Capitolo 16

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Capitolo 16

Louis venne bruscamente svegliato da una luce che filtrava attraverso le coperte che lo coprivano. Afferrò le lenzuola e le tirò giù per permettere ai suoi occhi di vedere. Osservò la stanza per poi notare Liam in piedi accanto alla porta.

-Mi dispiace, pensavo che fossi sveglio.- disse freddamente.

Louis brontolò appena e si sedette più lontano rabbrividendo quando le coperte gli scivolarono dalle spalle lasciandolo solo con un maglione grigio. Louis si abbraccio nel tentativo di riscaldarsi nuovamente.

Liam si diresse verso il letto e si sedette. Guardò Louis con pietà prima di parlare.

-Allora.- iniziò Liam.

-Allora.- lo copiò Louis.

-Non voglio essere arrabbiato con te per sempre o arrivare a conclusioni affrettate, perché non ho sentito la tua versione dei fatti. Tutta questa situazione non ci fa essere felici e Harry sta attraversando un brutto periodo in questo momento. Starebbe meglio se tutti e quattro fossimo lì accanto a lui.- disse addolcendo un po' la voce.

-Mi dispiace tanto Liam. Io davvero non so a cosa stavo pensando. Sono stato così stupido, mi dispiace.-

-Ehi, non chiedere scusa a me, è con Harry che devi parlare. Io sono qui solo per sentire quello che è successo dal tuo punto di vista.-

-Okay, non so davvero da dove iniziare.- cominciò a dire Louis.

-Parti dall'inizio.- lo incitò Liam.

-Mi sentivo un po' strano quel giorno, come avrete notato quando cantavamo, ero veramente stanco e irritabile. So che questo non mi dà il diritto di essere arrabbiato, ma non ho potuto farne a meno. Harry mi ha chiesto se stavo bene, e io ero già un po' arrabbiato con lui perché mi aveva ignorato per tutto il tempo sul palco, così appena mi ha rivolto la parola, sono saltato tutte le furie e ho inveito contro di lui. Mi dispiace tanto e non volevo farlo. Vorrei che tutto tornasse come prima.- finì Louis.

-Questo è più o meno quello che ci ha detto anche Harry, tranne la parte del concerto.- disse Liam.

-Per favore, non ignorarmi Liam! Mi dispiace tanto, davvero, non volevo!- lo supplicò Louis.

-Louis, calmati! Capisco che la gente può dare di matto senza pensarci. Ti perdono, ma date le circostanze, non credo che Harry riesca ad accettarlo, almeno per ora.-

-Quali circostanze?- Louis aggrottò la fronte confuso.

-Io non credo che abbia il diritto di dirti certe cose, deve venire da Harry. Ci ha chiesto esplicitamente di non dirti nulla.-

-Oh...-

Louis iniziò a spremere il cervello per capire di cosa si trattasse, ma alla fine non riuscì a capire nulla. Gli vennero in mente molte cose improbabili, ma lui le spinse via perché erano troppo esagerate. Era abbastanza sicuro che Harry non avesse un cancro terminale e non credeva che avesse deciso di lasciare la band o qualcosa di simile.

Liam si alzò e disse a Louis di prepararsi per il giorno e che avrebbe provato a parlare con gli altri tre. Forse sarebbe riuscito a convincere Zayn e Niall a riavvicinarsi di nuovo a lui.

Una volta che Liam se ne andò, Louis si alzò dal letto per vestirsi. Mentre si toglieva il maglione un dolore pungente lo colpì al polso. Subito la notte precedente gli tornò in mente e si trattenne dal gridare. Guardò in basso per trovarvi le sue braccia avvolte malamente in una benda bianca, ormai sporca quasi completamente di sangue. Louis la tolse via e iniziò ad osservare lo stato dei suoi polsi. C'erano innumerevoli linee rosse che salivano e scendevano, si erano appena formate delle crosticine che rendevano la sua pelle ruvida.

In plain sight // Italian translationWhere stories live. Discover now