Capitolo 14

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-Ma...- la voce di Valentine si spezzò.
-Ma era tuo fratello-
-No. Non lo era. Angielique lo è- disse Jace facendo un passo avanti e puntando la spada al cuore del Cacciatore.
Angie sussultò quando sentì pronunciare il suo nome.
-Non si chiama...- stava per dire Valentine quando la ragazza uscì dal suo nascondiglio avendone abbastanza di tutto quel teatrino.
-Oh per l'Angelo, sapete che adoro le soap opere drammatiche, ma credo che ora stiate andando un po' sopra le righe- affermò Angie con evidente divertimento nella voce.
Valentine era sempre più sgomento.
Jace voltò il viso in modo da guardare la sorella negli occhi.
Oro con nero.
-Tu lo sapevi, non è vero? Dimmi la verità- domandò il ragazzo con la voce intrisa di rabbia.
-Basta bugie. Sapevi che ero tuo fratello, sapevi che avevo sangue di angelo e sapevu che Clary non era realmente mia sorella-
-Si, si lo sapevo- Angie, nella luce della luna, aveva un'aria letale, letale e aliena, sconosciuta agli occhi di Clary.
-E come potevo non saperlo? Tu...- la voce della ragazza, divertita e gioiosa, cambiò in un attimo diventando fredda e... disgustata.
-Valentine mi parlava spesso di te. Il ragazzo con una bella faccina angelica e i suoi modi gentili e i suoi delicati, delicatissimi sentimenti. Mi disgusti. E francamente non mi sorprende che Valentine ti abbia scaricato ai Lightwood una volta stancatosi di te.-
Jace era immobile, ma aveva ancora la mano, con stretta la spada, puntata alla gola del padre adottivo.
-Quando me ne sono... ehm... andata? È questo il termine giusto?- Angie si rivolse a Valentine, che le riservò un'occhiata da far carbonizzare un essere vivente, ma la ragazza non si scompone, anzi si mise a ridacchiare.
-Comunque, quando sono andata a New York per conoscere il famoso Angioletto non era previsto che tu ti innamorassi di me, ma sai come sono, ho deciso di giocare un po'-
Ed ecco che Angielique aveva di nuovo il tono dolce. Clary non aveva mai conosciuto una persona così lunatica.
-Quindi dimmi Jace, che rumore fa un cuore quando si spezza?- chiese infine con un sorriso diabolico sulle labbra.
Valentine aveva assistito a tutta la scena, ma quando Jace fu colto da un momento di debolezza sussurrò:
-Mi dispiace, mi dispiace tanto-
Poi si sporse verso di lui come per afferrarlo o toccarlo, ma il palmo scattò in su e le dita si aprirono... e ci fu un bagliore argenteo.
Era la Spada Mortale.
Che lasciò una scia di luce nera quando affondò nel cuore di Jace.
Gli occhi del ragazzo si spalancarono per il dolore al petto, ma soprattutto per la confusione e la sorpresa.
Le ginocchia gli tremarono e lui cadde a terra, morto.
Angielique emise un gridolino di gioia, mentre una calda lacrima lasciò gli occhi di Clary per infrangersi nella sabbia.
Valentine si avvicinò al cadavere di Jece e lo abbracciò dondolandolo come se fosse stato un bambino piccolo che aveva bisogno di protezione e amore.
-Mio figlio- sussurrò -Il mio ragazzo-
Clary, con la coda, dell'occhi vedeva Angie impassibile, ma quando il padre disse quelle poche parole, uno sbuffo spazientito uscì dalle sue carnose labbra.

• • •

Angelique stava assistendo all'evicazione dell'angelo Raziel quando vide la figura di Clary strusciare sulla sabbia e cancellare delle rune nel pentagramma disegnato da Valentine poco prima.
Sapeva cosa aveva in mente, ma non aveva la minima intenzione di fermarla.
Ciò che successe dopo, pareva un film mandato avanti veloce: ci fu un gran fragore, un suono di ghiaccio spezzato. Poi il lago sembrò deflagrare e l'acqua esplose verso il cielo, come una grandinata al contrario.
E con la grandine l'Angelo sirse dalle acque del lago, in tutta la sua bellezza.
Era meraviglioso e terrificante. Angie voleva vedere tutto. Anche per Jonathan, perché lui non poteva.
Quando l'Angelo parlò, però, nella ragazza sorse un odio ed un disgusto e una rabbia così profondo, così forte da crearle un capogiro.

• • •

Clary's Pov.

Si, invece, stava replicando l'Angelo.
C'è tua figlia.
Valentine si girò di scatto verso Clary e per la prima ed unica volta... la vide.
-Clarissa- le disse. -Che cosa hai fatto?-
La ragazza reggendo il suo sguardo, come segno di sfida scrisse sulla fine sabbia bianca.
Mene mene tekle upharisin.
Valentine sgranò gli occhi, sbiancando notevolmente.
Poi si girò verso l'Angelo e alzò le mani in un gesto di supplica.
-Mio signore, Raziel...-
Due fulmini di fuoco bianco, come due freccie ardendi squarciarono, come fa un sassolino lanciato attraverso un foglio di carta velina, il petto ansante di Valentine.
Ma, prima di schiantarsi al suolo guardò Angielique che aveva un arco nero in mano e successivamente guardò il suo petto notando con sommo stupore una freccia, e capì.
-Dimmi Valentine, cosa si prova ad aver creato una cosa che ti odia?- domandò perfida la ragazza.
-Va all'Inferno- sussurrò piano Valentine con le forze ormai agli sgoccioli.
Angelique sorrise.
-Ci vediamo là-

ANGOLO AUTRICE:

Ciao!
Okay scusatemi per l'immenso ritardo, ma con l'inizio della scuola ho un sacco di cose a cui pensare, quindi aggiornerò solo un lunedì ogni due settimane.
Sorry :,(
Ditemi cosa ne pensate!
Grazie mille,
un bacio
Viola :*



Shadowhunters Città delle vite rubateWhere stories live. Discover now