non era morto e lo aveva allenato per essere il migliore Cacciatore di tutti, ma era crudele, troppo intelligente, amorale e stranamente vuoto-
Non può riferirsi a Jace, pensò Clary, lui è tutto il contrario.
E lo disse.
-Ma Jace non è così! È tutto il contrario di quello che mi stai dicendo-
Jocelyn si contorceva le mani in grembo.
-Non è di Jace che sto parlando- disse sommessamente.
-Ma...-
È un sogno, pensò Clary, sicuramente
-Quando Céline Herondale morì era all'ottavo mese di gravidanza e tutti si aspettavano un bel bambino, così come avevano annunciato i Fratelli Silenti, ma tutti possono sbagliare.
Perché gli Herondale non aspettavano un solo bimbo ma bensì due, per di più gemelli: un maschio e una femmina-
-Non capisco...- tentò di dire Clary, ma Jocelyn la interruppe.
-Valentine in quel periodo aveva dato a Céline un decotto con un po'di sangue di angelo e un po' di demone: voleva creare un guerriero né troppo empatico né troppo aggressivo, ma naturalmente non funzionò perché di guerieri c'erano due.
Céline quando fu il momento partorì la bambina e poi si suicidò credendo che la gravidanza fosse giunta al termine.
Valentine, però riuscì a salvare il piccolo Jace e separò per sempre i due gemelli: lei l'avrebbe fatta vivere insieme a lui e Jonathan nella tenuta dei Morgerstern e Jace nella tenuta dei Wayland.-
-Quindi Jace non è mio fratello?- chiese Clary con il battito cardiaco a mille.
-No, non lo è. Mi dispiace tesoro-
Mia madre crede che mi dispiaccia? Pensò basita.
-Ma chi è mio fratello? E la bambina è nata con sangue di angelo o di demone? Quindi Jace non è maledetto?- domandò Clary non riuscendo a trattenersi.
-Maledetto? Dio, Clary no. È tutto il contrario. È proprio come noi, me e te, ha sangue di angelo. E la bambina è nata con sange di demone, proprio come Jonathan-
-Credi che ora siano... cambiati?-
-No, non puoi cambiare ciò che sei.-Jochelyn sospirò.
-Valentine mi disse di aver passato anni a insegnare ai due bambini come comportarsi: a come sorridere, a come presentarsi bene e a come risultare affascinanti.
Sono riusciti a creare delle blande illusioni e, anche tu Clary, sei stata ingannata: Sebastian Verlac non è altro che tuo fratello, Jonathan e
Angelique Thrushcross è Seraphina
Cèline la sorella di Jace-

AVVISO IMPORTANTE:
Lunedì prossimo non riuscirò ad aggiornare perché vado in vacanza e, nel posto in cui andrò, non c'è campo quindi aggiornerò lunedì 24. Scusate per il contrattempo...
Un bacio e alla prossima,
Viola :*

Shadowhunters Città delle vite rubateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora