Capitolo III

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"Avvenimenti Sovrannaturali"

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Dopo il pranzo Amanda si ritrovò a camminare per i corridoi con fare scocciato. Logan quella mattina non era venuto a scuola perché aveva una visita medica e adesso si trovava costretta ad affrontare le ultime ore di lezione da sola. 
Sbuffò mettendosi meglio lo zaino sulle spalle e abbassando lo sguardo sul cellulare per rispondere al leggero bip, che l'avvisava dell'arrivo di un messaggio.

Accadde tutto all'improvviso: un attimo prima camminava tranquilla e l'attimo successivo si ritrovò con le gambe all'aria. Quando riaprì gli occhi, vide davanti a sé il volto del ragazzo che aveva fissato di nascosto in mensa. I suoi occhi neri la fissavano con tale insistenza da farla arrossire violentemente.

Lo sconosciuto si alzò di scatto, senza neanche chiederle se avesse bisogno di aiuto. La mora restò per alcuni secondi immobile, poi si decise a reagire e si tirò su. Riprese il cellulare, finito a terra a causa dell'impatto e controllò che funzionasse ancora, tutto sempre sotto il suo sguardo attento.
-Ehm, tutto bene?- domandò imbarazzata Amanda, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Beh di certo stavo meglio prima. La prossima volta è meglio che guardi dove cammini.- la voce roca del giovane ed i suoi occhi scuri la incantarono per alcuni secondi, o almeno fino a quando la sua mente poté finalmente analizzare lucidamente la frase appena pronunciata per intero.

-Come scusa?-

-La botta ti ha dato alla testa? La prossima volta guarda dove metti i piedi.- ripeté lui, alzando gli occhi al cielo.

-Mai sei tu che mi sei venuto addosso.- esclamò Amy aggrottò le sopracciglia e cercò di riprendere parola, ma il castano l'interruppe.

-Se poi volevi avere un qualche tipo di approccio con me, bastava solo chiedere invece di fare tutta sta sceneggiata.- lo sconosciuto le fece un occhiolino, facendole sbattere più volte le palpebre.
Provò ad avvicinarsi a lei con le labbra abbellite da un sorrisino malizioso, che si allargò quando la vide fulminarlo.

-Come scusa? Spero vivamente che tu stia scherzando.- le si fece ancora più vicino, chinandosi poi su di lei per avere la bocca all'altezza dell'orecchio.
-Tranquilla tesorino, so di avere un certo effetto sulle ragazze. Se si dovesse ripresentare l'occasione, potremo fare in modo che il tutto accada in maniera diversa.-
Quelle parole sussurrate come se fossero un segreto indicibile la mandarono totalmente fuori dai gangheri.
-Stammi lontano- disse con fermezza la mora, facendo un passo indietro. -Mi sa tanto che hai preso un bel granchio. Non vorrei avere niente a che fare con te, neppure se mi pagassero oro.-
-Oh andiamo dolcezza...-
-Come mi hai chiamato?- lo troncò sul nascere.
-Senti bello, non so chi tu sia o chi tu ti creda di essere, ma ti consiglio di andare a cercare la poca intelligenza che hai perso da qualche altra parte. E con questo direi che ho sprecato già troppo tempo con te.- concluse Amanda, continuando per la sua strada e regalandogli una spallata prima di andare via.
Il giovane la osservò con un mezzo sorriso.
-Tanto per la cronaca, il mio nome è Luke!- le gridò dietro.

La mora, che gli dava già le spalle, gli fece un ghigno prima di sparire dietro l'angolo.

"Ha proprio lo stesso temperamento del fratello." Pensò scuotendo la testa.

Amanda e i suoi amici si ritrovarono tutti assieme dopo scuola per decidere che cosa fare quella sera. Si erano dati appuntamento al solito muretto, ovvero la recinzione di una casa abbandonata a pochi isolati dalla loro scuola. Svariati anni prima era stato il luogo di ritrovo dei loro genitori quando erano dei semplici adolescenti.
-Che ne dite di MC Donald's e poi cinema? Ho visto che danno un bel film stasera.- propose Mike, facendo un tiro dalla sigaretta, ormai quasi finita.
-Ma perché tu sei così fissato con quel dannato fast food? Non potremo andare da qualche altra parte per cenare?- domandò Sam, guardando speranzosa il resto del gruppo. Amy e Kate fecero spallucce, mentre Lizzie ed Eliot erano indaffarati a battibeccare come ogni santissima volta.
Logan, che li aveva raggiunti da poco, poggiò in braccio sulle spalle della mora e si dichiarò d'accordo con l'idea di Mike, che si voltò verso Samantha e le fece una smorfia come solo un bambino di quattro anni saprebbe fare.
E fu così che verso le sette e mezza si ritrovarono ad un tavolo del famoso fast food, cercando di decidere cosa ordinare.
-Okay, noi andiamo ad ordinare e se vi viene in mente altro ci mandate un messaggio.- disse Eliott, seguito a ruota da Mike e Logan.

The Daughter Of The AlphaWhere stories live. Discover now