Capitolo IV

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"Rivelazioni Scomode"

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Amanda rimase alcuni minuti da sola in camera sua a fissare la parete davanti a lei, indecisa sul da farsi.

Poi la curiosità vinse sulla ragione.

Scostò le coperte, poggiò malamente il libro sul comodino lì accanto e scese velocemente dal letto. Fece i gradini a due a due e corse verso il salone, dove trovò sua madre seduta sulla poltrona.

-Lo trovi in cortile.- affermò semplicemente la donna, lanciandole una veloce occhiata. La mora la fissò senza dire una parola e fece come le era stato detto.

Raggiunse la cucina e si avvicinò lentamente alla porta che dava sul retro, ma all'improvviso un dubbio nacque dentro di lei e si bloccò sui suoi passi.

"E se fosse vero? Se veramente esistessero certe creature e le favole non fossero solo favole? Che cosa dovrei fare?"  Pensò Amy, mordendosi l'interno guancia.

 Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi affidandosi all'istinto, come poche volte aveva fatto. Abbassò lentamente la maniglia della porta ed uscì nel loggiato, cercando con lo sguardo suo padre, cosa che fece abbastanza velocemente visto che era al centro del giardino nella sua tipica posa di riflessione: gambe leggermente divaricate e braccia incrociate dietro la schiena. Il viso inclinato leggermente e gli occhi chiari puntati verso il cielo, illuminato dai colori caldi del tramonto. 

-Vieni pure avanti.- affermò l'uomo continuando a darle le spalle.
La giovane ingoiò a vuoto ed a piccoli passi lo raggiunse. Quando furono fianco a fianco, il Signor Evans sospirò e voltò il capo verso sua figlia.
-Non scappare d'accordo? Tieni bene a mente che mai e poi mai ti farei del male.- lei annuì e obbedì appena le fu chiesto di indietreggiare.

L'uomo si passò una mano tra i capelli, sciogliendosi poi il nodo alla cravatta e gettandola di lato. Si tolse la giacca, la camicia ed i pantaloni dal taglio elegante, rimanendo soltanto in intimo. Amanda sbarrò gli occhi stupita e interdetta, ma non fece in tempo a domandargli che cosa avesse in mente, perché l'osservò inginocchiarsi e poggiare le mani a terra, stringendo tra le dita alcuni ciuffi d'erba.

Edward iniziò a tremare vistosamente, mentre il rumore di ossa spezzate si propagò per tutto il cortile, facendo rabbrividire la mora che spaventata fu costretta a coprirsi la bocca con le mani per non gridare.

-Oh mio Dio.- mormorò con le lacrime agli occhi. 

Vedere con i suoi occhi l'uomo che giocava con lei quando era una bambina, che si travestiva da Santa Claus e che le aveva costruito la casetta sul grande limone nel loro giardino, solo perché la sua migliore amica ne aveva una identica, piegato in due dai dolori, guardare le sue ossa spezzarsi per poi riassemblarsi e il suo corpo ricoprirsi di pelliccia era la cosa più tetra a cui si potrebbe pensare.

Amanda sentì la bile risalirle lungo l'esofago e per poco non vomitò anche l'anima. Cercò di fare respiri profondi dal naso e quando sentì che era quasi arrivata al limite della sopportazione, gli diede le spalle, chiudendo gli occhi e concentrandosi sul suo battito cardiaco.

Sentì un soffio caldo colpirle la nuca e percepì come una leggera scossa elettrica lungo la schiena. Si voltò molto lentamente e si ritrovò ad osservare il petto muscoloso e ampio di un enorme lupo, tanto che per poter osservare i suoi occhi fu costretta a reclinare la testa. Le sue iridi la colpirono, perché racchiudevano quell'umanità che nessun animale avrebbe mai potuto possedere.

-Papà?- sussurrò Amanda, con tono incerto. La bestia fece quello che le parve un cenno affermativo e poi abbassò il muso e poggiò la fronte sulla sua mano, abbandonata ad un fianco. Con un po' di timore, la giovane alzò il braccio e l'accarezzò. La pelliccia color cioccolato era più soffice e morbida di quanto si aspettasse, e quando si allontanò vide la creatura tremare e lentamente riprendere la sua forma umana.

The Daughter Of The AlphaHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin