Disegnami come uno dei tuoi bidet italiani

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Ero sul Titanic.

Per la precisione, una nuova forma di Cassandra era sul Titanic.

Cassandra Suicida.

Stava oltre il parapetto della prua, pronta a buttarsi in mare. Solo che il mare non era l'oceano, era colla vinilica, quella della Giotto che ti facevano usare sempre alle elementari: bianca, appiccicosa e dall'odore tremendo. Uno dei miei più grandi incubi di quando ero bambina. Per non parlare di quando ero cresciuta, perché, a differenza mia, Patrizia la adorava e avevo dovuto salvarla varie volte da un'intossicazione alimentare dopo averla beccata a provare a ciucciarsela come se fosse stato un brick d'estaté.

Cassandra Suicida stava guardando quell'oceano di colla con le lacrime agli occhi, in un'interpretazione piuttosto orrenda di Rose, se proprio dovevo essere sincera. Per quanto si fosse sforzata di indossare i suoi stessi abiti, non poteva mai essere figa come Kate Winslet.

Dietro di lei, Cassandra Di Caprio, ancora sulla poppa, che la guardava preoccupata e smarrita, non sapendo che fare.

«Perché vuoi farlo?» le chiese.

«Perché è meglio la morte» dichiarò con forza Cassandra Suicida. «Meglio la morte per colla vinilica, che la morte per cuore spezzato da un Essere Lucente.»

Mi ritrovai d'accordo con lei.

Cassandra Di Caprio inarcò un sopracciglio, si avvicinò esitante a lei. «Ma no, non dire così» continuò, «ci sono cose ben peggiori di un cuore spezzato.»

«Ah sì? Quali?»

«Il giorno in cui siamo entrate in bagno senza bussare e abbiamo visto Megera nuda, ad esempio.»

Una smorfia di disgusto trafisse entrambe.

«Il finale di How I Met Your Mother

Un'altra smorfia.

«La musica trap.»

Stavolta, entrambe furono percorse da un conato di vomito.

«Le dichiarazioni transfobiche di J.K. Rowling.»

Cassandra Suicida si portò una mano al cuore, sofferente al ricordo di quella delusione, lei che aveva considerato per tutta la sua infanzia J.K. Rowling come una dea, e rischiò di cadere. Cassandra Di Caprio riuscì ad afferrarla appena in tempo, ma non bastò per convincerla a tornare a bordo.

«Vedi? Ci sono cose ben peggiori» provò ancora. «Un cuore spezzato-»

«Un cuore spezzato da un Essere Lucente» la corresse l'altra.

«Un cuore spezzato da un Essere Lucente non è niente» riprese. «Noi siamo forti, lo sai. Apparteniamo al partito PB da quando siamo in fasce. Abbiamo sviluppato una scorza dura. Più dura di quella di Gahaara durante la sua battaglia con Rock Lee. Più dura di quella di Chiara Ferragni quando nega qualsiasi coinvolgimento con lo scandalo del Pandoro.»

Cassandra Suicida la guardò incerta, le lacrime agli occhi. Non sembrava per niente convinta, e non potevo proprio biasimarla per questo.

«Ci siamo abituate» riprese Cassandra Di Caprio. «Il nostro cuore è stato spezzato milioni di volte, ti ricordi? E non parlo solo di Colui-che-non-deve-essere-nominato. Pensa quando abbiamo letto Il rumore dei tuoi passi di Valentina D'Urbano.»

Al solo ricordo, Cassandra Suicida scoppiò in un mare di lacrime. Anche Cassandra Di Caprio sembrò sul punto di farlo, ma si trattenne.

«O quando abbiamo visto Attraverso i miei occhi, con Gigi Proietti che doppiava la voce del cane.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 01 ⏰

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