I Got You

Diciotto

Julian era rientrato in casa con un'espressione infastidita "ti avevo detto più volte di leggere bene i fogli prima della riunione, ma ovviamente non mi hai ascoltato e ci hai fatto fare la figura degli imbecilli davanti a tutti"

Ad aver varcato la porta d'ingresso subito dopo era stata l'unica delle sue figlie già inserita negli affari di famiglia "e io ti ho spiegato che non ne ho avuto il tempo perché lo studio è stato più impegnativo del solito"

"Allora sarebbe bene che cominciassi ad organizzarti meglio, non voglio che si ripeta una cosa del genere" avevano raggiunto la cucina e si erano messi a tavola col resto della famiglia, dopotutto era ora di cena.

"Che sta succedendo?" Katarina si era bloccata con le bacchette a mezz'aria.

"Nostra figlia ci ha fatto perdere un cliente importante perché non si è degnata di prepararsi alla riunione di oggi. Ecco cosa sta succedendo"

Chaeyoung si era dovuta trattenere o l'avrebbe infilzato senza pentirsene "la prossima volta portati qualcuno di più qualificato, ne hai fatte cinque di figlie e non esisto soltanto io"

La mano di Dahyun aveva cercato la sua in un tentativo di confortarla, ma se l'era vista allontanare senza riguardo "scusa, ho pensato potesse essere d'aiuto"

"Sai cosa potrebbe effettivamente aiutarmi? Che voi quattro facciate la vostra parte nei fottuti affari di famiglia" non aveva mai perso la calma come in quel momento e, nonostante la paura di dire qualcosa di sbagliato fosse molta, non aveva chiuso la bocca "state facendo la bella vita mentre io devo sgobbare come una schiava per poi sentirmi dire che non sono abbastanza brava e che sono la cocca dei nostri genitori"

"Che senso ha darci la colpa se la giornata è andata male? Sei umana anche tu e non vedo quale sia il problema se per una volta non hai raggiunto il tuo obiettivo" Nayeon stava tenendo la schiena dritta, tesa come una corda di violino "lascia stare i rimproveri, dovresti sapere che vali molto più dei tuoi sbagli"

"Dillo a questo imbecille che non vede niente oltre ai soldi, non sa neanche lontanamente come si faccia il padre ed ha pure l'audacia di puntarmi il dito contro. Se ti fosse importato davvero di me ti saresti reso conto che non sto bene"

Nel sentire quella confessione entrambi i genitori avevano provato la brutta sensazione di aver ferito di nuovo le loro preziose bambine. La donna, avendo accantonato l'idea di mangiare, le stava rivolgendo la più totale attenzione "hai ragione tesoro, permettici di rimediare ascoltandoti in questo preciso momento"

La frustrazione di Chaeyoung era fin troppa anche solo per rendersi conto di aver fatto preoccupare tutti "mi state sommergendo di lavori pallosi e difficili che dovreste fare voi, pretendete che i miei voti siano perfetti e che mi presenti alle attività che coinvolgono i figli deficienti e le figlie puttane dei vostri amici spastici. Per non parlare delle lezioni extra che devo seguire per imparare il persiano, ma chi cazzo parla quella lingua da queste parti?"

Julian aveva storto il naso "potresti moderare il linguaggio? Non si addice ad una ragazza come te"

"Ecco a cosa mi riferisco!" si era alzata in piedi, ormai al limite della sopportazione "te ne sbatti altamente di conoscermi e ti basi su una presenza fittizia che ho creato per farvi contenti. Non sono perfetta, né ho voglia di primeggiare sulle mie sorelle. Sapete cosa faccio il sabato sera? Non è vero che vado a studiare in gruppo perché mi perdo in fiumi di alcol e vuoi sapere un'altra cosa? Amo il sesso papà, da impazzire, e non saranno i tuoi desideri a reprimere la vera me"

"N-non capisco che bisogno ci sia di dire queste cose indecenti" si era imbarazzato al pensiero delle sue bambine già inserite nel mondo degli adulti.

"Non avevo alcun dubbio, dopotutto sei un uomo che non capisce mai niente" aveva calmato il tono della voce, guardando le sue sorelle con gli occhi lucidi "io mi sono stufata di questa guerra continua con voi e con me stessa, lascio tutto e vado dai nostri nonni a Kyoto. Ho bisogno di riprendermi"