Capitolo 27

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*sogno ad occhi aperti *

(Lei)

"Ivan Sara è arrivata ma non sa come muoversi non conosce la città.Andiamo a prenderla?"
"certo!"-andiamo in auto e ci dirigiamo alla stazione.Arriviamo e la chiamo.-
"dove sei?"-domando io a telefono.-
"Ti vedo!Girati!"-mi giro e la vedo correre con un trolley.-
"Amore!"-dice abbracciandomi.-
"come stai?"-domando io.-
"benone.Invece la mia mammina?"
"hahaha bene!
Allora Ivan diciamo che già lo conosci..."
"202 cm 100 kg 02/10/88 Spoleto.So questo ed altro..."-dice ironica.-
"non mettergli paura..."-dico ironicamente.-
"tranquilla...conosco fan che sanno taglia di vestiti e numero di scarpe...quindi non mi scandalizzo."-ci tranquillizza ridendo.-
"ma...è maschio o femmina?"-domanda Sara.-
"non si sa ancora.Fra un paio di mesi."
"O mamma!Sono super felice per voi!Ma ci pensi?Tu mamma,e Ivan papà!Non ci credo!"-dice abbracciandoci.Saliamo in macchina e andiamo a casa.-
"scusate ma ho bisogno di una doccia e di un letto.Mi sento un cadavere...quei sedili dei treni li odio!La schiena a pezzi c'ho!"-io ride e la porto in bagno in poco esce e va a letto.-
"simpatica la tua amica!"-dice Ivan.-
"già.E' la persona che mi ha aiutata più di tutti.Lei non mi dava sempre ragione.Mi diceva quello che era giusto e cosa non lo era.E guai se non facevo le cose giuste...E' stato un bene averla accanto."
"è una persona importante allora."
"si!"-ci baciamo,ma Sara sbuca dal nulla.-
"oddio scusatemi!Volevo un bicchiere d'acqua..."-dice imbarazzata.-
"tieni."-le do un bicchiere d'acqua.-
"ne hai già uno in fase di preparazione..."-le tiro lo strofinaccio da cucina.-
"andiamo anche noi a letto?"-domanda Ivan.-
"si."-andiamo a letto.-

[la mattina dopo.]

-Solo oggi mi sono resa conto che la mia famiglia non sa niente.Ora li chiamo.Faccio un respiro profondo e faccio partire la chiamata.Mentre aspetto che risponda cammino nervosamente per la cucina.-
"pronto?"-risponde Ale.E ti pareva...la fortuna non sa che esisto a quanto pare...-
"Ale devo dirvi una cosa..."
"cosa?"
"è meglio se ti siedi..."
"che succede?"-domanda preoccupato.-
"aspetto un bambino."-sento un rumore.Dopo un po Ale riprende a parlare.-
"mi era caduto il telefono...Stai scherzando vero?Il primo aprile è fra un po..."
"lo so.Non sto scherzando."
"di quanto?"
"quasi un mese credo..."
"Ivan?"
"lo sa.Lo so cosa vuoi chiedermi...è suo,e l'ha presa molto bene.E' contentissimo.Mi passi mamma?"
"aspetta che la faccio sedere..."
"Sele?"
"Mamma!Come stai?"
"io bene tu?"
"bene.Mamma ti do una notizia..."
"Quale?"
"ti posso chiamare nonna."
"La ragazza di Ale aspetta un bambino?"
"no mamma.Io aspetto un bambino."
"ha solo 22 anni."
"lo so.Mamma,non ho paura di niente.Accetto questa sfida.La più bella della mia vita."
"con chi?Quante settimane sei?"
"Ivan.Un mese quasi."
"Sto diventando vecchia..."-dice con una leggera risata.-
"ora devo andare.Ti voglio bene."-dico io.-
"ciao tesoro."-chiudo la chiamata e vado in stanza da Ivan.-
"ho avvisato a casa...Ancora tutti vivi."-concludo ridendo.-
"wow!Sei stata brava!"
"lo so!"-gli do un bacio,che accetta molto volentieri.Mi metto su di lui.Inizia ad accarezzarmi i capelli per poi scendere sulla schiena.Mentre ci baciamo sentiamo bussare alla porta.Mi stacco e vado ad aprire.-
"c'è il postino..."
"sempre al momento sbagliato arrivi."-dico sotto voce.-
"scusa."-dice ridendo.Anche io rido.Vado e prendo la posta.Fra le buste vedo una con scritte a me incomprensibili...poi vedo che viene da Mosca.In tanto Ivan è venuto anche lui.-
"Ivan,c'è questa busta.Viene da Mosca."-assume un espressione fra ansia e paura,credo.I suoi occhi illeggibili.-
"che succede?"-domando preoccupata.Non ricevo risposta.Ivan apre la busta e inizia a leggere.Appena finisce mette il foglio sul tavolo e si passa le mani sul viso.-
"amore che succede?"-domando io,accarezzandogli una guancia.-
"avrei dovuto dirtelo prima."-dico poi lui.-
"cosa?"
"mi spiace."-dice prendendo la mia testa fra le sue mani.Inizio a preoccuparmi.Mi faccio indietro.-
"Ivan che succede?!"
"Dall'anno prossimo giocherò in Russia."
"Andrai in Russia?"
"si.Volevo dirtelo tempo fa.Ma non ne ho avuto il coraggio."
"che coraggio ci voleva?"
"avevo paura che...mi avresti lasciato."
"Ivan,quante volte ti ho detto che non ti avrei mai lasciato?!Cazzo se non ti amavo non avrei fatto l'amore con te!Se non ti amavo non mi sarei fidata...non credi?!"
"non c'ho pensato..."
"come cavolo hai fatto a non pensarci?!Tu cambi paese e non te ne ricordi?Come si fa?!"
"vini qui..."
"no!Non ci vengo!E io sceme che ci credevo!Aveva ragione mio fratello!E per Dio,mannaggia a me che non gli do mai retta!L'aveva detto che non sarebbe durata!"-vado in camera.Mi vesto.-
"che fai?"-chiede Ivan entrando in camere.-
"me ne vado!"
"Sele..."-mi bacia.Non mi stacco.Io lo amo!La rabbia torna e lo spingo via.Prendo il telefono.-
"Sele!Ti prego!"-scappo via.Lui fa per venire ma sento Sara bloccarlo.-
"falla sbollire."-dice lei.-

(lui)

-l'ho persa.L'ho persa per sempre.-
"falla sbollire."-suggerisce Sara.-
"non posso perderla!"-la mia ragazza.La persona più importante che ho.La mamma di mio figlio.Non posso lasciarla andare!mi metto la tuta per l'allenamento e vado a cercarla.-

(lei)

-corro fino ad arrivare al parco dove siamo andati io ed Ivan la prima volta che sono venuta a Macerata.Inizio a camminare,fino a che non vedo Ivan.Parla con un uomo.Non posso farmi vedere.Così corro via.-

Sogno ad occhi aperti ||IN REVISIONE||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora