Dispersa

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Jamie svanì nel nulla dopo la lezione con Milton.
Non notai il suo pick up all'uscita di scuola e non si presentò a casa.
Finn si era organizzato per pranzare con noi e sembrò volersi giustificare per la sua assenza.
Mi informò che lo aveva contattato per dirgli di avere un impegno urgente.
Non immaginava quanto fossi felice su diversi fronti di non averlo tra i piedi.
Per prima cosa avrei potuto gustarmi il pranzo senza sentire i nervi tesi a causa dei suoi occhi insidiosi puntati addosso. In secondo luogo avevo in mente di chiarirmi le idee su un paio di cose.
«Finn?» dissi, accomodandomi al bancone apparecchiato per due.

«Si?»
Era girato di spalle, con il suo grembiule assurdo legato in vita e un'enormità di pentole sui fornelli.
«Ti va di raccontarmi di Lowe?»
«Che cosa ti viene in mente ora?» Si pulì le mani al grembiule e si voltò.
«Ce ne ha parlato Milton oggi, alla lezione di scienze naturali, ha detto che sei stato tu a soccorrerlo. E mi ha anche detto che Lowe sarà il centro del progetto del corso di fotografia. Vorrei prenderne parte.» Il mio fu un goffo tentativo di renderlo partecipe.
«Tu sulle tracce di un lupo sparito da sei anni?»
«Lo sai che è curioso?» Me ne resi conto solo in quel momento.
«Cosa?» Si sedette di fronte a me.
«A quanto pare Lowe è sparito nel nulla quando l'ho fatto anche io.»
«Già» Finn fece un lungo sospiro. «Solo che tu sei tornata, lui no.»

«Come ci è finito un lupo grigio su una statale?»
«Questo non saprei dirtelo con esattezza, ma so di certo che le gerarchie in un branco sono rigide. Forse era un omega.» Sembrò rifletterci.
«Che cosa vuoi dire?»Il mio interesse gli fece brillare lo sguardo. Il mondo animale era parte della sua vita, e io non mi ero mai addentrata tanto nel suo intimo amore per il lavoro che svolgeva.
«Beh, gli omega sono gli individui che occupano il più basso rango. Sono soggetti a continui maltrattamenti e umiliazioni. È brutto a dirsi Bri, ma i lupi, come noi, hanno bisogno di questa sorta di reietto nella loro socialità.»
Il battito del mio cuore d'un tratto si indebolì, era atrocemente triste pensare che Lowe avesse scelto di abbandonare la sua famiglia per il dolore che gli causava farne parte. Mi sentivo molto vicina a lui, scegliere di non tornare da Finn era stato il mio modo di credere di potermi dimenticare di lui e smettere di sentirne la mancanza.

«E il grosso problema è che un lupo disperso è in un certo modo un lupo esiliato» continuò, assumendo una postura accademica. «Non può entrare in un nuovo branco, almeno non può farlo sperando di ricoprire un ruolo diverso. Dovrebbe sfidare l'alfa, e gli omega sono propriamente deboli.  Altra non trascurabile difficoltà è la sopravvivenza. In solitudine diventa difficile cacciare.»
«Credi che possa essere ancora vivo?»
«Non saprei, Bri. Di certo qui a Jackson Hole è diventato una celebrità» rise. «Qualche anno fa il sindaco voleva fosse eretta una statua al centro della piazza, sai, una specie di attrazione turistica fomentata da una leggenda locale.» Sventolò la mano nell'aria come a dare poca importanza all'argomento. «In ogni modo, se anche fosse vivo, a breve riapriranno le battute di caccia. È un attività molto frequente da queste parti. Pensa che già allora, quando era monitorato dal gps, c'era chi voleva ricavarne la pelliccia per poter dire di averlo in casa. Credo sia un bene nessuno sappia dove si trovi.»

«E le ferite che ha riportato sono guarite completamente?»
«Venni svegliato nel cuore della notte il giorno dell'incidente, Sten mi disse che era stato contattato dalla guardia forestale per un animale sulla careggiata della strada.» Si alzò di nuovo per tornare a cucinare, ma non smise di parlare. «C'era questo lupo sull'asfalto, ed era stranamente mansueto. Di solito gli animali selvatici richiedono sedazione, ma Lowe non oppose alcuna resistenza quando mi avvicinai. Era un giovane adulto, un piccolo predatore alle prime armi, ed era messo davvero male. L'ho operato per quasi due ore. Gli è rimasta una bella cicatrice addosso. Ma alla fine, si è ripreso.»
Le ultime parole di Finn si insinuarono da qualche parte dentro di me con una potenza inaudita. Conoscevo bene la sofferenze che i segni indelebili, incisi sulla pelle, potevano far riaffiorare.

The Untouchable LoveWhere stories live. Discover now