38. non eravamo abbastanza?

84 21 29
                                    

mercoledì 23 dicembre

Felix e Jisung si fecero spazio fra la calca di persone che riempiva la metro per riuscire finalmente a scendere, poco prima che le porte si chiudessero. Tirarono un sospiro di sollievo e si incamminarono velocemente verso l'uscita, correndo su per le scale. Quando uscirono dal sotterraneo della metro aspettarono che il semaforo per i pedoni diventasse verde. Raggiunsero l'altra parte della strada e si diressero verso l'entrata del centro commerciale.

Quel pomeriggio Seoul era più movimentata del solito, con persone che entravano e uscivano dai piccoli negozi lungo la strada con le mani ricolme di pacchi. Sicuramente Jisung e Felix non erano gli unici ad essersi ridotti all'ultimo minuto per comprare i regali di Natale. Fingevano di averlo fatto perché avevano pensato minuziosamente ai loro doni, ma in realtà avevano solo procrastinato quell'impegno giorno dopo giorno accorgendosi solo quella mattina che era già il 23 di dicembre.

«Quindi, sei sicuro al cento per cento che non sia io il tuo Babbo Natale segreto?» gli chiese Felix per la terza volta da quando si erano incontrati.

Jisung roteò gli occhi. «Sì, quante volte devo dirtelo?» rispose. «Mi è capitato Jeongin, se sei proprio così curioso.»

«Non devi dirmelo! Non funziona così!» lo rimproverò Felix, per poi aggiungere subito dopo: «A me Hyunjin. Non ho la minima idea di cosa fargli.»

Jisung guardò l'amico con un'espressione sorpresa. «Sei serio?» gli chiese ironico, non aspettandosi una reale risposta.

Quell'anno, dato che il loro gruppo di amici si era decisamente allargato e non tutti avevano la possibilità – e la voglia – di mettersi a fare dei regali per sette persone, avevano deciso, su proposta di Seungmin (l'unico che, a quanto pareva, aveva delle buone idee in quel gruppo), di fare il cosiddetto "Babbo Natale segreto". Era successo dopo che avevano finito di guardare un film a casa di Seungmin. Avevano preparato dei bigliettini, che poi avevano pescato, scoprendo chi era la persona a cui dovevano fare il regalo. Se li sarebbero scambiati la sera successiva a casa di Minho, che si era già pentito di aver invitato tutti in quel buco del suo monolocale.

«Credo di fare un regalo anche a Minho, comunque» disse Jisung mentre, davanti al bancone del bar interno al centro commerciale, aspettavano che i loro bubble tea da asporto fossero pronti.

Felix si voltò a guardarlo, sorpreso. «Sì? Come mai?» gli chiese.

«Mi ha invitato a casa sua» rispose e, arrossendo, aggiunse: «Poi, non lo so... semplicemente, mi va di vederlo felice a causa mia.»

Felix ridacchiò. «Diventi così dolce quando sei innamorato!» commentò.

Jisung gli lanciò un'occhiataccia. «Da che pulpito!» esclamò prendendo il suo bubble tea. «A proposito di innamorati, com'è andata la cena di ieri con Chan?» gli domandò, dando una piccola gomitata a Felix con un sorriso malizioso stampato sul volto.

Felix arrossì. «B-bene... ma te l'ho detto, era per ringraziarlo delle ripetizioni» sussurrò.

Jisung sbuffò. «Quindi non è successo nient'altro?» chiese, deluso. Per lui ormai quei due erano già sposati.

Il rossore sulle guance di Felix aumentò, mettendo ancora di più in risalto le lentiggini cosparse sul suo viso. «B-beh... potrebbe avermi detto di essere interessato a me in modo romantico...» confessò.

Gli occhi di Jisung si illuminarono e si fermò in mezzo al grande corridoio del centro commerciale, fissando il suo migliore amico con intensità. «E poi?» insistette cercando di non gridare. Se non fossero stati in mezzo a un luogo pubblico, probabilmente si sarebbe messo a saltare ovunque urlando: «Lo sapevo! Lo sapevo, cazzo!»

ikigai - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora