Weekend sul lago

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«Papà!» urlai, allungando il passo. «Sono qui!»
Era la prima volta da quando ero tornata nel Wyoming che non lo chiamavo per nome.
Sapevo di averlo fatto preoccupare seriamente, era buio, buio pesto e la morsa del gelo stava attanagliando ogni cosa.
«Bri!» esalò appena mi vide. «Santo Dio, Bri!»
Mi venne incontro a grandi passi.
«Dove ti eri cacciata!» Era commosso e sollevato.
«Mi dispiace» sussurrai. «Non mi sono resa conto di essermi allontanata tanto.»
Mi sentii in colpa.
«Vieni qui!» Afferrò un lembo del giaccone. «Vieni qui...» ripetè, tirandomi a sè.
Non gli diedi il tempo di stringermi che mossi un passo indietro.

«Fai attenzione.» Scoprii il fagotto raggomitolato sul petto.
«Che cosa...» fissò la piccola volpe stretta tra le mie braccia ma non fece in tempo a finire che la figura che si stava muovendo con passi pesanti alle sue spalle lo sovrastò.
«Dove cazzo eri finita?» Jamie si fece spazio tra noi, imponendosi.
Gli occhi ridotti a due fessure e la postura rigida davano a intendere quanto fosse adirato.
«Io...» Sorpresa dalla spropositata reazione, mi voltai e indicai il ripido crinale. «Beh, io...» balbettai di nuovo. «Ho fatto una passeggiata lassù.»
«Una passeggiata? Ma lo sai che ore sono? Hai la minima idea di quanto sia pericoloso addentrarsi così tanto nel bosco per chi non è del posto?» Mi fronteggiò senza pietà, con lo sguardo colmo di aggressività. «E se non fossi riuscita a tornare indietro? La temperatura scende diversi gradi sotto lo zero di notte e tu neanche puoi immaginare il freddo che c'è là fuori, Bride!»

Era la prima volta che mi chiamava per nome.
«Jamie...» Finn posò una mano sulla sua spalla. «Calmati.»
«No, Finn!» rispose secco. «Non mi calmo!» Strinse la mano in un pugno e la portò alla bocca.
Percepii la sua frustrazione, il suo bisogno di sfogarsi e di indirizzare l'insofferenza che sentiva su di me.
«Tu, ragazzina,» si sporse in avanti. «Pensi di poter andare e venire come e quando ti pare. Ma esistono altre persone attorno a te e dovresti averne riguardo, invece di concentrarti unicamente su te stessa!»
Si morse il labbro, poi si voltò bruscamente e riprese a camminare verso casa.
Tenni gli occhi incollati sulla sua schiena, sui capelli fluenti che si fondevano al buio della notte.
«Che cosa diavolo gli è preso?» domandai, ridestandomi dalla passività che la sua voce decisa mi aveva trasmesso.
Finn passò la mano tra i capelli, sembrò davvero stanco, pareva essere invecchiato di un intero anno durante la mia assenza.
«Niente, Bri» rispose, cingendomi le spalle. «E ora dimmi... dove hai trovato questa piccola meraviglia?»

Lo aiutai a sistemare la nostra nuova ospite dentro una grande scatola di cartone appena arrivammo a casa.
Disse che era una femmina e che non avrebbe neppure tentato la fuga tanto era disabilitata.
Il giorno successivo l'avrebbe portata in studio e si sarebbe accertato con una lastra che non avesse fratture, gli sembrò anomalo non tentasse neppure di muoversi.
Mi mostrò come disinfettare la ferita, evitando morsi o strane reazioni.
«Potremmo chiamarla Fiadh» dissi.
Pensai fosse un bel nome, in irlandese significava selvaggia e rivelava uno stretto legame con la natura e gli spiriti indomiti.
«Non affezionarti troppo, Bri. Appena starà meglio dovremmo portarla dove l'hai trovata.» Finn fasciò il taglio con della garza pulita.  «Nel frattempo, Fiadh può andare.»
Mi resi conto che Jamie non si era più fatto vivo dopo essersi allontanato nel bosco.
Mi convinsi che si fosse arrabbiato tanto a causa di Finn, e compresi il motivo di un rimprovero così diretto. Non era suo padre, ma era legato a lui come se lo fosse, doveva averlo visto davvero in apprensione, tanto da sentire nuovamente il desiderio di respingere con ardore la mia presenza.

*

Il weekend arrivò in fretta e Finn mi impedì di uscire nel bosco da sola. Si limitò a dirmi che appena sarebbe riuscito a trovare un po' di tempo mi avrebbe accompagnata per mostrarmi i percorsi più battuti ed evitare di perdermi. Non accolsi di buon grado l'iniziativa, ma ne compresi il motivo.
Kat era così entusiasta del fine settimana alle porte, tanto da inondarmi di informazioni su ciò che aveva in mente. Rimasi piacevolmente sorpresa quando le sue intenzioni virarono su una serata prettamente intima. Una specie di pigiama party nella casa di famiglia sul lago. Coinvolse anche Briget, Pamela e Mad. Disse che mi avrebbe aiutato ad aprirmi e la constatazione mi punse nel vivo.
Avrei voluto chiederle se mi mostrassi troppo chiusa o riservata e decisi che mi sarei impegnata per sembrare una ragazza come tante che esce con le amiche il sabato sera.

The Untouchable LoveWhere stories live. Discover now