Chapter 1

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" Ok, non ce la faccio "penso mentre compongo il numero.
Faccio un respiro profondo e avvio la chiamata.
Dopo 3 squilli qualcuno risponde.

" Pronto? "

"Papà... ? " sussurro sentendo un gruppo alla gola.

" Chi parla?" domanda la voce dall'altro lato del telefono.

" Papà, sono Selene. " dall'altra parte si sente un sospiro.

" Come stai? "

" Se non fossi scappato in Belgio lo sapresti benissimo." la mia voce ironica trasuda rabbia.

" Non sono scappato. " ribatte lui.

" Ah no? Come lo chiami partire non appena hai visto formarsi un grande ostacolo? Viaggio di piacere? " sono irritata ma faccio il possibile per calmarmi.

" Tu non puoi capire. " borbotta

" Cosa non posso capire? Che hai preferito fare i fatti tuoi invece di pensare alla tua famiglia? Eh? E' questo che non capisco? " sibilo mentre una lacrima scivola lungo la mia guancia.

" D'accordo, forse hai ragione.
Sono andato via, ma non l'ho fatto perché non vi volevo più bene. " lo interrompo mentre torturo la manica della mia felpa.

" No, lo so io perché sei scappato. Avevi paura di vedere la realtà. " non dice nulla e io mi sforzo di continuare a parlare.

" Il medico ha detto che se non continuo la chemio, non durerò molto. "-rispondo ripensando a oggi pomeriggio.

Ventuno anni dannazione. Ho tutta una cavolo di vita avanti.
Giro gli ospedali di Bologna da anni.
Questo maledetto mi ha portato via troppo.
Prima mio padre poi le mie passioni.
Quando abbiamo scoperto il mio male lui è latteralemte scappato, per lavoro certamemte.
Non è mai stato una persona forte ma per fortuna, mia mamma e mio fratello Alessandro l'hanno sostituito alla grande.

" Pensaci bene. " oh ma che padre saggio!
Chiudo la chiamata e vado a letto.

" Sele, svegliati. " una voce pacata mi sveglia.

"Altri due minuti Ale." mormoro coprendomi la testa con le coperte.

"No." Mi strappa le coperte di dosso.
Ancora mezza addormentata mi siedo nel mezzo del letto.

" Buon giorno, ho qui per te un cornetto con nutella e spremuta d'arancia. Mamma è già andata a lavoro."

"Come mai tutta questa gentilezza? " gli do un bacio sulla guancia.

" Come ti senti?" che domande del cazzo fai Ale?

" Non so, bene credo. " probabilmente sembra una bugia ma io davvero non so come mi sento.

" Scusa, ho un pessimo tatto. "

" No non preoccuparti. È che ho paura di ricominciare quel inferno. "
" Lo so, ma devi combattere. L'hai gia fatto una volta, una seconda non deve spaventarti." mi dice abbracciandomi.

" Beh, invece mi spaventa più della prima." sussurro.

" Come dice il tuo tatuaggio?" alzo la manica del pigiama e leggo la scritta sulla parte esterna dell'avambraccio che va dal gomito al polso.

" Live as if you were to die tomorrow. Learn as if you were to live forever. "

" E qui? " chiede scoprendomi la scapola destra.

" Dreams die just die if the dreamers. " sussurro scrutando attentamente ogni lettera.

" Allora? Se te li sei incisi sulla pelle un motivo ci sarà."
" Certo che c'è.
Ma ora, non so se riesco a seguire quelle frasi. "

" Pensaci, ti prego. " sussurra affermandomi le mani.

" Okay, te lo prometto."

Sogno ad occhi aperti ||IN REVISIONE||Where stories live. Discover now