Capito 6

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Un anno dopo

Un lampo, seguito da un forte boato fece destare Seraphina da un sonno senza sogni.
Aprì lentamente gli occhi.
La stanza era poco illumitata, anche se era ormai l'alba, per via del temporale che si era abbattuto su Idris.
Un altro lampo.
La ragazza scostò le soffici coperte nere dal suo piccolo corpo avvolto in una maglia blu scuro di Jonathan.
Appena appoggiò i piedi sul gelato pavimento di pietra, piccole scarice le fecero venire i brividi.
Si avvicinò alla grande finestra a bifora, imperlata da grosse gocce d'acqua e con stupore si accorse che era leggermente aperta.
Fece vagare il suo sguardo per la stanza e notò sul comodino un regalo impacchettato, con sopra una rosa rossa.
Allegato vi era un biglietto scritto in una sottile calligrafia:
"Se per baciarti dovessi poi andare all'Inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il Paradiso senza mai entrarci."
-Shakespeare- sussurrò piano la ragazza.
Prese la rosa e la mise in un bicchiere di vetro, riempito con qualce centimetro di acqua cristallina.
Infine aprì il pacchetto e dentro, ricoperta da una sottile carta, vi era una cornice, color blu notte, composta da rami, fiori e spine.
La lavorata cornice racchiudeva una foto, dove vi erano due ragazzi abbracciati.
Seraphina era in primo piano e dietro di lei un ragazzo dalla carnagione bianca, con capelli neri le cingeva le spalle, mentre le dava un bacio sulla tempia.
Era bellissima.
La Nephilim appoggiò la cornice sul comodino in legno di noce, poi prese la sua tenuta da battaglia e si legò i capelli in un disordinato chignon.
Quando giunse in cucina era talmente assorta nei suoi pensieri che andò a sbattere contro suo padre.
-Oh! Scusi pad...-
Non aveva finito la frase quando uno schiaffò risuonò nella casa silenziosa, arrossando lo zigomo destro della ragazza.
-Mi disp...-
-NON parlare se non ne vuoi un altro Seraphina.-
La ragazza ammutolì sfiorandosi il rossore sul volto.
Sapeva che se avesse provato a parlare gli schiaffi sarebbero diventati altro.
-Oggi andremo a caccia- disse Valentine senza alzare gli occhi dal tavolo.
-Come desidera padre, sono pronta.-
-Partiremo tra mezz'ora. Prendi i cavalli e aspettami fuori.Jonathan ti sta già aspettando-
Beh, buon compleanno Seraphina, pensò tristemente, mentre usciva sotto la pioggia e si dirigeva con passo spedito verso la stalla.
Appena la vide arrivare Nightmare nitrì piano.
Seraphina gli diede una grossa carota e uno zuccherino.
-Hei, nana! Buon compleanno!- disse Jonathan, mente la abbraccivava e ridacchiava per la differenza di altezza.
-Grazie, Jon- rispose mettendo la maschera.
-Che hai fatto in faccia? Sei rossa- chiese gentilmente, ma assumendo uno sguardo duro, mentre le accarezzava il punto in cui Valentine l'aveva colpita.
-È il mio regalo di compleanno, da parte di nostro padre- rispose acida.
Jonathan serrò le mani in pugni.
Stava per replicare quando si sentì un tonfo.
-Moonligh, dolcezza, ma che combini- disse dolcemente il ragazzo, mentre si avvicinava alla purosangue.
Secondo Seraphina non c'era nome migliore per quella cavalla: era bianca come il latte, la criniera era sui toni del grigio e aveva due grossi occhi marroni.
-Siete pronti?-domandò una voce alle loro spalle; era porofonda, ma raffinata.
Valentine.
-Si padre- risposero all'unisono i due ragazzi.
-Bene, allora andiamo-

