Capitolo XXIV

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" Resa Dei Conti, II Parte "

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Amanda osservò il padre, indietreggiando. Sentiva il suo cuore battere all'impazzata, la pelle d'oca si stava propagando per tutto il suo corpo a causa della mole di emozioni che i due Alpha stavano provando e che si ripercuotevano sulla mora.
Guardò suo padre e quando vide il suo sguardo non poté non leggervi nient'altro che la verità. Non ebbe il tempo di dire qualcosa, la sua attenzione si focalizzò su un'ombra che strisciava sul terreno. Il suo movimento era lento e ipnotico, ma quando raggiunse Alexander alle spalle la ragazza sentì un'immensa paura. Fece un passo verso King ed esaminò attentamente tutte le sue sensazioni, finché non fu costretta a ritirarsi, come se si fosse bruciata.
-Amy.- la richiamò il padre, prendendola per un braccio.
-È un demone. Non so esattamente come, ma lo sta comandando come se fosse un burattino.- spiegò la giovane.
-Amanda, ascolta io...-
-Lo so, non c'è bisogno di dirmi nulla. Ti conosco bene papà, non avresti mai fatto nulla del genere.- lo rassicurò lei, poggiando una mano sulla sua spalla. -Sono sicura che sia stato manipolato da un demone e che abbia visto ciò che quel mostro voleva fargli vedere.- Edward era sul punto di ribattere, quando Alexander gridò con tutta la forza che aveva. I due indietreggiarono, pronti a qualsiasi evenienza.
-Lo so che sei stato tu. Ti ho visto con i miei occhi!- affermò, cadendo in ginocchio.
-Alex, Alex devi combatterlo.- disse Amanda, provando ad avvicinarsi. Suo padre però la bloccò quando vide il ragazzo ringhiarle contro, il viso deformato stava prendendo le sembianze del suo lupo.
In quel momento intervenne un altro personaggio.
La più piccola degli Evans l'osservò confusa, non riuscendo a capire come mai un alleato di Alexander fosse lì, invece che essere impegnato a lottare con il resto del suo branco. Edward si parò davanti alla figlia, assumendo la posa di difesa.
-Chi sei?- ringhiò l'uomo, mentre il ragazzo continuò a tenere gli occhi fissi su Amy, che ricambiò lo sguardo e scosse la testa quando vide quello che sembrò essere un pugnale spuntare dalla sua manica destra.
-No!- gridò Amanda, coprendosi la bocca con le mani. Cercò di superare il padre, che però la tenne ferma tra le sue braccia. Il giovane si mise alle spalle di King, che continuò ad urlare e dimenarsi preso da spasmi. Si chinò lentamente su di lui, per sussurrargli qualcosa, prima di prendere il pugnale, intriso di argento, e tagliargli la gola.
-Purtroppo era troppo tardi. Per lui il suo tempo era finito.- fu l'unica cosa che disse lo sconosciuto, prima di pulire la lama sulla sua manica.
-Amanda!- la voce di Luke la fece voltare. Quando lo vide, sporco di sangue e con qualche ferita sparsa per il corpo, si sentì svenire.
-Oddio! Stai bene?- gli chiese, non lasciandogli il tempo di rispondere. Lo sfiorò più volte, mentre lui cercava di rassicurarla.
-Piccola, sono tutto intero. Sono qui.- disse Luke, stringendola contro di sé.
-Gli altri?-
-Stanno bene. Abbiamo vinto.- le sorrise il castano. -Quel ragazzo ha guidato una rivolta interna e assieme ai ribelli siamo riusciti a sconfiggere il branco di King, Holly e i demoni.- fece un cenno verso colui che aveva tolto la vita ad Alexander. -È finita.-
-Non ci posso credere.- affermò incredula la più piccola.
-Ragazzi,- li chiamò Edward, affiancato dallo sconosciuto. -dobbiamo andare dagli altri.-

