Respira

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A scuola i corridoi erano già deserti. Dispiegai il foglio degli orari, mi aspettavano due ore di scienze naturali.
Tre cose mi furono subito chiare: avevo un nuovo corso da affrontare, una nuova aula da raggiungere e nessuna idea di come trovarla.
Imprecai contro la serie di conseguenze che quel dannato click nel bosco aveva causato alla mia esistenza e ribadii a me stessa che sconvolgere la quiete di Jamie sarebbe stata una priorità da quel momento in poi.
"Bisogno di aiuto?" Kat si materializzò nel momento giusto.
"Aula numero quattordici, dov'è?" Stropicciai il foglio nelle mani e restai in attesa.
Indicò l'edificio B e quando mi resi conto che mi ci sarebbero voluti diversi minuti per raggiungerlo iniziai a correre, salutandola con "Ci vediamo in mensa, Kat!"
Che lo volessi o meno, io e lei eravamo destinate a diventare amiche. Il fatto che fosse la sorella di Mike era solo un banale effetto collaterale con cui avrei dovuto fare i conti.

La porta dell'aula era già chiusa.
Bussai, ma nessuno rispose, così entrai senza attendere oltre.
Mi accolse un intenso silenzio, percepii lo scricchiolio dello schienale delle sedute mentre gli studenti rivolgevano tutti insieme lo sguardo su di me.
Esitai e l'aria si addensò, non riuscii a spingerla giù, nei polmoni.
Il Non fare clamore, Bride. E nessuno di accorgerà di te sembrò in procinto di sgretolarsi in un battito di ciglia quando sentii la voce del professor Milton.
Non arrivò nitida, sembrò provenire da lontano, da oltre un vetro chiuso.
"Signorina Murphy?" Notò l'improvviso pallore sul mio volto e mi invitò ad accomodarmi nel banco libero in terza fila.
Ma io sentivo le gambe pesanti come il piombo e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era come facesse a conoscere il mio nome.
Sapeva perché ero finita lì, a Jackson Hole?
Era stato Finn?
E perché mi stavano guardando tutti?
Credevano fosse stata colpa mia?
Lo era stata?

I pensieri si mossero indietro, al suono delle ossa che si rompevano nell'urto con l'asfalto, alla folla che si era assiepata piano attorno a me. Tornai agli sguardi, che sconosciuti e spaventati mi fissavano dall'alto, accomunati tutti da un'unica cosa: la compassione. Trasudavano pietà, e io la detestavo, era il peggior sentimento a cui si potesse essere destinati.
"Signorina Murphy" ripeté Milton.
Provai a riprendere il controllo ma non c'era Zia Mel a riportarmi alla realtà con la sua voce calma, e se fossi crollata lì, in mezzo all'aula, tutti avrebbero fatto domande, tutti si sarebbero ricordati di me.
Dovevano smettere di fissarmi.
E dovevano farlo subito.

"Professore?"
Quella voce, priva di sbavature, mi riempì le orecchie, e arrivò pulita.
"Signor Callighan?" Milton distolse l'attenzione dall'ingresso su cui ero ancora immobile.
Ruotai il capo inconsciamente e lo vidi.
Seduto in quarta fila, Jamie sembrava l'unico poco interessato alla mia improvvisa irruzione, rigirava una matita tra le nocche delle mani e fissava la lavagna dove Milton aveva appuntato alcuni concetti sulla discussione in corso.
"Può ritornare sul viaggio dei lupi durante il dispersal?" disse.
Tutti si concentrarono all'unisono su di lui. Possedeva una dote naturale: calamitava gli sguardi, e per un motivo ben diverso dal mio.
L'aria si alleggerì d'improvviso e io tornai a respirare, avviandomi silenziosamente verso il banco libero che mi era stato assegnato.

"Tutto ok?" Due dita sottili mi sfiorarono la spalla da dietro.
Mi voltai e la ragazza seduta accanto a Jamie mi fissò preoccupata. I lunghi capelli biondi si arricciavano sulle punte e gli occhi grandi infondevano un senso di profonda gentilezza.
"Tutto bene" risposi, tornando a guardare di fronte a me.
Il professor Milton, catturato dalla domanda che gli era appena stata posta, si dilungò sulla spiegazione, dimenticando subito la mia presenza.
"È un viaggio che può durare mesi e può coprire centinaia di chilometri. Quando va a buon fine il lupo occupa un nuovo territorio da difendere e in cui stabilirsi, creando l'opportunità dell'incontro con un partner e di dare vita ad un'altra generazione" concluse.
"Stai cercando informazioni su come trovare una ragazza, Callighan?" Sentii dire poco dopo.
Risate controllate seguirono la battuta, ma Jamie non si preoccupò neppure di controllare da chi provenisse il commento.
"Non credo che il signor Callighan abbia problemi di questo tipo" ironizzò Milton, seguendo la scia dell'atmosfera che si era creata.
Lentamente e senza che me ne rendessi conto, tutto tornò alla normalità.

The Untouchable LoveWhere stories live. Discover now