• • •

Ormai era mezzanotte e ancora non avevano trovato niente.
Avevano setacciato metà della foresta di Brocelind alla ricerca di Nascosti, ma nessuna traccia poteva essere definita come "una pista".
Valentine aveva deciso di dividersi: Jonathan sarebbe andato da solo e avebbe ispezionato la zona nord-ovest, mentre lui e Seraphina avrebbero ispezionato il zona sud-est.
Neanche questo metodo parve funzionare, quindi decisero di ritornare il giorno dopo.
'La pioggia avrà sicuramente cancellato tutte le possibili traccie' aveva detto Valentine.
Tirando leggermente le redini, stavano per riprendere la via di casa quando un rumore li fece fermare.
Proveniva da un intrigo di rovi, spine e foglie.
-Cosa è stato?- chiese Seraphina al padre.
-Non cosa, ma chi-
Valentine mimò con le labbra un 'Vai'.
Seraphina scese dal cavallo e con una veloce capriola cinse i fianchi della creatura, che si stava nascondendo, con le gambe, immobilizandola e sovrastandola.
Per poco non si lasciò sfuggire un urlo quando, abbasando lo sguardo, si accorse che il vampiro a cui teneva la spada puntata alla gola era familiare.
Con orrore si rese conto che quello non era un vampiro qualunque.
-Jack- Sussurrò.
Jack, il suo ragazzo proibito.
Seraphina stava analizzando tutte le possibilità, desiderosa di farlo scappare e metterlo in salvo prima che Valentine li raggiungesse.
-Seraphina, cosa c'è?- la testa del padre si era materializza alle spalle della ragazza.
Lanciò uno sguardo di profondo disgusto al vampiro tra le braccia della figlia.
-Perché è ancora vivo?-
Seraphina prese un profono respiro.
-Padre lui è... è Jack-
-E allora? È un Nascosto, indegno di esistere- sputò Valentine con grande disprezzo.
Seraphina lo guardò e fece la cosa più idiota, folle e impensabile: lo baciò.
Una parte di lei si ribellava ogni volta che lo faceva: graffiando, urlando e agitandosi dentro di lei.
Un'altra parte, invece, lo adorava e non desiderava altro che lui la stringesse e la facesse sentire protetta, al sicuro e non un mostro.
Un po' l'odiava per questo, perché era riuscito ad farle provare un sentimento che la sua natura non le avrebbe mai permesso: l'amore.
Perché lei lo amava e sarebbe andara all'Inferno per lui.
Finalmente, ma con riluttanza si staccarono appena, così che lei potesse prendere fiato.
Valentine aveva trattenuto il respiro per lo shock.
-Tu...tu- riuscì a farfugliare.
Seraphina fissò Jack.
Aveva uno sguardo carico di paura e odio, tuto nei confronti di Valentine.
-S, amore mio, vattene- le disse girandosi a guardarla e prendendole il viso tra le fredde mani.
Sapeva che lei non lo avrebbe mai ascoltato, perché non ubbidiva e non apparteneva a nessuno, tanto meno non a lui. Era una di quelle persone che appartengono solo a se stesse; per selta, necessità o semplicemente perché fa parte della loro natura, del loro carattere essere così.
Lei lo fissò con gli occhi sbarrati e pieni di dolore.
-Padre, non gli farai del male- disse con tono duro voltandosi verso Valentine, che li guardava con disgusto.
Jack non poté non provare pena per Seraphina, perché mai i suoi genitori lo avevano guardato in quel modo, neanche quando aveva detto loro che lo avevano trasformato in un figlio della Notte.
Valentine, senza preavviso e con un ringio quasi animale lanciò un coltello, che aveva appena estratto dalla fondina ascellare.
Seraphina scattò, cercando di proteggere il vampiro dietro di se, ma seguendo con orrore e sgomento la traiettoria del pugnale si rese conto che Valentine aveva mirato alla sua destra.
Vide Jack inarcare la schiena e accasciarsi a terra, con un verso strozzato.
Si sentì urlare e barcollando gli si inginocchiò a fianco estraendo il coltello.
Con il viso rigato dalle lacrime adagiò la testa del vampiro sul suo gembo.
Jack non l'aveva mai vista piangere, voleva morire con il ricordo del suo viso sorridente e fiero come quando per la prima volta l'aveva vista all'Afterlife Club.
-Jack no...-
-Ssh, va tutto bene- la mano che aveva sollevato con tanto coraggio, per sfiorargi il volto, stava scendendo velocemente e i suoi occhi così luminosi stavano cedendo all'oscurità.
-No, ti prego, resta con me-
Le lacrime scorrevano veloci come un fiume in piena.
-Resta perché ti amo-
Jack aprì leggermente gli occhi: non glielo aveva mai detto e sapeva quanto le costava diglielo.
-Mia amata principessa, ricorda... ricordati che tu puoi e sai amar..-
Non riuscì a finire la frase.
Gli occhi lentamente si chiusero, cedendo finalmente ad una oscurità che lo avrebbe cullato per sempre.
La ragazza singhiozzò e si protese verso di lui appoggiando la sua fronte su quella del vampiro.

• • •

Seraphina era stesa su un fianco, nel suo soffice letto.
Erano ormai le tre di notte e le frustate non volevano proprio saperne di smettere di bruciare, ma la sua attenzione era rivolta alla cornice e alla foto di lei e Jack.
L'ho perso, è morto, continuava a ripetersi, ma ancora non le sembrava vero, non poteva essere reale.
Il dolore fu presto sostituito dall'odio nei confronti di Valentine, un odio folle, disturbato.
Era colpa sua se soffriva in questo modo, era lui che la frustava, era lui che non l'amava, era lui il vero mostro.
Senza nemmeno rendersene conto aveva preso la borsa, che le aveva regalato Dorotha e la stava riempendo di vestiti, biancheria pulita, soldi, trucchi, armi e tutto ciò che le sarebbe tornato utile.
Poi prese un foglio e scrisse una lettera per il fratello:

Caro Jonathan,
grazie per questi sedici anni passati insieme.
Non li dimenticherò.
Però questo non è più il mio posto, non è la mia vita.
Ho intenzione di andarmene all'estero e vedere come va.
Scusa se me ne vado ora, di notte, come una ladra, ma domani mattina avrei di sicuro perso tutto il coraggio.
Ti voglio bene Jon, ci rincontreremo presto, se non in questa almeno in un altra vita.
Per sempre tua,
Seraphina
P.S: prenditi cura di Blood anche da parte mia.

La ragazza aveva ormai aperto la finestra, quando si ricordò del medaglione portafoto con sopra lo stemma dei Morgenstern.
Lo prese dal cassetto e vi inserì le foto delle persone più amate: una con Jonathan e Dorotha abbracciati che sorridevano e un'altra con Jack che faceva il gesto, con la mano, di dare un bacio.
Se lo mise al collo, con un sorriso.
Poi aprì la finestra e con un abile salto atterò sull'erba bagnata.
Le nuvole si stavano, man mano, diradando lasciando filtrare i raggi della luna.
Seraphina raggiunse la stalla e dopo essere montata su Nightmare, scomparve nella gelida notte lasciandosi dietro il passato e chiedendosi quando avrebbe rivisto ancora Idris.

ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti!
Prima di tutto, scusatemi per il piccolo ritardo, ma avevo finito Internet e non sono riuscita ad aggiornare prima.
Comunque, tornando alla storia, come avrete capito Seraphina ora ha sedici anni, quindi siamo al termine della sua "infanzia" (se si può definire così).
Volevo dirvi che questa era la prima parte, ora ci sarà la secona, che partirà da COG, infine ci sarà la terza, che partirà da COLS fino a COFH.
Spero vivamente che non sia noiosa e che vi piaccia.
Grazie ancora per le stelline (60?! Seriamente! Vi amo) se avete tempo lasciate un piccolo commento dicendo cosa ne pensate (sono ben accette anche critiche)
Grazie ancora di tutto.
Un bacio,
Viola :*

Shadowhunters Città delle vite rubateOnde histórias criam vida. Descubra agora