Quando Amanda e gli altri, raggiunsero il branco videro molti caduti. La ragazza si guardò in giro e non poté non notare anche i tanti feriti che stavano venendo soccorsi. In un angolo vi erano alcuni prigionieri seduti, guardati a vista da alcune sentinelle.
-Chi sono quelli?- domandò Amy, indicando il gruppo ristretto.
-Si sono arresi tutti quanti.- spiegò Luke, continuando a camminare. La mora si bloccò appena vide suo fratello, che si muoveva lentamente con l'aiuto di Zack, che aveva un fascia sulla spalla destra.
-James?-
-Hey Pulce.- le sorrise, ponendosi di fronte a lei.
-Che ti è successo?- gli accarezzò il viso, abbassando poi lo sguardo sulla sua gamba.
-Un figlio di puttana voleva fare del male ad Elisabeth, non glielo potevo permettere.-
-L'ho detto io che sei troppo protettivo. Ce l'avrei fatta, ma tu non ti sei fidato ed eccoti qua, con una distorsione alla caviglia e tre costole inclinate.- esclamò Lizzie, incrociando le braccia al petto. Amanda e Luke ridacchiarono, continuando il giro alla ricerca del resto del gruppo. Quando finalmente furono tutti insieme, la più piccola degli Evans raccontò della morte del padre di Alexander e di come quest'ultimo fosse stato soggiogato da un demone, arrivando a credere che il colpevole della dipartita del genitore fosse Edward.
-Non ci posso ancora credere.- disse allibita Kate, mentre Samantha ed il suo gemello Eliot annuirono d'accordo.
Un improvviso ringhio fece voltare tutti quanti.
Un uomo era riuscito a liberarsi da uno dei guerrieri e si stava dirigendo velocemente verso Evelyn O'Neill, che era occupata a tamponare la ferita del suo Beta.
-Evelyn!- gridò Amanda, gettandosi sullo sconosciuto senza riflettere. Il due lottarono finché l'uomo non riuscì a ferirla. La mora provò a difendersi dai colpi, ma fu inutile. Era più debole rispetto a lui, oltre che più inesperta. Vide un'ombra passare, tuttavia un dolore al petto la costrinse ad abbassare lo sguardo. Sbarrò gli occhi alla vista di un'enorme macchia di sangue sulla maglietta.
-Amanda!- la voce di Luke le penetró nelle orecchie, facendole battere forte il cuore. L'uomo che l'aveva ferita sparì dalla sua visuale e di rimpiazzato dal suo mate, che la guardava con terrore.
-Amanda, puoi sentirmi?- la ragazza provò a rispondere, però non riuscì a farlo. Quando aprì le labbra uscì un fiotto di sangue, che le scivolò fin sotto al mento. Sentì il panico montarle dentro, portandola a muoversi freneticamente.
-Shh, calma. Stai calma, più fai così peggio è. Ascoltami, vedrai che andrà tutto bene.-
-Luke.- riuscì a sussurrare, con la vista che stava iniziando ad appannarsi.
-Sono qui, non ti lascio.- la rassicurò, stringendole la mano. -Resta sveglia, d'accordo? Sta arrivando Aurelius, tu non devi chiudere gli occhi.-
La giovane iniziò a respirare pesantemente e il dolore divenne insopportabile. Vide intorno a sé tutti i suoi amici, le ragazze piangevano mentre Mike e gli altri rimanevano in silenzio. Alla sua sinistra vi era Luke, che continuava a tenere una mano tra le sue, mentre a destra James che continuava a scuotere il capo, non riuscendo a realizzare quello che stava accadendo.
Amy sfiorò la mano del fratello, facendogli alzare il volto. Gli regalò un sorriso tirato, prima di avvertire una fitta più forte delle altre.
-Piccola, resta con me.- esclamò disperatamente il castano, dando dei colpetti sulle guance della compagna, che ruotò gli occhi mostrando solo la parte bianca, prima di perdere i sensi completamente.

The Daughter Of The AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora