Fratelli?

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Attesi il mio turno seduta sulle poltroncine di velluto fuori dall'ingresso della segreteria.
Una ragazza si stava lamentando per il cibo servito in mensa il giorno prima, venne liquidata con un avanti il prossimo e una sbrigativa scrollata di mano.
Mi avvicinai e la donna al bancone mi studiò da dietro la pila di fogli.
"È il mio primo giorno" dissi. "Può aiutarmi?"
Mi lanciò un'intensa occhiata, poi allungò l'orario delle lezioni, scarabocchiò di lato con una matita un'indecifrabile piantina dell'istituto e mi concesse lo stesso fugace congedo toccato alla ragazza che mi aveva preceduta.

Mi ritrovai nel corridoio senza la minima idea di dove andare. La campanella era suonata da un pezzo e gli ultimi studenti si affrettavano a raggiungere le aule per evitare una nota di ritardo.
L'ultima cosa di cui avevo bisogno, era arrivare a lezione già iniziata.
"Non fare clamore" ripetei a mente.
Notai la ragazza incontrata in segreteria ferma di fronte all'armadietto, rovistava tra libri e quaderni di appunti. I capelli corti e i grandi occhiali dalla montatura scura le davano un aspetto bizzarro. La felpa blu che aveva indosso era così grande che le dita delle mani scomparivano nelle larghe maniche.

Mi ricordò i folletti che popolavano le leggende irlandesi.
Mi avvicinai.
Era un'azzardo, ma anche l'unica cosa che mi restava da fare.
"Sai dov'è..." Rigirai tra le mani il foglio con gli orari. "L'aula di matematica?"
"Tu sei?" domandò.
"Sono Bride, Bride Murphy."
"Ti accompagno." Chiuse l'armadietto e si avviò lungo il corridoio. "Non preoccuparti. Il professor Tompson arriva sempre dieci minuti dopo l'orario prestabilito." Mi rassicurò.
"Sei arrivata!" disse di fronte alla porta dell'aula. "Io sono Kat. Se hai bisogno di compagnia all'ora pranzo, mi trovi nel tavolo sulla destra appena arrivi in mensa."
"D'accordo, Kat!" Piegai la maniglia ed entrai.
Mi sorprese l'assoluta assenza di domande.
Aveva notato fossi nuova, eppure non chiese nulla sul motivo del mio arrivo. Pensai dai aver trovato almeno una persona con cui passare il mio tempo.

Mi convinsi di essere riuscita a mantenere un profilo basso quando trovai posto nella fila in fondo e nessuno al mio ingresso distolse l'attenzione da ciò che stava facendo.
Lo stesso fu per le due ore successive, durante la lezione di inglese.
Solo una volta entrata in mensa mi trovai di nuovo in preda all'ansia, i tavoli erano tutti occupati e valutai l'opzione di mangiare in un posto più isolato.
"Bride!" sentii chiamare un attimo prima di voltarmi per uscire.
Kat, poco distante, alzò timidamente la mano per farsi notare.
"Mangia con noi." La voce gentile strideva con i movimenti goffi.

Poco dopo mi ritrovai seduta nel bel mezzo di un'insopportabile confusione.
Altre due ragazze si unirono a noi.
Mi diedero subito l'impressione di essere molto attente all'apparenza visto l'eccessivo trucco attorno agli occhi e l'abbigliamento adatto a far risaltare le forme del corpo.
Si presentarono come Briget e Pamela e a dispetto del rispettoso silenzio di Kat, mi investirono di domande.
Restai vaga, senza addentrarmi nei dettagli: ero arrivata da lontano e la mia permanenza sarebbe stata breve.
Non era una bugia.
Ero interessata a ricostruire il rapporto spezzato con mio padre, ma ero anche determinata a guadagnare indipendenza. Forse sarei tornata in Irlanda dopo il diploma.
Non avevo chiaro cosa sarebbe successo nel mio imminente futuro, eppure avevo la certezza avrei di nuovo attraversato l'Oceano.
L'isola da cui venivo era minuscola rispetto all'America, ma conteneva il mio passato, le mie origini, la mia storia.

Lo spostamento d'aria che percepii mi solleticò la guancia, fu seguito dallo stesso breve intenso silenzio di quella mattina all'ingresso della scuola.
Jamie con una mano in tasca e il vassoio ben stretto nell'altra avanzò tra i tavoli.
Le maniche del maglione erano alzate appena, scoprendo gli avambracci, la pelle bianca strideva con tutto il nero che aveva indosso.
Folte ciocche lucenti sfioravano gli zigomi perfetti e gli occhi brillanti, non tradirono la minima esitazione mentre procedeva dritto e indifferente.
"Letale..." sospirò Briget, poggiando la mano sotto il mento.
Lo stava fissando con adorazione, con gli occhi stregati dall'aggressiva bellezza che Jamie trasudava.
"Smettila di guardarlo!" La rimproverò Pamela. "E anche tu!" disse, rivolgendosi a me.

The Untouchable LoveWhere stories live. Discover now