Lo hai sempre saputo

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Fu istintivo coprirmi con i palmi delle mani.
Non era stata colpa della delicata operazione che avevo subito dopo l'incidente, ci avevano pensato i vetri esplosi in mille pezzi a rendermi inaccettabile. Erano entrati nella carne, avevano aperto tagli profondi. E poi c'era il dolore, la fitta che viveva nei miei respiri, la cicatrice di un polmone perforato. Sì, perché l'urto era stato così violento da spezzarmi le costole e lasciare segni indelebili anche all'interno.
Mi pesò così tanto trovarmi in quelle condizioni a meno di un metro da lui che la stanza mi sembrò rimpicciolire, e ogni mio difetto, invece, diventare immenso.
Pallida e marchiata dovevo fargli ribrezzo, nessun ragazzo, ancor meno uno come Jamie, mi avrebbe mai guardato con amore.
Eppure, il mio cuore lo desiderò.
Si agitò come un mare in tumulto, sferzato dal vento, ingigantito da onde altissime.
Feci fatica a tenerlo a bada, tentai di nascondere il fremito con cui mi scuoteva il petto nudo.
Avevo bevuto insicurezza sino quasi ad annegare, e mi ero convinta che potevo bastare a me stessa, ma trovarmi ancora confusa per quanto accaduto, con la sua bellezza statuaria sbattuta in faccia, mi fece provare un'immensa vergogna.

«Sei contento adesso?» sussurrai. «Se volevi restituirmi il favore e mettere in pari le cose, ci sei riuscito. Eccoti qui la nuova Bride Murphy.» Strinsi con forza la maglietta, il cotone si accartocciò tra le dita. Con esitazione allargai le braccia, scoprendo le linee tortuose che si espandevano all'altezza del cuore e confluivano sulla spalla sinistra. «Avevo solo una cosa con cui poterti fronteggiare: la sicurezza di essere visivamente accettabile» continuai. «Ma hai vinto anche questa volta.»
Jamie chiuse  gli occhi e li contrasse, una nota dolente gli attraversò il viso.
«Puoi guardarmi, Jamie. Anche deridermi se ti farà stare meglio. Ma non smettere di farmi la guerra dopo aver visto chi sono diventata. Sarebbe peggio di ogni altra cosa. Risparmiami pietà e compassione.»
Tornò a osservarmi, e lo fece in modo strano, come se ciò che avevo detto fosse stupido e incomprensibile.

Allungò la mano e attorcigliò un ciuffo dei miei capelli tra le dita, poi le fece scivolare giù, sino a toccare la pelle intirizzita delle braccia. Seguì una scia immaginaria, raggiungendo il polso e afferrò la maglietta, dispiegandola appena.
«Per me sei la stessa di sempre, Bride» disse, aiutandomi a indossarla.
Non feci alcuna resistenza, alzai le braccia e mi lasciai accompagnare dai lenti movimenti.
Fu un momento intimo che proveniva da un legame lontano, da un rapporto che la distanza aveva martoriato, perché io e Jamie avevamo condiviso screzi e sorrisi, seppur mordendoci e graffiandoci a vicenda.
A modo nostro conservavamo ricordi insieme e avevamo assistito ai mutamenti l'uno dell'altra di anno in anno.
Ci spartivamo il senso di riservo, il senso di solitudine che caratterizzava le nostre personalità contorte. Per quanto diversi, eravamo simili.

«Per me non sei mai stata visivamente accettabile...» disse d'improvviso.
Le sue parole mi colpirono a morte, il colpo di grazia alla mia autostima distrutta.
«Mi stai dicendo che non lo ero neppure allora?» Ero sorpresa di come riuscisse a essere così crudele senza preoccuparsi di potermi ferire.
«Ti sto dicendo che per me, sei sempre stata...» riprese.
«Bride!» Kat entrò senza bussare. «Non avrei dovuto lasciarti la mano, è tutta colpa di Brigette che...»
Jamie arretrò di un passo prontamente.
«Tutto a posto qui?» Sembrò perplessa quando ci vide uno di fronte all'altra.
«Sì»  Jamie si irrigidì.
Drizzò le spalle come a voler modellare la postura, tese le labbra e indossò la sua solita spavalda sicurezza.
«Io e te andremo subito a casa»  disse, prima di ondeggiare sino alla porta. «Ti aspetto fuori.»
«Mi dispiace, Bri» ricominciò Kat appena fummo sole. «Mi dispiace tanto.»
Mi lasciai abbracciare e mi concessi di crollare in un pianto liberatorio.

Raccolsi gli abiti bagnati e li infilai nello zaino.
Di sotto trovai gli altri ad aspettarmi.
Non ebbi la forza di dire una sola parola, salutai con un cenno prima di avviarmi nel piazzale di fronte a casa. I muscoli mi sfrigolavano sotto la pelle, esausti per aver sopportato la pressione dell'acqua ghiacciata del lago, e i pensieri erano così appesantiti da non permettermi di formulare una frase di decente.
Nubi dense avevano oscurato il sole, stava nevicando.
Non mi accorsi di Nate.
Mi raggiunse correndo, percepii appena la sua mano appoggiarsi sulla spalla quando fui di fronte al pick up.

«Ehi, Bride!» disse. «Non è stata colpa tua.»
«No, non lo è stata!» sbottò secco Jamie, scendendo dal posto di guida. «E a dirla tutta Nat, l'unico responsabile di quanto successo sei tu.» Aggirò il pick up e aprì la portiera per intimarmi di salire.
«Domani passerò a trovarti» continuò Nat, ignorandolo.
«Domani deve riposare» lo rimbeccò Jamie, senza smettere di fissare le sue dita ancora arpionate alla mia spalla.
Percepii qualcosa di oscuro e antico nei loro reciproci sguardi, un odio profondo che sembravano tenere a bada con fatica.
«Va bene, Bri? Se domani passo a trovarti» Nat lo squadrò in attesa di una mia risposta.
«Vediamo che cosa succede se domani ti trovo sulla porta di casa.» Jamie si sporse in avanti e sfoderò la sua innata arroganza.
Poi si voltò, puntandomi, e mi bastò guardarlo per capire che non mi era concesso perdere tempo: dovevo salire sul pick up, e dovevo farlo subito.

Il ritorno a Jackson Hole mi sembrò interminabile. Un silenzio glaciale accompagnò il viaggio, Jamie di tanto si voltò a guardarmi come a volersi accertare stessi bene.
Si fermò di fronte a casa, ma non scese subito.
Il ritmico suono dei tergicristalli che spazzavano via i fitti fiocchi di neve riempì l'abitacolo.
Tenemmo entrambi gli occhi puntati sulla luce accesa che usciva dalla finestra, fumo scuro e denso usciva dal comignolo sul tetto.
«Non diremo niente a Finn» sentenziò, passando il dorso della mano sul naso.
«Perché mai?» mi sembrò sbagliato nascondergli una cosa tanto grave.
«Perché mai, Bride?» ribatté subito. «Veramente?»
Nella penombra perlustrai il suo profilo perfetto, ma non riuscii neanche lontanamente a immaginare la direzione dei suoi pensieri.
«Vuoi farmi credere sul serio che tu non sappia che cosa ha passato?» Si voltò verso il buio oltre il finestrino.
Attesi aggiungesse qualcosa ma l'assenza di nuove parole parve interminabile.

«È questo...» La sua voce si accese con rabbia. «È questo che di te non cambierà mai.»
«Che cosa vuoi dire?» Scossi il capo confusa.
«Sei così concentrata su te stessa da non dare alcuna importanza a ciò che ogni tua scelta, o stupido gesto può causare su chi hai attorno.» Piegò il collo indietro e appoggio il capo al seggiolino.
«Smettila...» sussurrai.
«Come pensi si sia sentito Finn quando l'hai cancellato dalla tua vita?» Tenne gli occhi dritti sul tettuccio del pick up. «Avresti dovuto vederlo comporre quel dannato numero ogni sera senza ricevere mai risposta.»
«Ho detto smettila...» Il respiro mi mancò, avevo la gola in fiamme.
«Cazzo, Bri!» Sbattè la mano sul voltante. «L'hai abbandonato!»
Quella parola mi scoppiò nelle orecchie come un petardo.
«Io non ho abbandonato nessuno.» Racimolai ogni briciolo di energia che mi era rimasta.
«Oh sì invece...» riportò la voce al suono pieno che la contraddistingueva. «Lo hai fatto.»
Si drizzò sul sedile e si avvicinò.
Dosò i movimenti così cautamente da farmi girare la testa.
Jamie era atrocemente invitante con quel suo profumo addosso che stordiva, con quei capelli neri che brillavano nel buio come frammenti d'ossidiana e gli occhi affilati come coltelli pronti a farti a pezzi.

«Per me sei la stessa di sempre, Bride.» Torse il collo, poi studiò i lineamenti del mio volto. «Un inavvicinabile creatura che con la sua bellezza può divorare ogni cosa.» Respirai ogni sua parola.
Se mi fossi protesa, se mi fossi mossa appena, sarei finita sulle sue labbra. Ed ebbi la sensazione che Jamie volesse condurmi lì, sul baratro della sua pericolosa essenza, per poi privarmene, lasciandomi cadere nel vuoto senza rimorso.
«Non sei mai stata solo visivamente accettabile» dichiarò con freddezza, poi si scostò con un gesto repentino. «E tu lo hai sempre saputo.»
Aprì la portiera e scese dal pick up, lasciandomi sola a fare i conti con la scintilla con cui mi aveva appena incenerito il cuore.

»Aprì la portiera e scese dal pick up, lasciandomi sola a fare i conti con la scintilla con cui mi aveva appena incenerito il cuore

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The Untouchable LoveWhere stories live. Discover now