dodici

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nel mentre che taehyung andò a prendere delle bottiglie d'acqua, jimin si fece più vicino a jungkook.

jungkook guardò il biondo un po' stranito dal suo comportamento. jimin lo guardò assotigliando gli occhi.
«non preoccuparti non ci proverò con te, uno sei la cotta di taetae e due non sei il mio tipo.»

gli occhi di jungkook sgranarono sentendo quelle parole. "sei la cotta di taetae"

jungkook chiese al biondo informazione su questa frase con le guance un po' rosse e lo stomaco impazzito per delle emozioni forti.
«ch-che vuoi dire?»

«quello che ho detto.» - rispose il biondo guardandolo. - «forse sei l'unico a non essersene accorto, ma adesso che lo sai non farti prendere dalle paranoie e soprattutto non dire a taehyung che te l'ho detto, altrimenti mi fa diventare i capelli bianchi ed ho solo diciannove anni, quindi non farti problemi perché so che anche a te lui piace e quindi bene.»

jungkook ascoltò quelle parole con un po' di confusione. taehyung era innamorato di lui? da quanto esattamente? com'è possibile che fu così tanto sciocco da non rendersene conto?
ma soprattutto, ora jungkook riuscì a dare un nome a ciò che provava pensando al maggiore.

il corvino stava per chiedere altre informazioni ma jimin lo bloccò. «non posso dirti altro jungkook, ho poco tempo prima che taehyung torni ma ho urgentemente bisogno di parlarti.»

jungkook guardò il biondo con un velo di preoccupazione negli occhi.
«ok.. cosa devi dirmi?»

«è vero che domani sera partirai?»

jungkook ebbe un sussulto al cuore e si morse il labbro per il nervoso.
«si è vero.»

jimin sospirò e strinse le mani fra loro, guardò in basso cercando di mantenere la calma.
«anche taehyung partirà per le vancaze ma il giorno dopo, ci sono poche probabilità che rimanga qui.»

jungkook rimase un attimo in silenzio guardando il biondo. sentì un peso formarsi al centro del suo petto che premeva verso il cuore. «perché me lo stai dicendo?»

jimin fece un bel respiro, non avrebbe detto tutto ma il necessario per far capire un minimo al corvino.
«taehyung partirà il giorno dopo, non gli hai detto niente nonostante siete in un buon rapporto, anzi forse addirittura un po' intimo, e sono certo che appena lo saprà da persone esterna gli si spezzera il cuore

jungkook senti la gola seccarsi. le parole di jimin non era troppo dure, ciò che gli faceva male era che anche lui stesso sapeva che sarebbe andata così.
«non glielo detto perché.. non pensavo fosse importante inizialmente. in questa settimana abbiamo instaurato un rapporto concreto e non so.. pensavo che fosse un amicizia di qualche giorno ma alla fine non è stato così.. avrei voluto dirglielo un giorno fà solo che l'ho visto così tranquillo.. non volevo farlo soffrire in quel momento.»

jimin sospirò stringendo con più forza le sue mani. la voglia di picchiare quel ragazzo era tanta ma non poteva farlo né tanto meno jimin era una persona violenta.
«avrebbe sofferto comunque jungkook, alla fine avrebbe sofferto.»

jungkook deglutì con forza quella poca saliva che si stava formando nella sua bocca.
«mi dispiace.. ho commesso uno sbaglio lo ammetto..»

jimin annuì rimanendo per un po' in silenzio.

jungkook spostò lo sguardo in lontananza dove vide taehyung fare la fila alle macchinette, taehyung non toglieva per un secondo il bellissimo sorriso sulle sue labbra.

le sue guance erano piene e gli zigomi alti, gli occhi luminosi e quella sua bellezza unica che ebbe catturato dal primo momento lo sguardo di jungkook.

jungkook lo avrebbe fatto soffrire?
sicuramente.

jimin riprese parola dopo qualche minuto di silenzio. «io non ti obbligo a disdire le tue vancaze o i tuoi impegni. non è di mio interesse neanche farti passare come l'egoista della situazione, il mio interesse è quello di proteggere taehyung. solo questo.»

jungkook riporse lo sguardo sul biondo anche se jimin non lo guardava e forse era meglio perché gli occhi di jungkook erano diventati lucidi.

«taehyung è un ragazzo meraviglioso jungkook, per avvicinarsi a te ogni giorno ho dovuto incoraggiarlo perché aveva paura di disturbarti, di essere un peso o addirittura di non essere alla tua altezza. quindi.. l'unica cosa che ti chiedo è quella di dirgli la verità subito perché se veramente provi qualcosa, devi essere sincero con lui.»

jungkook riporse lo sguardo sul castano che adesso era occupato a scegliere le bevande da prendere alla macchinetta.
«ho avuto modo di conoscerlo in questa settimana ma per quanto è trasparente e solare, mi sembra di conoscerlo da molto più tempo. mi pento ad non aver avuto l'interesse fin da subito di avvicinarmi a lui anche se la prima volta che lo vidi rimasi esterrefatto dalla sua bellezza

jimin sorrise in modo triste concordando ad ogni singola parola del corvino.
«troverai tante persone che si interesseranno
a te jungkook, ma non troverai mai una persona come taehyung.»

il corvino abbassò lo sguardo sentendo quel peso sul petto aumentare tanto da fargli provare del reale dolore.

taehyung ben presto tornò da loro mettendo fine a quella conversazione. il castano aveva uno dei più raggianti dei sorrisi.
«ecco a voi, scusate se ci ho messo tanto ma c'era un po' di fila.»

jimin si alzò dal suo posto e prese il succo.
«grazie taetae, scusami ma devo un attimo andare in classe. torno presto.»

taehyung annuì al biondo che diede un ultimo sguardo a jungkook e dopo si allontanò lasciandoli definitivamente da soli.

taehyunge con un po' di timidezza si mise seduto affianco a jungkook e gli porse il suo succo. il castano notò subito l'espressione triste del corvino e si preoccupò parecchio.

«jungkook? va tutto bene?»

jungkook si morse il labbro inferiore guardando per terra mentre i suoi occhi si facevano sempre più lucidi.

«io vorrei un attimo parlarti taehyung.»

𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻 𝗯𝗮𝗰𝗶𝗼 ; 𝘁𝗮𝗲𝗸𝗼𝗼𝗸Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum