Se perdessi te

82 14 16
                                    

Mi avviai verso il pontile insieme Kat.
Jamie ci venne incontro, poi ci oltrepassò, affiancando Nathan qualche passo dietro di noi.
«Il fatto lei voglia farlo non significa che non sia pericoloso» disse, aprendo una mano sul suo petto per intimargli di fermarsi.
Il fatto non mi avesse neppure interpellato mi indispose.
Jamie aveva la cattiva abitudine di volersi imporre senza dare la possibilità di obiettare.
«Andiamo Callighan...» rispose Nat. «Abbiamo pattinato qui un milione di volte, da quando ti preoccupi di quanto possa essere pericoloso?»
«Da quando lo proponi a una ragazza che non riesce neppure a stare in equilibrio su due lame d'acciaio!» Jamie si mosse nervosamente su se stesso.

Lanciai i pattini a terra in un gesto di stizza e tornai sui miei passi.
«La ragazza che non riesce neppure a stare in equilibrio su due lame di acciaio può cavarsela da sola!» Lo affrontai.
«Non conosci il lago!» Si sporse in avanti, alzando la voce.
«E tu non conosci me!»
Un denso silenzio calò tra noi, e lui lo spezzò con ostinazione.
«Devi crescere, Bride! Mettitelo in testa!»
Tutte le volte che ci ritrovavamo uno di fronte all'altra un'antica scintilla ci accendeva gli sguardi, era il bagliore inceppato di vecchi rancori, di comunicazioni incompiute, di reciproci rimproveri rimasti sospesi nel tempo.
«Andiamo dentro a berci una birra, Jamie.» Mike lo raggiunse nel tentativo di allontanarlo.

Restai immobile dov'ero fin quando non li vidi entrare dentro casa, solo dopo espirai profondamente e indossai i pattini.
Non volli ammetterlo a me stessa ma mi tremarono le mani allacciando le stringhe, ciò che era appena successo faceva parte di una farsa a cui avevo scelto di partecipare senza remore.
Non avrei mai ammesso apertamente che Jamie avesse in un certo modo ragione.
Forse mi sarei sfracellata a terra alla prima spinta, ma dalla mia avevo gli ultimi sei anni passati a fare surf alla spiaggia di Strandhill Beach e questo lui non poteva saperlo.

Mamma organizzava una vacanza ogni estate con Zia Mel e la sua famiglia da quando avevo smesso di fare visita a Finn.
Il surf doveva avere qualcosa in comune con il pattinaggio sul ghiaccio, si trattava in entrambi i casi di avere sotto i piedi un elemento instabile e scivoloso.
Ci misi un po' a drizzarmi in piedi, studiai i movimenti di Kat e Pam che si erano già lanciate nel cuore del lago con piroette e slanci decisi.
«Ci sai stare, vero, in piedi su due lame d'acciaio?» Nat di fronte a me mi fissò.
«Credo di sì» balbettai.
«Credi?» ripeté con una strana espressione sul volto. «Cerca di farlo bene o questa volta mi ucciderà sul serio...» aggiunse tra sé prima di addentrarsi nel cuore del lago.

Il primo tentativo andò meglio del previsto, riuscii a mantenere l'equilibrio ancorandomi ai pali di legno del pontile. Ci volle tempo prima che mi decidessi a lasciare la presa e mi allontanassi di qualche metro.
«Forza Murphy!» Kat mi si parò davanti d'improvviso. «Afferra le mie mani e lasciati andare.»
Esitai, ma quando scorsi la sagoma definita di Jamie oltre la vetrata che mi stava osservando con Mike accanto, seguii il mio istinto di rivalsa e le strinsi la mano.
Percorsi un giro cautamente, con lei accanto che rimbeccava i miei repentini movimenti mi sentii più sicura, al secondo già procedevo più fluida e al terzo riuscii a procedere da sola. Le braccia aperte mi diedero il giusto equilibrio e anche se rischiai più volte di cadere mi sentii euforica.

Stavo pattinando.
Appena a casa lo avrei detto a Finn, lo avrei convinto a portarmici di nuovo e per la prima volta avrei potuto mostrargli quanto ero cresciuta, quanto ero cambiata.
La prima palla di neve colpì Nat.
«Mi sto annoiando parecchio qui tutta sola!» gridò Brigette dalla sponda innevata, si stava chinando per raccogliere nuova neve fresca.
«Non è colpa mia se hai piedi minuscoli!» rise Kat. «Nessuno conserva in casa un paio di pattini con il numero di un bambino.»

«Ah davvero? Ho dei piedi minuscoli?» Briget prese la mira e lanciò.
I fiocchi si frantumarono sul giaccone di Kat.
«Dovrai cavartela da sola per qualche minuto, Bride» disse, scivolando leggera lontano da me.
Nat e Pam si avvicinarono al pontile e come Briget poco prima raccolsero neve dai cumuli sulle sponde.
Sapevo di non poter prendere parte a quella assurda battaglia, riuscire a stare in piedi senza il sostegno di qualcuno era già un traguardo enorme. Decisi però di affinare la mia falcata, e pensai che la cosa migliore fosse farlo il più possibile vicino alla riva del lago. I fusti alti degli abeti e le foglie degli arbusti che spuntavano dal manto bianco di neve mi fecero credere di essere abbastanza vicina al mio naturale elemento per potermi sentire al sicuro.

The Untouchable LoveWhere stories live. Discover now